GROSSETO. Aveva appuntamento con un ragazzo nordafricano che aveva detto a suo fratello di avere un cellulare da vendergli per 50 euro. Mentre stava viaggiando in sella alla sua bicicletta verso piazza Tripoli, dove i due giovani si sarebbero dovuti incontrare, all’altezza del Sacro Cuore, si era sentito chiamare con un fischio da tre giovani nordafricani.
Sulle prime, il ragazzo ha creduto che avessero loro il cellulare che voleva acquistare. E così ha chiesto ai tre se 50 euro sarebbero bastate davvero. Ma prima che potesse aggiungere altro, si era trovato circondato da due ragazzi mentre un terzo, un minorenne, lo minacciava con un coltello a serramanico. Terrorizzato che potessero ferirlo, il giovane gli aveva consegnato i soldi. Subito dopo, uno dei tre gli aveva dato una spallata.
L’inseguimento in via Oberdan dopo la rapina
A finire in carcere, il 29 maggio 2024, erano stati due giovani di origini tunisine. Sofienne Briki, 27 anni e Moslem Briki, 20 anni, furono arrestati dai carabinieri del nucleo operativo che quel pomeriggio stavano passando da via Oberdan. Con loro, era stato arrestato anche il terzo ragazzo, il quindicenne che aveva mostrato il coltello e che aveva strappato dalle mani del giovane i 50 euro.
Dopo essere stato colpito con una spallata e dopo aver rischiato di cadere dalla bici, mentre i tre erano fuggiti a piedi, lui, preso dallo sconforto si era buttato per terra. Poi, aveva deciso di reagire e si era lanciato al loro inseguimento.
I tre giovani, arrivati in via Oberdan, erano entrati in un esercizio commerciale e avevano comprato, con i soldi rapinati al giovane, una bottiglietta d’acqua. I carabinieri, quando videro che il ragazzo in bicicletta, anziché viaggiare sulla carreggiata era salito sul marciapiede per raggiungere i tre giovani si erano fermati, intervenendo immediatamente.
«Aiuto, mi hanno rapinato»
Era stato il ragazzo a raccontare ai militari cos’era appena successo, pochi minuti prima. All’ora di pranzo, in pieno giorno, in una piazza – quella di fronte al Sacro Cuore – frequentata dai bambini e dai ragazzi delle scuole e dalle loro famiglie.
I militari, perquisiti i tre giovani, avevano trovato loro addosso i soldi, il coltello e un paio di forbici. Accusati di rapina, i tre erano stati arrestati e portati in carcere.
Sofienne Briki, difeso dall’avvocata Matilde Gabrielli e Moslem Briki, assistito dall’avvocato Silvio Toccafondi, sono stati giudicati con il rito abbreviato.
Il giudice Giuseppe Coniglio li ha condannati a due anni, due mesi e 20 giorni e al pagamento delle spese processuali. Uno dei due, ha cercato di discolparsi, scrivendo una memoria al giudice nella quale spiegava che non si trattava i una rapina ma di un debito di droga. Parole, quelle del giovane, alle quali il magistrato non ha creduto.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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