GROSSETO. L’Avis della provincia di Grosseto ha presentato i dati sulle donazioni di sangue in Maremma relativi all’anno appena trascorso. Con 11.651 donazioni, è stato registrato un aumento del 2,05% rispetto al 2023, un dato molto positivo che inverte la tendenza negativa che era stata registrata nel 2022 sul 2021 e nel 2023 sul 2022.
L’associazione ha però sottolineato alcune problematiche nel sistema trasfusionale, con ricadute negative sul sistema di donazione.
Aumentano le donazioni nel 2024
«Prima di tutto voglio ringraziare tutti i nostri donatori di sangue e plasma che continuano a tendere i braccio per donare vita – commenta il presidente provinciale di Avis Carlo Sestini– Un ringraziamento speciale alle sezioni i cui volontari si stanno impegnando con sempre maggiore costanza affinché la domanda di risorsa trovi risposta. Ringrazio poi coloro che raccolgono il nostro dono, ossia gli operatori dei centri trasfusionali».
«Nel 2024 abbiamo guadagnato 235 donazioni, invertendo il trend che nel 2023 sul 2022 segnava un -135 e -165 relativamente al 2022 sul 2021, riportandoci al livelli di quest’ultimo anno. Nel 2024 abbiamo regi strato dunque 11.651 donazioni, con un incremento del sangue intero (+6.43% bisogna tornare al 2012 per trovare un numero cosi alto di donazioni), mentre plasma e “multicomponent” sono diminuiti rispettivamente del 7.55% e del 42% (nel 2023 erano aumentati.) La diminuzione del plasma è sicuramente dipesa da una minore attenzione verso questa risorsa a causa della sottrazione di macchine per la plasmaferesi, sia a Massa Marittima che a Castel del Piano, (in quest’ultimo caso ancora mancante). Questo collide con le indicazioni nazionali, che chiedono più risorsa, capace di fornire la materia prima per farmaci salvavita di cui il sistema sanitario ne fa un uso sempre più ampi. Avis si conferma sempre come i bacino più ampio di donazioni tra associazioni, con oltre il 90% di quelle effettuate».
Meno donatori, ma più donazioni per persona
«I donatori attivi (coloro che hanno compiuto una donazione negli ultimi due anni) sono diminuiti di 84 unità-prosegue Sestini- arrivando a 6733 (-1.23% sul 2023). Tra i donatori attivi si conferma la diminuzione sia tra gli uomini 4.362 (-44) che tra le donne 2.371(-56). Gli uomini rappresentano il 64,8% della platea dei donatori. Di questi 5.729 hanno compiuto almeno una donazione (-33 rispetto al 2023), facendo salire l‘indice di donazione da 1,94 a 2,03. Il risultato è dunque una diminuzione dei donatori che complessivamente vanno più a donare».
Se negli anni scorsi rimaneva stabile il numero dei nuovi donatari, nel 2024 vi è stata un loro decremento, 505 (-58).
Le nuove iscrizioni hanno compensato le 481 cessazioni (+190 rispetto al 2023).
Per fasce di età la concentrazione maggiore di donatori si sta sempre più spostando verso età maggiori, ossia tra i 46 e 55 anni (1988) e 1679 tra i 56 e 65 anni, mentre tra i nuovi la fascia con il numero maggiore di iscritti è quella da 18/25 con 131 nuovi iscritti. In crescita i donatori ultrasessantacinquenni che passano 353 a 384 .Decresce di 33 unità il numero di coloro che sono stati recuperati alla donazione, i cosiddetti riattivati che raggiunge le 475 unità.
Il gruppo 0+ rimane il più numeroso
La tipologia di gruppo più numerosa è quella dello 0+ seguita dall’A+ e quella meno numerosa gli AB- e il B-.
I rarissimi 0-, i donatori universali, rimangono stabili a circa 500.
Complessivamente, pur regredendo sono le donazioni maschili a rappresentare il 70,98% del totale (8.096) i quali prediligono il sangue intero nel 77,59% dei casi e il 20,18% di plasma (percentuale in incremento rispetto al 2022) mentre per le donne questa differenza si contrae passando al 61,16% per il sangue al 38,59% per il plasma
Un primato regionale per Castel del Piano
«Non vogliamo stilare classifiche, perché le ragioni di un calo o di un aumento possono essere tante– sottolinea Sestini illustrando i dati per sezione- ma rileviamo i dati più significativi con Grosseto che cresce di quasi l’1% (+27), Follonica del 10,8% con + 203 donazioni e Orbetello e la Costa d’Argento (+55 +5,81%). In crescita l’Amiata con il +5,97% di Castel del Piano (vero e proprio bacino del plasma ove si dona per il 40% delle donazioni complessive e il 13% di quello su base provinciale. Tutta l’Amiata rappresenta il 25,4%) cresce Arcidosso con quasi il 5%. Continua il decremento di Gavorrano. A picco Castiglione della Pescaia che perde quasi il 37%».
«Castel del Piano, dietro Volterra, scalza Massa Marittima dal secondo posto in Toscana per numero di donazioni ogni 1000 abitanti 184.18 contro 180,57. Castel del Piano, grazie a Montenero, è risultato invece il comune che ha in Toscana il più alto numero di donazioni ogni 1000 abitanti, battendo Volterra che raggiunge 201,5. Massa si può in ogni caso consolare con il numero più alto di indice di donazione 2,53. In termini assoluti l’incremento delle donazioni si è registrato a Follonica 203 (+11%), mentre quello percentuale è stato registrato a Semproniano (+66,67%)».
Le problematiche che rallentano il sistema
Avis ha evidenziato alcune problematiche che rallentano il sistema della donazione, come la chiusura dell’accoglienza al centro trasfusionale di Grosseto a causa della mancanza di personale amministrativo, determinando problemi per quanto riguarda l’accoglienza dei donatori.
«Nonostante l’impegno del personale medico e infermieristico- prosegue Sestini- permane la situazione gravissima della sottrazione di una macchina per plasmaferesi nel trasfusionale di Castel del Piano. Mentre a Massa Marittima è stata ripristinata grazie all’invio di una delle macchine di Grosseto, nel comune amiatino permane questa problematica. Evidenziamo anche la necessità di potenziare i trasporti per la raccolta delle sacche nei centri periferici, come il territorio delle colline del tufo».
« Sul fronte della carenza del personale, Asl Sud Est ha operato una imponente azione volta a ridurre le carenza di personale medico, utilizzando medici prelevatori, senza i quali non sarebbe stato possibile vedere questo aumento di donazioni. Purtroppo permangono quelle le carenze del personale infermieristico che ci impediscono di tenere aperto il quarto giorno a Follonica in maniera continuativa , limitando quello che è uno dei principali bacini di donazione in provincia. Su questi dati – conclude il presidente Sestini–cogliamo l’occasione per lanciare un appello all’azienda, affinché si continui a investire sul personale».
Comune di Grosseto: «Soddisfazione per la campagna di sensibilizzazione»
Anche l’amministrazione comunale di Grosseto ha espresso soddisfazione per l’aumento delle donazioni. Proprio la scorsa estate, il comune si era reso promotore di una campagna di sensibilizzazione alla donazione , con gli amministratori si sono recati al centro trasfusionale dell’ospedale Misericordia per donare in prima persona .
La donazione era stata seguita da una campagna di comunicazione attraverso una foto di gruppo che tra il 31 luglio e il 10 settembre è stata affissa in manifesti pubblicitari 6×3 in varie zone della città.
«Siamo molto soddisfatti per questo risultato – commentano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e il presidente del Consiglio comunale Fausto Turbanti – e ringraziamo di cuore tutti i cittadini che si sono impegnati a donare cogliendo in pieno il nostro messaggio con un gesto semplice, ma che molte volte può fare la differenza tra la vita e la morte. Ricordiamoci sempre che ognuno di noi potrebbe averne bisogno. Ancora una volta il consiglio comunale si è aperto alla città promuovendo una buona pratica ed è stato bello vedere l’adesione trasversale, a prescindere dalle appartenenze politiche, da parte dei consiglieri, a cui si sono uniti anche alcuni assessori».
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