SAN VINCENZO. Sui casi di dimissioni in Comune, la mozione di sfiducia dell’opposizione e la replica del sindaco Paolo Riccucci interviene anche il circolo Pd “8 marzo” di San Vincenzo.
Il Pd: «Dimissioni sono atti clamorosi»
«In questi giorni – scrivono – a San Vincenzo si è consumata l’ennesima rottura in Comune».
«Le dimissioni del consigliere Mantovani e dell’assessore Landi, passato all’opposizione, insieme alle precedenti dimissioni del capogruppo Caporioni e del passaggio all’opposizione dell’ex-assessora Galligani, rappresentano atti clamorosi mai avvenuti con queste modalità».
«Per altro le motivazioni addotte dagli uscenti sono gravi: viene reso pubblico il dissenso latente da anni oltre all’assenza di collegialità, sotterfugi e divisioni tra gli amministratori».
«Si certifica dunque, dall’interno, il fallimento della lista elettorale Officina e del suo progetto politico».
I fuoriusciti hanno avuto coerenza di pensiero
«Riconosciamo ai fuoriusciti una coerenza di pensiero e dei comportamenti. Altrettanto non vale per gli altri: mentre tutto crolla, ci si limita a fare la conta dei consiglieri rimasti a favore della giunta Riccucci, come se la politica e l’amministrazione pubblica fossero guidate dal pallottoliere».
«Si ricorda che la lista Officina aveva vinto le elezioni con un già misero 27% dei voti, favorita da contingenze uniche e da un clima di divisioni e ingiurie da loro stessi alimentato ed estremizzato. Rappresentava una sorta di alleanza tra forze molto diverse: cittadini non politicamente schierati, rappresentanti della sinistra massimalista, pezzi della destra antisistema e Movimento 5 Stelle».
«Ebbene, dopo tre anni e mezzo di governo, i civici sono sempre di meno e il M5S esce clamorosamente: restano i “duri e puri” e poco più».
Manca il confronto con i cittadini
«Nel frattempo, in questa situazione di equilibrio molto precario, rimangono i temi che da anni ci preoccupano e la totale mancanza di confronto con le altre forze politiche, economiche e sociali».
«Nei Comuni vicini, le Amministrazioni hanno aperto confronti pubblici e preventivi sui bisogni di cittadini ed imprese; qui niente, tutto nelle segrete stanze alla faccia della trasparenza e del bilancio partecipato tanto propagandati in campagna elettorale!»
Turismo, manca una proposta di sviluppo
«Sul turismo non c’è una minima proposta di sviluppo sostenibile mentre si fanno scelte intempestive e sbagliate sul piano spiaggia e sulle concessioni balneari, provocando ulteriori contenziosi legali e altre spese per il Comune».
«Si rischiano ulteriori ritardi e incertezze sui lavori pubblici e sui servizi, sul decoro urbano e sulla qualità ambientale, temi sui quali riconosciamo il forte impegno degli uscenti».
Resta in piedi mezzo Silos
«Sulla pianificazione del Territorio: l’accordo con la Solvay, che viene sgravata da oneri annuali di manutenzione di giardini e orti a San Carlo accollati dal Comune, lascerà in piedi metà Silos all’inizio del paese con una grande nuova edificazione di case nel centro urbano».
San Vincenzo Servizi, il presidente dimissionario sostituito
«L’istituzione di un ente comunale come la San Vincenzo Servizi, di cui non è stata ancora dimostrata la necessità, la convenienza e l’economicità per il Comune: anche lì dopo soli 9 mesi sono arrivate le dimissioni, al solito mai discusse in consiglio comunale, del suo presidente, che è stato frettolosamente sostituito con un bando pubblicato negli ultimi 15 giorni dell’anno».
«In generale sullo sviluppo di San Vincenzo, nel contesto difficile che vivono commercio e attività produttive, constatiamo un’assenza di ascolto reale; il Comune, invece di favorire iniziative e programmare eventi, alimenta un clima di desolazione nel centro cittadino».
Sindaco e giunta prendano atto della realtà
«Per tutti questi motivi riteniamo che la presentazione della mozione di sfiducia, firmata da tutte le opposizioni, possa servire a richiamare il sindaco e la giunta a prendere finalmente atto della realtà e fare punto zero».
«Altrimenti il prosieguo della legislatura, fondato solo sulla conta di 7 consiglieri di “maggioranza” contro 6 di opposizione, andrà avanti con i sempre meno credibili arroccamenti ideologici e personali, che di sicuro non servono a San Vincenzo e alle sue prospettive future».
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