SAN VINCENZO. Doveva essere una partita del torneo di Carnevale tra bimbi, quella giocata ieri a San Vincenzo, invece, a causa di incomprensioni tra genitori è finita tra urla, pugni e interventi di vigili urbani e carabinieri.
Si trattava di un torneo di Carnevale categoria Scoiattoli, in sostanza minibasket, organizzato dal San Vincenzo, dieci le squadre partecipanti.

La ricostruzione
Nella giornata di ieri, domenica 16 marzo, in campo, al palazzetto Lauro Giovani di San Vincenzo, c’erano, per il torneo di Carnevale, le squadre dei bambini del Follonica Basket e di Rosignano, categoria Scoiattoli, età 7/8 anni. Un confronto tra bimbi, dove quello che conta è il gioco, l’approccio allo sport e il divertimento, non certo il punteggio o un’eventuale vittoria o sconfitta.
Durante la partita, la tensione è sfociata in una rissa tra i genitori delle due squadre, finita tra urla e pugni, e che ha richiesto l’intervento dei carabinieri. La cosa più grave è stata ciò che di questa giornata, all’insegna dello sport, è rimasta nei piccoli atleti: tanto spavento, nel vedere i genitori discutere tra gli spalti. Non sono mancati neanche i pianti.
La partita, per queste motivazioni, è stata immediatamente interrotta e annullata.
Battaglini (Follonica): «Nessuno spazio per i violenti»
La scintilla, in questo caso del tutto ingiustificata, dal momento che si trattava dei giovanissimi della categoria Scoiattoli, è stata la disparità di livello tra le formazioni in campo. Il Rosignano ha optato per schierare più volte i giocatori più abili, in quanto i partecipanti alla partita erano in esubero rispetto al numero ammesso, 14 anziché 12, mentre il Follonica ha scelto di far partecipare tutti i bambini, senza distinzioni, in ugual modo, per coinvolgerli tutti, nessuno escluso.
«Ciò che noi facciamo da anni – dichiara il presidente dell’asd Follonica Basket, Raffaele Battaglini – con sacrificio, dedizione e passione è quello di creare un ambiente positivo in cui i bimbi possano crescere a livello sportivo attraverso un percorso stimolante, inclusivo, fondato sul rispetto reciproco. Come associazione, non ci distinguiamo per grandi risultati a livello agonistico, proprio perché la nostra filosofia va in tutt’altra direzione. Quello che ci rende orgogliosi, invece, e che ci contraddistingue è il numero di iscritti che ogni anno continua a crescere. Questo, proprio perché cerchiamo di avvicinare i bambini allo sport con l’obiettivo di trasmettere loro i valori attraverso il divertimento».
«Come società ci discostiamo completamente da quanto accaduto – continua -. Da noi questi comportamenti non vengono assolutamente tollerati, proprio per l’intento con cui pratichiamo e insegniamo questa disciplina sportiva. L’episodio di ieri rappresenta esattamente ciò che ci impegniamo a prevenire. Per queste motivazioni la società si informerà su come procedere e si impegnerà affinché i responsabili vengano individuati e allontanati dalle palestre. Le persone che hanno tali comportamenti in partite di minibasket, dove a giocare sono i bambini che per la prima volta si ritrovano a vivere le competizioni, non sono in alcun modo tollerate. Non c’è spazio per i violenti in un ambiente in cui i protagonisti devono essere esclusivamente i bimbi e il loro divertimento».
I presidenti dalla stessa parte
In seguito all’accaduto, i presidenti dell’area (Livorno, Grosseto) si sono riuniti in una chat per discutere insieme su come disinnescare queste logiche di violenza verbale e fisica che sono del tutto inappropriate in contesti di tal genere.
«C’è un’esasperazione da parte di alcuni genitori nell’interferire nella crescita sportiva dei propri figli – dichiara Luca Giannini, presidente della Pallacanestro Grosseto -. Certi comportamenti sono deleteri e alterano quello che è l’obiettivo principale del basket che, peraltro, è uno sport di squadra. Non bisogna però generalizzare: fortunatamente casi di questo tipo sono pochi e isolati. Tuttavia, non devono essere né sottovalutati né tollerati, ma i soggetti coinvolti vanno assolutamente allontanati dai palazzetti».
Si dissocia anche il Sei Rose Rosignano
Anche l’Us Basket Sei Rose Rosignano interviene sull’accaduto e «Esprime il suo più forte dissenso di fronte ai gravissimi fatti avvenuti ieri (domenica 16, ndr) durante quella che doveva essere una giornata di festa e di divertimento per decine di bambine e bambini della categoria Scoiattoli (7-8 anni). La società conferma anche la totale estraneità a quanto occorso, prendendo le distanze dalla violenza del tutto fuori luogo di cui si sono resi protagonisti alcuni genitori di una delle società partecipanti, perpetratasi nei confronti di ragazzini (mini arbitri) di 11 anni e di fronte a mini atleti che hanno solo diritto al gioco e al divertimento, non a vivere la paura o a uscire da un campo di basket in lacrime».
«Chiediamo scusa a tutti i nostri bambini e alle loro famiglie, che avevano solo diritto di vivere una bella giornata di sport e che hanno dovuto assistere al peggiore degli esempi che degli adulti possano dare».
«L’US Basket Sei Rose, infine, abbraccia gli organizzatori e amici del Basket San Vincenzo, esprimendo loro vicinanza e ringraziandoli per quella che avrebbe dovuto solo essere una normale domenica di minibasket. Vogliamo che lo sport sia altro e continueremo tutto insieme a lottare perché lo sia».
Il sindaco di San Vincenzo, Riccucci: «Gravità inaudita»
«Quanto riportato questa mattina dagli organi di stampa, in merito ai fatti avvenuti nella giornata di ieri al palazzetto dello sport Lauro Giovani, è di una gravità inaudita – ha sottolineato il sindaco di San Vincenzo, Paolo Riccucci -. Quella che avrebbe dovuto essere una giornata di festa, all’insegna dello sport e dell’amicizia, si è trasformata in un episodio dal quale emergono solo violenza e follia. E questo è inaccettabile e inconcepibile».
«San Vincenzo – ha aggiunto – è un luogo di sport, di integrazione, di valori positivi che le associazioni e gli istruttori ogni giorno trasmettono con passione ai bambini. E ieri, tutto questo, è passato in secondo piano. Siamo sicuri che, chi di dovere, prenderà i dovuti provvedimenti, affinché certe persone protagoniste di tali azioni si facciano carico a pieno delle loro responsabilità. Vedere bambini in lacrime per gli sconsiderati gesti degli adulti, di coloro che dovrebbero invece indicare la strada, è un colpo al cuore».
«Ringrazio la polizia municipale e i carabinieri per il pronto intervento volto a ristabilire l’ordine – ha concluso -, ed esprimo la massima vicinanza a tutti coloro che, ieri, presenti al palazzetto dello sport per una giornata di festa, hanno dovuto assistere a questo spettacolo indegno».
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Collaboratrice di MaremmaOggi.Nel giornalismo non esistono sabati né domeniche, non c'è orario e neppure luogo. C'è passione, c'è talento. Il mio lavoro è il mio sorriso. Da sempre curiosa, amo il sapere: più apprendo più vorrei conoscere. Determinata o testarda? Dipende. Vivo di sogni e li realizzo tutti.
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