Rifiuti sui marciapiedi come ostacoli: Unione Ciechi infuriata | MaremmaOggi Skip to content

Rifiuti sui marciapiedi come ostacoli: Unione Ciechi infuriata

Scrive la presidente: «Per chi ha problemi di mobilità sono pericolosi. Uscire non può essere un percorso a punti»
Alcune immagini di rifiuti lasciati sui marciapiedi, perché i cassonetti sono pieni e non vengono svuotati
Alcune immagini di rifiuti lasciati sui marciapiedi, perché i cassonetti sono pieni e non vengono svuotati

GROSSETO. Il disastro grossetano sui rifiuti, con i sacchetti lasciati un po’ ovunque e raccolti in ritardo, ha risvolti anche particolari. Il servizio funziona poco e male, anche se la Tari, arrivata in questi giorni, è sempre più salata.

A scrivere è Sioli Sereni, presidente dell’Unione Italiana Ciechi, per rappresentare un problema che è stato già segnalato al Comune di Grosseto e alla polizia municipale ma che, ad oggi, non ha avuto risposta da parte degli enti.

Si tratta del problema dei rifiuti sui marciapiedi che causano non poche difficoltà a chi ha già problemi nel muoversi autonomamente.

Una situazione disgustosa

«Mi trovo molto a disagio e in difficoltà – scrive – nel richiamare la vostra attenzione su una situazione alquanto disgustosa e di enorme disagio per i cittadini, in special modo per coloro che vivono una situazione di fragilità sensoriale e motoria».

«Purtroppo ci riferiamo a tutte le volte che ci troviamo in difficoltà nel percorrere i marciapiedi che, oltre ad essere difficilmente praticabili a causa di buche, parcheggi selvaggi e monopattini in soste obsolete, siamo costretti anche a schivare la spazzatura dietro ai cassonetti».

«La situazione non è più sostenibile, non è possibile che per un cittadino, che tra l’altro paga le tasse, non sia possibile fare una passeggiata o recarsi sul posto di lavoro con serenità, in sicurezza e tranquillità e dover sempre far fronte alle incurie e alla maleducazione e prepotenza dell’altro».

«Chiediamo quindi agli enti preposti di verificare personalmente e con maggiore attenzione e presenza, lo stato della modalità di gestione della spazzatura da parte dei cittadini provvedendo, nel modo che ritengono più consono, ad un monitoraggio attento e continuativo».

Uscire non può essere un percorso a punti

«Inoltre spero inizi ad esserci anche maggiore comunicazione tra enti operanti ed eroganti il servizio, laddove le persone lasciano per giorni materiale ingombrante sui marciapiedi senza il foglio con la dicitura per il ritiro, che diventa  un’ulteriore possibilità di incidente per i pedoni con disabilità anche temporanea».

«Purtroppo quando l’ente o i vigili vengono contattati dal cittadino che si rende attivo per dichiarare tale situazione, spesso vengono mal considerati e neanche presi in considerazione. Con questo
spero che possiate capire la gravità della situazione e trovare a breve una soluzione. Credo proprio che sia corretto e giusto non parlare solo di attività civica, ma farsene carico in maniera attiva: uscire per alcuni non può diventare un percorso a punti, ma una dignitosa rappresentazione di indipendenza».

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