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Ridotto in schiavitù, moglie e figlio patteggiano

La donna sconterà 3 anni, il figlio due: il 71enne non aveva mai voluto sporgere denuncia. Veniva costretto a restare a lungo in ginocchio e pregare mentre la donna lo prendeva a ciabattate nel viso
Il tribunale di Grosseto
Il tribunale di Grosseto

GROSSETO. Costretto a pulire in casa, costretto a portare i pesi su e giù per le scale, a centellinare i soldi per la spesa, e, finché ne è stato proprietario, a dormire nella sua auto.

Picchiato ogni giorno con il manico della scopa, preso a ciabattate nel volto, a calci e pugni. Costretto a stare in casa senza vestiti, a inginocchiarsi per pregare, mentre veniva colpito ancora e ancora. 

Patteggiano madre e figlio

Era stata una vicina di casa a chiedere l’intervento dei carabinieri per mettere fine ai maltrattamenti che ogni giorno si ripetevano nell’abitazione della famiglia. 

Madre e figlio, di 65 e 22 anni erano stati allontanati dal giudice per le indagini preliminari Marco Mezzaluna che aveva disposto il divieto di avvicinamento al marito della donna e padre del ragazzo. 

Giovedì 9 maggio, a distanza di un anno dal provvedimento del giudice, la donna e il ragazzo, difesi dagli avvocati Tommaso Galletti e Adriano Galli hanno patteggiato. 

Tre anni, la pena per la donna, due per il figlio. Pena che è stata applicata dal giudice Sergio Compagnucci con il consenso del pm Giampaolo Melchionna

Il settantunenne, che nel frattempo si è trasferito in nord Italia, si era costituito parte civile: il giudice ha stabilito il pagamento di mille euro per la costituzione. 

Succube di moglie e figlio

Dopo le denunce da parte dei vicini, i carabinieri hanno registrato quello che succedeva all’interno dell’appartamento.

E in una di queste registrazioni, quando l’uomo è stato costretto a inginocchiarsi per pregare, lo hanno sentito dire: «Ti chiedo perdono per tutto il male che ho fatto e per tutto quello che è successo».  Assumendosi la colpa dei maltrattamenti e delle vessazioni subite. Il settantenne era succube dei due. 

Ed anche il figlio, che aveva deciso di rispondere alle domande del giudice quando era stato interrogato, aveva spiegato al magistrato di «essersi adagiato ai comportamenti della madre», comportamenti vessatori fin da quando il ragazzo era più piccolo. Pena sospesa per il ragazzo, che dovrà seguire un percorso di recupero per persone condannate per maltrattamenti in famiglia. 

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  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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