GROSSETO. Gioca nella Uisp da 27 anni, fa il portiere da sempre. Ha 59 anni, si chiama Renato Carletti. Come professione fa il “bidello” a scuola, come afferma senza usare termini moderni, in campo indossa la maglia del Granducato del Sasso.
Renato si racconta piano, con competenza, umiltà ed esperienza: «Ho il calcio nel cuore, da quando sono nato. Ho giocato in tante società lasciando sempre un ottimo ricordo. Poi sono passato alla Uisp, negli amatori, perché ho più tempo libero. Non ho mai abbassato il livello di professionalità, mantengo sempre gli impegni presi. Il mio fisico mi permette di custodire un rendimento buono, questo mi apre la porta a ricevere i complimenti degli avversari».
«E anche degli arbitri – continua Renato –, questo è motivo di grande soddisfazione e non fa avvertire i sacrifici che faccio. In questo mi è di molto aiuto il judo (è istruttore ndr) attività che svolgo da circa 50 anni, da quando ero bambino. In pratica vivo di rendita – ride – non ho problemi».
«La mia giornata tipo – dice Renato – si svolge tra la palestra, il campo per gli allenamenti e la partita. Non mi interessa se a volte mi siedo in panchina, non ho da dimostrare niente a nessuno, anzi sono di appoggio ai giovani. Non mi manca la giusta umiltà, non sono geloso del ruolo, mi metto a disposizione. I compagni di squadra mi chiamano lo “zio”».
«Mi sento positivo – conclude Renato – e questo lo devo alle arti marziali che mi hanno fatto crescere e al calcio: vivo in un mondo di giovani, è questo il carburante che mi aiuta a restare tale».
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Collaboratore di MaremmaOggi. Ho viaggiato sulla carta stampata, ho parlato alla radio e alla televisione. Ora ho la fortuna e il privilegio di scrivere online su maremmaoggi.net. Come lavagna uso il cielo. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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