PAGANICO. Lo scorso anno, il 44° palio della Granocchia si è svolto con tre rane congelate, appoggiate sul pianale della carretta con cui ciascun rione si disputa il cencio. Soluzione temporanea per rispettare sia il parere dell’Asl, contrario all’uso di rane vive per la corsa, sia la tradizione che non ammette altro che anfibi vere. Parere contrario dell’azienda sanitaria che è arrivato anche nel 2023.
Ciononostante, quest’anno, rane vispe e saltellanti hanno dato un bel daffare ai quattro fantini (così si chiamano i corridori che spingono le carrette) dei rioni Porta Senese, Porta Gorella, Porta Grossetana e Centro. Ma il percorso per arrivare a questa decisione presa dalla sindaca, Alessandra Biondi, in “zona Cesarini” è stato lungo e sofferto.
Spente le luci dell’edizione 2022, infatti, i mesi successivi sono serviti per mettere a fuoco i dettagli dell’organizzazione ed evitare il rischio di un diniego da parte dell’azienda sanitaria all’uso di rane vive. Il Comune ha anche attivato un tavolo tecnico con il ministero della Salute, la Regione e l’Asl, richiedendo pareri per creare le condizioni per disputare il palio nelle modalità tradizionali.
L’ordinanza della sindaca
Le aspettative erano altissime. Così, quando è arrivato il no dell’Asl a far “correre” le carrette con le rane vere (e vive), i paganichesi non l’hanno presa tanto bene. Nel frattempo, il 26 agosto, la festa è iniziata, registrando numeri da tutto esaurito anche nelle sere di maltempo. Gli organizzatori e l’amministrazione, da parte loro, si sono messi a testa bassa a cercare una soluzione per il palio, che alla fine sembrava aver fatto capolino.
Ma proprio a ridosso del 3 settembre, giorno della corsa, la doccia fredda. «Mentre l’aspettativa era enorme da parte dei cittadini, che vivono il palio come un momento cruciale della vita del paese – spiega la sindaca di Civitella Paganico, Alessandra Biondi – sono emerse ulteriori novità. E le condizioni per correre il palio sono venute meno.
La reazione di molte persone, soprattutto di chi ha tanto lavorato per organizzare la sagra, è stata immediata. Ci sono stati momenti di tensione – riprende Biondi – e qualche discorso particolarmente accalorato. Dunque, una situazione che poteva portare anche a problematiche maggiori di ordine pubblico».
A quel punto, la sindaca ha preso in mano la situazione e alle 15 del 3 settembre, tre ore prima dell’inizio del 45° palio della granocchia, ha emesso un’ordinanza che autorizzava l’uso di rane vive.
Il primo a tagliare il traguardo è stato il fantino del rione Porta Grossetana, con tutte le rane usate per la corsa dai quattro rioni, vive e in buone condizioni.
Un decisione inevitabile
«Certamente non è’ finita qui – riprende la sindaca – vediamo cosa succede. Tuttavia, come ho scritto nell’ordinanza, il palio della granocchia è una manifestazione con un rilevante significato di coesione della comunità locale e, da circa 50 anni, rappresenta un valore identitario che la porta ad inserirsi tra le manifestazioni popolari di riferimento storico, oltre a essere un importante patrimonio culturale per Paganico».
Che, peraltro, attira da sempre migliaia di visitatori nel borgo dell’entroterra maremmano. Quest’anno si sono registrate oltre 10mila presenze in una settimana, ben oltre i numeri già alti del 2022.
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Redattrice di MaremmaOggi. Laurea in Lettere moderne, giornalista dal 1995. Dopo 20 anni di ufficio stampa e altre esperienze nel campo dell’informazione, sono tornata alle "origini" prima sulla carta stampata, poi sulle pagine di MaremmaOggi. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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