GROSSETO. Termina 1-1 per la terza volta in altrettante trasferte, finisce con il Grifone che si fa riacciuffare dopo essere passato in vantaggio. Un tema ricorrente quanto disarmante. Il derby-non derby si esaurisce con gli abbracci e strette di mano tra uomini che si conoscono avendo vissuto insieme intense stagioni calcistiche, che non possono essere dimenticate, si esaurisce con il popolo biancorosso non particolarmente soddisfatto di una prestazione poco brillante. Ricordi del passato e malinconia del presente che si uniscono.
L’analisi di mister Bonuccelli
Dopo aver sbraitato, urlato e mimato per tutta la partita Vitaliano Bonuccelli è, apparentemente, calmo in sala stampa. Le espressioni del viso alla domanda: «Un pareggio giusto, mister?» sono da Oscar per la migliore interpretazione, un misto di ironia, malessere e stizza.
«La lettura della gara è molto semplice, abbiamo pareggiato perché il Follonicagavorrano ha fatto, più o meno, un tiro e mezzo in porta e per un infortunio di un nostro giocatore. Detto così è molto riduttivo rispetto a quanto abbiamo prodotto. Questa è l’analisi spicciola, quella reale dice che il Follonicagavorrano ha giocato 20′. Nel primo tempo il Grosseto ha contenuto discretamente, nella seconda frazione non so cosa sia successo, se siamo calati, se ci siamo allungati o se abbiamo smarrito la qualità. Non è che abbiamo subito chissà che cosa – prosegue il tecnico – però abbiamo concesso situazioni da rete. Non mi pace ridurre una partita ai singoli episodi, il Grosseto non ha meritato di vincere perché doveva fare molto meglio. Continueremo a lavorare per migliorarci visto che tre pareggi fuori casa, tolto quello di Livorno, sono un numero che ci deve far riflettere per correggerci. Quando incontriamo formazioni che si avvicinano al nostro livello andiamo in difficoltà».
L’intervista al tecnico
Nella ripresa è mancata la pressione sull’avversario vista nel primo tempo. Perché?
«Non lo so. Anche nella prima parte questo aspetto è successo a sprazzi. Loro si sono schierati con un 4-4-2 che non ci aspettavamo, i nostri attaccanti andavano in mezzo invece di allargare il gioco sui lati, l’errore più evidente è stato che la difesa scappava indietro regalando troppo spazio col centrocampo e ci siamo allungati. A braccio penso che questa ripresa sia frutto di una condizione fisica non ottimale. Comunque era possibile portare a casa il successo. L’esordio di Picchi? Dare un giudizio è troppo prematuro, quando è entrato si giocava a tamburello».
Segnare dopo 35 secondi può aver condizionato?
«Se lo ha fatto significa che abbiamo sbagliato qualcosa. Credo che questi ragazzi non siano predisposti a difendere il risultato ma, viceversa, danno il meglio quando sono in attacco. Quando ci difendiamo dipende dal fatto che ci sono ingranaggi che non girano come dovrebbero, cioè troppe palle perse, poche le aperture sugli esterni, troppo lunghi. Sarò pignolo, ma non mi posso permettere di fermarmi solo davanti ad un infortunio su calcio da fermo».
«L’emozione è tanta. Salutare, vedere luoghi e visi conosciuti e frequentati per 12 anni suscita suggestione. È umano». Seduto sulla sedia amica di tanti anni, Filippo Vetrini propone subito il suo stato d’animo. Dura Poco.
Soddisfatto del punto preso?
«Non del tutto – risponde – però è lo spunto per mandare un messaggio chiaro e preciso. Se qualcuno pensa che il Grosseto possa vincere tutte la partite ha sbagliato completamente indirizzo, campionato e atteggiamento. Siamo giunti al primo, vero bivio stagionale. Il Follonicagavorrano ha la migliore difesa del torneo, è imbattuto. Non voglio fare il presuntuoso, ma se il Follonicagavorrano gioca tutte le domeniche con questa determinazione, è in lizza per il successo finale. Detto questo – prosegue – vedo il bicchiere mezzo pieno perché su questo terreno sarà molto dura per tutti. Dobbiamo analizzare i perché, una volta passati in vantaggio, abbassiamo il baricentro . Il pareggio nasce da un infortunio di Raffaelli, portiere del 2005 in possesso di ottime doti, giovane che gode di tutta la nostra fiducia. Il pareggio è giusto ma sono convinto che senza questo episodio il Grosseto avrebbe portato a casa i tre punti».
Vetrini va avanti in scioltezza: «Con il crescere dell’intensità del Follonicagavorrano è diminuita quella del Grosseto. Ringrazio il popolo biancorosso per averci accompagnato ma non è dalla presenza di 600 tifosi che ci si deve aspettare il tappeto rosso d’accoglienza. Siamo, ripeto, ad un bivio. Se passano messaggi sbagliati il percorso si ingarbuglia maggiormente. Questa squadra ha tutte le qualità tecniche e morali per puntare al bersaglio grosso».
È stato il miglior approccio alla gara e la peggiore ripresa?
«Se si osservano i cambi del Follonicagavorrano ci si accorge che la loro panchina potrebbe benissimo far parte di una squadra che lotta le le prime 4 posizioni di classifica. Non significa che il Grosseto sia peggiore, voglio solo sottolineare che Cretella ha giocato per forza nonostante non si sia allenato, Bensaja ha saltato tutta la preparazione estiva e non si deve pretendere di più di quello che rende, manca Sabelli, che in questo primo scorcio di stagione è stato il migliore, Marzierli ha un problema tendineo, Morelli molto probabilmente si è rotto il crociato, a Saio, che è un Under, gli viene chiesto di giocare sempre. Quindi qualche problemino lo abbiamo e spiega il doppio calo sia col Tau che col Follonicagavorrano. Per queste ragioni sono più contento che scontento».
Un bivio è sempre un momento di riflessione. Che sia generale, altrimenti ci si incarta.
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Collaboratore di MaremmaOggi. Ho viaggiato sulla carta stampata, ho parlato alla radio e alla televisione. Ora ho la fortuna e il privilegio di scrivere online su maremmaoggi.net. Come lavagna uso il cielo. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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