«Quel senegalese mi ha picchiato», ma non è vero: patteggia | MaremmaOggi Skip to content

«Quel senegalese mi ha picchiato», ma non è vero: patteggia

Il 37enne che fa parte dell’associazione di Controllo del vicinato aveva raccontato di essere stato colpito alla testa con un bastone e che avrebbe organizzato corsi di autodifesa nel quartiere. Ma le telecamere di videosorveglianza lo hanno smascherato
L’intervento della polizia municipale in via Manetti

GROSSETO. Si era fatto intervistare mentre si trovava ancora in ospedale. Aveva inviato anche una sua foto con il collare intorno al collo, raccontando della grandissima paura che aveva avuto. Quando, l’11 luglio dell’anno scorso, era stato colpito con un bastone. A ferirlo – aveva detto – era stato un ragazzo senegalese, fermato poi dalla polizia municipale. 

Lui invece, grossetano di 37 anni, era andato a farsi refertare al pronto soccorso. E aveva aggiunto che, facendo parte dell’associazione di Controllo del vicinato di via Roma ed essendo un insegnante di arti marziali, avrebbe organizzato un corso di difesa per i cittadini. 

Peccato però che in quel racconto, di vero c’era poco. Smascherato dalle immagini delle telecamere, da vittima si è trovato indagato. E ora ha patteggiato una pena di un anno e 8 mesi davanti alla giudice Cecilia Balsamo

Bastonate in centro, poi la fuga

Sono stati gli agenti della polizia municipale a ricostruire quello che era successo intorno alle 12 tra via Manetti e l’inizio del Corso. Un ragazzo di origini senegalesi di 23 anni, si era infatti presentato con un bastone in cima a corso Carducci. E aveva cercato di colpire un giovane nordafricano che era seduto a un tavolo. 

Il ragazzo riesce però a schivare il colpo e scappa. Intanto arriva la polizia municipale che blocca il 23enne sulle strisce di via Manetti. L’insegnante di arti marziali è lì vicino e prima di andare al pronto soccorso a farsi refertare racconta agli agenti della polizia municipale di essere stato colpito da una bastonata sulla testa. 

Stessa spiegazione data al medico del pronto soccorso che lo dimette, dopo averlo sottoposto a una tac, con una prognosi di cinque giorni per trauma cranico lieve. 

Il ventitreenne senegalese viene denunciato. Difeso dall’avvocato Federico Cocchi, è accusato di porto abusivo di arma, perché aveva con sé in centro un bastone lungo 154 centimetri e 3 di diametro e di tentate lesioni aggravate. Tentate, perché non era riuscito a colpire il giovane nordafricano. Proprio all’udienza di oggi, martedì 2 luglio, il suo legale chiederà che al ragazzo sia fatta una perizia psichiatrica. Nel capo d’imputazione a suo carico, delle lesioni subite dall’ insegnante di arti marziali non c’è traccia. 

«Mi ha colpito», ma non è vero: indagato

Gli agenti della polizia municipale vanno avanti quindi con le indagini. Scoprendo che il 37enne non aveva detto la verità: le immagini delle telecamere lo avevano ripreso distante dal punto in cui era scoppiato il caos in centro. Lui non era stato colpito

Difeso dall’avvocata Luisa Renzo di Firenze, l’insegnante di arti marziali finisce nei guai e viene indagato per calunnia e per falsità ideologica in atto pubblico. Quello che aveva raccontato alla polizia municipale, ovvero che il 23enne lo aveva colpito alla testa, non era vero.

E non lo era nemmeno quello che aveva detto al medico del pronto soccorso che, sulla base del suo racconto, aveva formulato quella prognosi di 5 giorni attestando erroneamente il falso. 

L’uomo ha scelto di patteggiare: sconterà un anno e 8 mesi facendo lavori socialmente utili

 

Autore

  • Francesca Gori

    Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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