PORTO SANTO STEFANO. Ci sarebbe la mano dell’uomo dietro al terribile incendio scoppiato giovedì 14 settembre poco prima delle 11. Condizionale d’obbligo, dal momento che le indagini sono ancora in corso. Ma all’ipotesi dell’autocombustione non ci crede praticamente nessuno.
400 persone evacuate
Le fiamme, spinte dal vento, hanno costretto circa 400 persone a lasciare le loro abitazioni. Quelle che si trovano in via dell’Appetito, a Porto Santo Stefano, e quelle che invece sono subito sotto.
L’incendio, infatti, ha lambito le abitazioni della zona e i carabinieri hanno organizzato e gestito, insieme alle pattuglie della polizia stradale che si sono occupate del traffico, l’uscita dalle case minacciate dal rogo.
Tanta paura, a causa del vento che continuava ad alimentare l’incendio: alla fine, il canadair e i tre elicotteri (uno dei vigili del fuoco e due dell’antincendio boschivo della Regione), sono riusciti ad avere la meglio.
L’ombra del piromane
Il sindaco Arturo Cerulli, appena ricevuto l’allarme giovedì mattina, è arrivato sul posto con gli operai del Comune. Inneschi, al momento, non ne sarebbero stati trovati. Ma le indagini sono state affidate ai carabinieri forestali che stanno facendo tutte le verifiche necessarie per scoprire le cause del tremendo rogo.
E, nel caso in cui fosse confermato che dietro all’incendio scoppiato all’Argentario c’è davvero l’ombra del piromane, per risalire al responsabile.
Le persone che in tarda mattinata sono state evacuate dalle loro abitazioni, in serata sono potute tornare a casa loro. I vigili del fuoco, nel pomeriggio hanno cominciato l’attività di bonifica, con la speranza che non ci siano focolai che riprendano a bruciare.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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