GROSSETO. Ci sono storie di violenze, di soprusi, di morti, che sono rimaste sepolte sotto dita e dita di polvere. Negli archivi del tribunale di Grosseto, dove, nel Dopoguerra, sono stati celebrati i processi ai fascisti che ne sono stati i protagonisti.
Storie di violenze, rastrellamenti, omicidi avvenuti nella nostra provincia, dove il sangue delle vittime ha macchiato la Maremma da nord a sud. Da Follonica a Manciano, da Grosseto a Orbetello. Oriano Negrini e Sandra Zanelli, cancelliere del tribunale di Grosseto, ex archivista e appassionato di storia il primo e funzionaria del tribunale la seconda, tornano in libreria con una nuova raccolta di storie: “Storie di Resistenze. Dieci screziature di nero e altre ombre”, che prosegue il cammino cominciato con lo studio del fascicolo sull’omicidio di Norma Parenti.
A distanza di un anno e mezzo dall’uscita de “L’ultimo giorno insieme a Norma Parenti”, sabato 11 gennaio alle 16, Negrini e Zanelli presenteranno alla sala Pegaso di palazzo Aldobrandeschi, il loro ultimo lavoro, edito da Betti.
La Resistenza degli eroi sconosciuti
I libri di storia raccontano le grandi stragi operate dai nazifascisti. Ma dei piccoli eroi resistenti, quelli che hanno cercato di opporsi alla barbarie anche nei borghi della Maremma, denunciando pestaggi, testimoniando nei casi di omicidi, in pochi hanno parlato. «Ci sono stati tantissimi altri episodi anche nella nostra provincia – spiega Sandra Zanelli – che non vogliamo che siano dimenticati. Violenze, soprusi, rastrellamenti, omicidi. Atti che sono avvenuti fin dal nascere del fascismo, non soltanto alla fine della guerra».
Dieci di questi sono stati ricostruiti da Zanelli e Negrini attraverso i fascicoli trovati nell’archivio del tribunale di Grosseto. Fascicoli a volte difficili da leggere e decifrare, pieni di fogli scritti a mano, qualche volta a matita. Frasi cancellate dallo scorrere del tempo.
«Sono dieci episodi, quelli che abbiamo selezionato – aggiunge Zanelli – che testimoniano la voglia di resistere. Sono piccole storie di resistenza che raccontano il coraggio di denunciare di uomini e donne che hanno vissuto clima di vessazione e di violenza diffuso in quegli anni anche nella nostra provincia».
Salvato da una monetina nel taschino della giacca
La morte del tenente Gino, quella degli antifascisti calpestati e uccisi in pieno centro. O quella di Giuseppe Manzo, salvato da una monetina che teneva nella tasca della giacca. E ancora, la scazzottata alla partita di calcio tra San Donato e Paganico del 4 novembre 1945 e il delitto orchestrato da Cecilia Menichetti a Castell’Azzara, che fece uccidere il marito del quale non era più innamorata, Igino Contorni, cercando di farlo passare come un delitto di stampo politico.
«Ogni caso presenta una propria specificità – spiega Oriano Negrini – Abbiamo cercato di ricostruire, attraverso i documenti presenti nei fascicoli del tribunale gli episodi più significativi, che sono intervallati da casi meno importanti. Casi che fanno da cuscinetto tra l’uno e l’altro e che raccontano un clima di violenza e soprusi che non si è arrestato con la fine della guerra».
Un lavoro, quello condotto dai due appassionati di storia, che testimonia la loro imparzialità di fronte al materiale esaminato. «Abbiamo trovato anche diversi incroci tra queste storie – aggiunge Negrini – Quello che emerge da questi documenti, è che il periodo più truce nella nostra provincia è stato quello tra maggio e giugno 1944».
Storie di resistenze, storie di tutti
Non un libro di storia ma la narrazione, quasi fosse cronaca giudiziaria, di dieci storie di Resistenza che vale la pena non lasciar sbiadire come le pagine dei fascicoli.
Negrini e Zanelli, che sono partiti dal fascicolo sull’omicidio di Norma Parenti, hanno trovato tantissimo altro materiale sul quale lavorare. «C’è molto materiale ancora da leggere, valutare e raccontare – spiegano i due autori – Storie di proto resistenza, ad esempio, che vale la pena portare alla luce. Siamo convinti che la storia sia di tutti ed è per questo che ci siamo concentrati su quei documenti che rischiavano di restare sepolti nell’archivio. Per rendere giustizia a chi ha resistito, permettendoci di vivere da donne e uomini liberi».
Il libro “Storie di Resistenze. Dieci screziature di nero e altre ombre” sarà presentato sabato 11 gennaio alle 16,30 alla sala Pegaso. Ci saranno Daniela Castiglione, presidente sezione Anpi Carla Nespolo e i giornalisti Luciano Calì (Patria Indipendente) e Francesca Gori (MaremmaOggi).
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