Puzzo in spiaggia, acqua stagnante in mare. Il Comune accusa Skip to content

Puzzo in spiaggia, acqua stagnante in mare. Il Comune accusa

Il puzzo in spiaggia dovuto a uno sversamento dal lago di Burano. Ma le piogge di questi giorni avevano alzato troppo il livello
Oasi Wwf, tre giorni per tutelare la biodiversità a Burano (nella foto) e Orbetello
Puzzo in spiaggia, il lago di Burano e il canale di collegamento con il mare

CAPALBIO. Puzzo in spiaggia, fra Macchiatonda e Torba. Un odore nauseabondo, tipico dell’acqua stagnante, che ha portato numerosi turisti a chiamare la polizia municipale di Capalbio. Il Comune si è attivato, ha capito l’origine dei cattivi odori, e mette sotto accusa la società Sacra.

La Sacra (Società Anonima Capalbio Redenta Agricola) è una società nata un secolo fa ed è proprietaria di tutta la fascia costiera del Comune di Capalbio, fra la ferrovia e il mare. Quindi anche dell’oasi di Burano, peraltro in gestione al Wwf.

Le accuse del Comune sono chiare: Sacra avrebbe rimosso il “tappo” di sabbia fra il canale di collegamento con il lago di Burano e il mare, provocando lo sversamento dell’acqua del lago.

Pare che l’operazione si sia resa necessaria proprio per mantenere intatto l’ecosistema del lago che  si trova all’interno di una Zona Speciale di Conservazione (IT51A0031),  una Zona di Protezione Speciale (ZPS IT51A0033) e in un sito Ramsar. Le piogge violente di questi ultimi giorni, infatti, avevano fatto rialzare troppo il livello del lago stesso.

Il Comune: puzzo in spiaggia a causa della rimozione della barriera di sabbia

«Si informa che l’Amministrazione comunale – scrive il Comune di Capalbio, con una nota firmata dal sindaco Chelini -, a seguito di numerose segnalazioni e di verifiche dirette, questa mattina (mercoledì 7, ndr) ha segnalato in via di assoluta urgenza ai competenti organi, per le determinazioni di competenza, che il 6/09/2022 la soc. Sacra, unitamente al gestore dell’oasi del Lago di Burano (il Wwf, ndr) hanno rimosso, presumibilmente con mezzi meccanici, in ambito demaniale, la barriera di sabbia che naturalmente separa le acque marine da quelle del lago».

«Tale operazione ha comportato lo sversamento di acque lagunari stagnanti nello specchio di mare antistante; le acque, di colorazione marrone e maleodoranti, si sono distribuite prevalentemente nei tratti di mare corrispondenti alle località Macchiatonda e Torba in conseguenza della prevalenza di correnti marine da sud. Lo sversamento a mare delle acque del lago (che, come riferito, emanavano un molesto odore nauseabondo) ha provocato notevole allarme ed ha gravemente pregiudicato la fruizione della spiaggia da parte degli utenti e degli operatori turistici della zona».

Puzzo in spiaggia, il lago di Burano e il canale di collegamento con il mare
Puzzo in spiaggia, il lago di Burano e il canale di collegamento con il mare

«Lo scrivente – aggiunge il sindaco -, al fine di garantire la sicurezza della balneazione, ha chiesto un campionamento straordinario ed urgente all’Arpat al fine di accertare la qualità delle acque marine nel tratto interessato dall’evento ed escludere la eventualità che si possano configurare pregiudizi e pericoli per la salute umana e all’ambiente».

«In attesa degli esiti degli accertamenti urgenti già in corso ed anche di una più approfondita valutazione, sotto ogni aspetto, della legittimità dell’iniziativa della Sacra e del gestore dell’oasi, all’esito dei quali sarà assunta ogni conseguente determinazione, lo scrivente non può esimersi dal sottolineare che l’operazione è stata eseguita senza alcun preavviso e in assenza di preventivo confronto con l’Amministrazione comunale, che avrebbe certamente consentito di evitare di esporre a pregiudizio la salute e l’ambiente e di arrecare disagio ai cittadini».

 

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