GROSSETO. Il consiglio provinciale ha approvato l’atto per la Diaccia Botrona, per quei 200 ettari compresi nella vendita dei terreni alla famiglia Farchioni, con la società La Pioppa. L’atto è stato approvato con il voto favorevole della maggioranza e l’astensione della minoranza.
«Ho letto cosa hanno dichiarato dall’opposizione – dice il presidente della Provincia, Limatola -, ma ci sono inesattezze. E l’atto approvato oggi è ben altra cosa rispetto al bando. È vero, il bando prevedeva già un vincolo di destinazione d’uso, della durata di 90 anni per quei 200 ettari. Ma noi siamo andati oltre, perché quei 200 ettari torneranno ad essere nostri».
C’è stata una lunga trattativa con la società La Pioppa (famiglia Farchioni e Bonifiche Ferraresi): «Alla fine hanno accettato. E l’atto prevede che loro ci facciano una proposta irrevocabile per la vendita. Per questo abbiamo scritto “ri-compriamo”, perché prima viene venduta e poi la compriamo di nuovo. Questa soluzione è stata decisa d’accordo con gli avvocati, per non avere conseguenze economiche, visto che non potevamo tornare indietro del tutto».
Una proposta irrevocabile
Nell’atto, infatti, si legge: “L’atto di destinazione di beni alla realizzazione di interessi meritevoli di tutela – articolo 2645 ter c.c. da stipulare contestualmente all’atto di compravendita dovrà prevedere, allo scopo di dare concreta attuazione alle suddette finalità, la formulazione da parte della parte acquirente di una proposta irrevocabile alla Provincia di Grosseto (e/o ad altri soggetti da essa individuati e che perseguano le medesime finalità pubbliche compatibili e funzionali con la natura giuridica dell’area) per la conclusione di uno o più contratti di comodato d’uso gratuito, nonché la conclusione di uno o più contratti di compravendita aventi ad oggetto la piena proprietà dell’area di interesse ovvero singole porzioni di essa compatibilmente con le disponibilità di bilancio”.
L’incasso dell’operazione andrà per il 25% al Demanio dello Stato e al 75% alla Provincia di Grosseto.
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