di Federica Rossi
TALAMONE. «Tutto è iniziato acquistando una bottiglia di prosecco sullo scaffale di un supermercato. Affascinato dalla storia di “Abissi – the original underwater wine – spumante Bisson” di Portofino, le cui bottiglie vengono immerse nei fondali marini in gabbie di acciaio a una profondità di 60 metri, ad una temperatura costante di 15 gradi, con permanenza di almeno 18 mesi, decido di provare questa esperienza consegnando una bottiglia al fondale, immaginando incuriosito la mia futura cantina subacquea. Dopo qualche mese procedo al ripescaggio e sboccatura meravigliato da questa opera d’arte cullata ed affinata dalle onde e dalle maree, adornata da coralli, conchiglie ed ostriche». Quello che ne deriva è un vino che allontana eventuali effetti dei solfiti ed abbassa leggermente l’acidità.
« La cosa più entusiasmante è l’assenza di emicrania che ero solito avere dopo un bicchiere di bollicine». A raccontare la nascita della prima cantina subacquea della Maremma è Andrea Montrone, sommozzatore e istruttore subacqueo al porto di Talamone.
Un’avventura nata negli abissi
Circa 6 anni fa è iniziata l’avventura di Montrone, che ha ottenuto subito il sostegno del Comune di Magliano in Toscana che ha fatto partire l’iter burocratico per la concessione demaniale. Successivamente la Regione Toscana ha rilasciato al sub l’autorizzazione all’inabissamento e sono state condotte tutte le analisi dei materiali con il laboratorio scientifico di Fonteblanda.
Montrone ha cominciato così ad immergere bottiglie di prosecco e spumante ad una profondità di circa 15/20 metri, facendo sì che il mare diventi il collaboratore per eccellenza: è grazie al suo movimento, che prosecco, champagne e spumante si affinano. «Ne deriva un’esaltazione del sapore – spiega – grazie ai diversi benefici come la temperatura costante e la pressione idrostatica».
Per adesso, questo vino può soddisfare una clientela limitata, ma l’impegno di Andrea è quello di costruire una rete di soggetti interessati (ristoranti, aziende, golf club) e a breve verrà creato uno spazio e-commerce che consentirà agli amanti del vino di prenotare la propria bottiglia, addirittura personalizzata.
Perché le bottiglie che maturano nelle gabbie zincate installate davanti a Cala di Forno, sulla costa del Parco dell’Uccelina, riemergono dall’acqua come vere e proprie opere d’arte, arricchite di conchiglie e coralli. Nelle gabbie ci sono delle ceste adatte a contenere fino a 2.000 bottiglie.
La passione e la determinazione di Andrea, insegnano come l’abbraccio tra la profondità degli abissi e la cultura enologica possano vivere in simbiosi. Il mantenimento del gusto dopo l’emersione si protrae per mesi, accompagnati dalla sensazione che lì dentro ci sia qualcosa che arriva da molto lontano, che nasce dalla terra e si delizia nei nostri mari.
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