FOLLONICA. L’incongruenza tra la residenza anagrafica del sindaco Matteo Buoncristiani e quella del suo nucleo familiare – espediente che avrebbe fatto risparmiare sulle tasse dovute al Comune di Follonica – continua a far parlare. Oggi a intervenire sulla questione è la Primavera Civica.
«La vicenda della doppie residenze e delle imposte non versate da parte del sindaco di Follonica ha ormai superato ogni limite di tollerabilità istituzionale e morale – dicono – I cittadini assistono con sconcerto a un comportamento che mina profondamente la fiducia nelle istituzioni e nell’etica dell’amministrare».
Le responsabilità sono ormai chiare
Dopo settimane di discussioni e uscite sulla stampa il sindaco ha scelto di intervenire in un Consiglio comunale a porte chiuse. «Un gesto grave» secondo la civica «che conferma la volontà di evitare ogni chiarimento e approfondisce le ombre su tutta la vicenda».
Per il gruppo le responsabilità sono ormai chiare: «il primo cittadino ha ammesso alla stampa di aver beneficiato dell’esenzione IMU sulla prima casa pur non abitando realmente nell’immobile dichiarato. Solo dopo l’emersione pubblica del caso, ha provveduto al pagamento degli arretrati, nella speranza di mettere a tacere ogni voce contraria. Ma non basta».
Proprio ieri, venerdì 18 aprile, i consiglieri di minoranza hanno fatto sapere che il primo cittadino già da giugno sarebbe stato avvisato della situazione. «È ormai accertato che già a giugno gli uffici comunali avevano rilevato un’evidente incongruenza tra la residenza anagrafica del Sindaco e quella del suo nucleo familiare» scrivono le opposizioni.
«Grave il silenzio della maggioranza»
Ma per la Primavera Civica ciò che è ancora più grave è il silenzio della maggioranza: «Nessuna presa di distanza, nessuna condanna, nessuna parola di spiegazione – dicono – Una scelta che rende complice chi dovrebbe invece vigilare sulla correttezza dell’operato amministrativo». Per il gruppo si tratta di un «fatto gravissimo: il primo cittadino ha eluso le regole, e lo ha fatto da rappresentante delle istituzioni». Proprio per questo l’invito è a parlare della questione: «Alla maggioranza rivolgiamo un appello – dicono – abbiate il coraggio di uscire dal silenzio. Metteteci la faccia. Dite ai cittadini da che parte state».
«Non è questa l’idea di buona politica in cui crediamo. Non è questa la Follonica che vogliamo – dicono – Un amministratore pubblico deve essere prima di tutto esempio di trasparenza, legalità e rispetto delle regole. Chi viene meno a questi principi fondamentali perde automaticamente la credibilità necessaria a guidare una comunità». E il gruppo conclude: «Non sappiamo ancora se da questa vicenda deriveranno conseguenze di natura civile o penale, ma sappiamo con certezza quale sarebbe il solo atto degno e responsabile in questo momento: le dimissioni immediate del sindaco».
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