Prezzo in picchiata per il latte, ma solo per gli allevatori | MaremmaOggi Skip to content

Prezzo in picchiata per il latte, ma solo per gli allevatori

Nei supermercati il prezzo è salito. Tre litri di “oro bianco”, alla stalla, vengono pagati quanto costa una tazzina di caffè al bar
Prezzo del latte
Prezzo medio del latte (anno 2023)

GROSSETO. Ai produttori, il latte di mucca viene pagato sempre meno. Ma l’importo che i consumatori pagano per un litro di latte continua a salire. In un anno, il prezzo sugli scaffali della grande distribuzione, considerando lo scontrino medio di acquisto a giugno (ultimo dato disponibile), è aumentato del 6,7% per il latte intero di alta qualità. Si è passati da 1,79 euro a 1,91.

Il latte fresco è aumentato del 9,5% (da 1,88 a 2,06 euro) e il latte scremato a lunga conservazione dell’11% (da 1,06 a 1,2 euro). Queste sono le cifre riportate dall’Osservatorio dei prezzi del Ministero delle imprese e del made in Italy.

Il prezzo del latte ha raggiunto, alla cassa, anche i 2,26 euro al litro alla fine di agosto.

tabella prezzo del latte toscana

3 litri di latte per una tazzina di caffè (senza togliere i costi)

La situazione è diametralmente opposta nelle stalle, dove torna a montare la preoccupazione per il futuro e dove l’esplosione dei costi di produzione, dai mangimi all’energia fino al gasolio hanno azzerato i già risicati margini di redditività.

Dall’inizio dell’anno, fatture alla mano, il prezzo pagato agli allevatori è passato da una media di 60 centesimi al litro di gennaio, agli attuali 50/51 (-15%).

Il prezzo medio riconosciuto agli allevatori è diminuito di 8-9 centesimi rispetto a gennaio mentre quello di un litro di latte è cresciuto. «L’ultima fattura pagata agli allevatori riporta circa 51 centesimi al litro. Nelle scorse ore abbiamo acquistato un litro di latte di alta qualità: costo 2,26 euro. Parliamo di una differenza di quasi 5 volte – spiega Coldiretti Toscana – Il risultato è che gli allevatori stanno lavorando in perdita ed i cittadini pagano di più il latte. Tutti i sacrifici ricadono sempre sugli anelli più deboli: chi produce e chi consuma. Di questo passo sempre più allevamenti alzeranno bandiera bianca e sempre più famiglie saranno costrette a rinunciare alla tazza di latte a colazione».

A Grosseto la situazione è leggermente diversa ma le cifre rimangono quelle. «Noi abbiamo praticamente sempre preso 51-52 centesimi al litro – racconta un allevatore maremmano – Pre covid la situazione era a 39-40. Magari fosse stato 60 in passato. Ma non sarebbe comunque bastato a far fronte ai costi».

Latte
Latte

Qualcosa di quello che succede tra stalla e scaffale del supermercato a molti non torna più. «Forse tra il produttore e la grande distribuzione succede qualcosa che non sappiamo e il prezzo sale a dismisura – racconta l’allevatore – capiamo anche la sorpresa dei consumatori che alla presa con gli aumenti poi al supermercato trovano il latte a prezzi mai visti».

Ora il prezzo delle materie prime è sceso leggermente. «Ma gli altri costi sono sempre elevati – conclude l’allevatore – A partire dall’energia elettrica. Pagavo bollette di 5-600 euro al mese, ora arrivano da 1.400. Tutto quello che gira intorno alla stalla è aumentato. Gasolio compreso. All’anno, di energia elettrica, rispetto a prima pago circa 10-15mila euro in più. Anche con l’agrivoltaico non so se potrei risolvere, dovrei comunque accendere un mutuo».

Coldiretti Toscana è pronta a chiamare in causa la legge sulle pratiche sleali

Coldiretti Toscana, attaccando la grande distribuzione organizzate e alcuni trasformatori, è pronta a chiamare in causa la legge sulle pratiche sleali a tutela degli allevatori e dei consumatori. Segnalando le anomalie all’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) del Ministero dell’agricoltura e della sovranità Alimentare.

Coldiretti pretende che agli allevatori sia riconosciuto un giusto compenso che tenga conto dei costi di produzione. «È necessario continuare a vigilare contro le pratiche commerciali sleali che stanno spezzando la schiena alle aziende agricole e agli allevamenti. Stiamo raccogliendo la documentazione – dice Coldiretti Toscana – per far partire la segnalazione all’Icqrf».

«Il crollo del prezzo è un colpo durissimo per il settore – prosegue Coldiretti Toscana – Che rischia seriamente di far saltare il banco e di accelerare la lenta agonia della zootecnia da latte toscana che ha già perso per strada, in un decennio, una stalla su tre ed oltre 4 mila capi».

Il malumore tra i produttori era lentamente scemato dopo la protesta del febbraio 2022 promossa da Coldiretti a Firenze e Grosseto. La protesta aveva gradualmente riportato ad un rialzo del prezzo del latte che aveva raggiunto a gennaio i 60 centesimi di media. Poi la nuova picchiata. «Gli allevatori non producono solo latte di qualità nel rispetto del benessere animale, elemento che contraddistingue gli allevamenti toscani, ma difendono e tutelano le città dagli effetti dell’abbandono della montagna e degli effetti del dissesto idrogeologico salvaguardando l’equilibrio e la biodiversità – prosegue Coldiretti Toscana – Non sono solo produttori di latte, sono prima di tutto custodi del territorio».

«Il prezzo del latte dovrebbe tenere conto di questi aspetti – conclude Coldiretti Toscana – perché quando una stalla chiude, e purtroppo è accaduto molto spesso in questi anni, non riapre più e con lei si perde un patrimonio di saperi, tradizione e produzioni secolari».

Autore

  • Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

    Visualizza tutti gli articoli

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati

Reset password

Inserisci il tuo indirizzo email e ti invieremo un link per cambiare la tua password.

Powered by Estatik