CAPALBIO. La giuria del prestigioso Premio internazionale Capalbio piazza Magenta, ha deciso. Per questa XII edizione il “Premio del territorio” andrà a Alessandro De Carolis Ginanneschi, per la sua opera: “Il liberalismo questo illustre sconosciuto” (Ergo sum editore).
Questo, insieme altri premi, verrà assegnato sabato 26 agosto alle 18 in piazza Magenta (Capalbio). La serata delle premiazioni è condotta da Eleonora Daniele, con letture di Irene Grazioli.
La giuria presieduta da Giacomo Marramao e Mirella Serri è composta da Giancarlo Bosetti, Gianfranco Chelini, Furio Colombo, Matteo Fabiani, Marisa Garito, Maria Concetta Orlandi, Denise Pardo, Giuseppe Pietromarchi.
Avvocato e libero professionista, De Carolis è anche uno studioso che con questo libro ha dedicato le sue principali ricerche al tema del liberalismo. Questo premio corona i suoi studi, l’autore approfitta per ringraziare tutti quanti lo abbiano sostenuto, critiche comprese. «Rinnovo i ringraziamenti alla Giuria – dice De Carolis – a chi mi ha spinto a pubblicare il libro, a chi mi ha onorato delle prefazioni e a chi, dalla sua presentazione, mi ha manifestato apprezzamento e critiche, senza le quali non si può migliorare».
Tutti i premiati del Premio Internazionale Capalbio
Ecco tutti i premiati della XII edizione del Premio internazionale Capalbio.
Massimo Ammaniti con “Passoscuro” (Bompiani, sezione studi sociali e psicoanalisi).
Psicoanalista, uno dei più noti studiosi a livello internazionale dell’età evolutiva, con i suoi libri tradotti in numerosi paesi, Ammaniti è professore onorario di psicopatologia dello sviluppo presso la facoltà di Medicina e Psicologia della “Sapienza” Università di Roma ed è membro della International Psychoanalytical Association.
Miguel Gotor, “Generazione Settanta. Storia del decennio più lungo del secolo breve 1966-1982” (Einaudi sezione saggistica storica)
Andrea Graziosi, “Occidenti e modernità”, (Il Mulino, sezione politica estera)
Dopo aver studiato economia e storia del lavoro in Italia e negli Stati Uniti, dall’inizio degli anni Ottanta Graziosi si è dedicato agli studi di storia sovietica. Ha fondato e diretto il Seminario europeo di storia russa e sovietica. Ha partecipato al progetto “Twentieth-Century Ukraine: New Documentation, New Interpretations” (Harvard Ukrainian Research Institute). Tra le sue numerose opere c’è la “Storia dell’Unione sovietica” (due volumi, Il Mulino, 2007-2008), apparsa in versione ridotta in Francia e tradotta in Russia.
Francesco Rutelli, “Il secolo verde”, Solferino sezione saggistica politica
Noto politico e giornalista italiano, Rutelli nel dicembre 1993 è stato eletto sindaco di Roma, ricoprendo la carica fino al gennaio 2001 quando guidò la coalizione di centro-sinistra L’Ulivo, diventando il candidato alla Presidenza del consiglio per le elezioni politiche. Nel 2002, ha dato vita al movimento Democrazia è Libertà – La Margherita (che confluirà nel Partito Democratico nel 2007).
Ha ricoperto il ruolo di Ministro per i beni e le attività culturali e di vicepresidente del Consiglio nel governo Prodi II. È stato inoltre deputato e parlamentare europeo. Nel 2009, annunciò la sua uscita dal Partito Democratico e la fondazione di un nuovo movimento, Alleanza per l’Italia.
Ha presieduto e fondato varie iniziative per la conservazione e promozione del patrimonio culturale, dell’arte e dell’ambiente come l’Associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive e multimediali di cui è presidente. Ha all’attivo molte pubblicazioni. I suoi libri più recenti, “Tutte le strade partono da Roma” e “Roma, camminando”, hanno avuto numerose ristampe presso la casa editrice Laterza.
Giulia Sissa, “L’errore di Aristotele” (Carocci, sezione studi femminili internazionali)
Si è laureata in lettere Classiche all’università di Pavia nel 1977 e ha conseguito il diplome d’etudes paprofondies presso l’Ecole des Hautes Etudes di Parigi. Ricercatrice del Centre national de la recherche scientifique di Parigi, Sissa fa parte del laboratorio di antropologia sociale del College di Francia, ed è stata visiting professor presso l’Università di Rouen.
I suoi studi riguardano la scienza e la medicina antiche, la filosofia e la mitologia greca, la storia della sessualità nell’antichità e nei primi anni del cristianesimo. Attualmente è professore ordinario presso l’università della California, Los Angeles.
Premio speciale della giuria per la narrativa: Livia Manera Sambuy, “Il segreto di Amrit Kaur”, Feltrinelli
Tra le grandi firme letterarie del Corriere della Sera, Livia Manera Sambuy ha pubblicato vari libri di saggi e ha realizzato due film documentari su Philip Roth. Ha vissuto tra Milano e New York, ora vive tra Parigi e la Toscana.
Premio per la traduzione: Monica Pareschi traduttrice di “Piccole cose da nulla” (Einaudi) di Claire Keegan
Monica Pareschi è una delle principali traduttrici letterarie italiane. È anche scrittrice ed editor. Ha curato e tradotto, tra gli altri, testi di Charlotte Brontë, Edith Wharton, Doris Lessing, Willa Cather, James Ballard, Bernard Malamud, Paul Auster, Alice McDermott, Shirley Jackson, Mark Haddon.
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Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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