PORTO ERCOLE. L’intero ricavato andrà a favore associazione Doctors of the world, per i bambini ucraini. Il quadro fa parte di una selezione di 100 opere uniche di 100 artisti diversi che la galleria d’arte francese Singulart, ha voluto mettere in vendita col preciso fine della beneficenza verso i bambini dell’Ucraina. Federico Pinto Schimd è uno degli artisti della galleria che ha messo una delle sue opere a disposizione, col nome “No war”.

Federico, 33enne originario di Porto Ercole, aveva fatto una presentazione del quadro alla chiesa dei Bigi. E quando la galleria lo ha contattato per chiedere la sua disponibilità, lo ha trovato pronto, l’opera era già pronta per la vendita.
Adesso, per la cifra di circa 6.000 euro è nelle mani di un collezionista del Regno Unito.
Federico Pinto Schmid
Dal 2019 fa l’artista a tempo pieno, ha un rapporto stretto con la galleria francese che lo sostiene, e intrattiene collaborazioni con altre gallerie a Los Angeles e Singapore.

«Ero responsabile tecnico dell’Ecolat, a Grosseto, dovevo essere reperibile 24h su 24, avevo iniziato a 21 anni, dopo 7 anni ero arrivato al limite. Allora ho lasciato il lavoro, ho iniziato a comprare tele e a dipingere». Il trampolino per affermarsi lo ha trovato Zurigo, dove le sue opere hanno iniziato ad essere riconosciute. Lì, lavorando per uno studio d’arte, è riuscito ad essere più apprezzato, acquistando successo.
L’opera
Creata per esprimere la vicinanza al popolo ucraino, trovatosi già col quadro in mano alla richiesta della galleria, la sua opera “No war” è rimasta tra le più simboliche della selezione, ed è piaciuta molto anche alla galleria stessa, che la ha utilizzata inserendola nella prima pagina online.
L’opera di Federico Pinto Schimd è un 2 metri per 2 di colori acrilici, con pastello a olio su tela, che ha usato sapientemente ispirandosi a Rothko, ma mantenendo la sua firma, mettendo insieme uno stile materico e richiami invece a uno più rigoroso.

«Ho pensato a Rothko, mi piace la pittura immersiva – racconta Federico – che dà il modo di entrarci dentro, trovando il proprio spazio per la riflessione. Anche il fatto che fosse inizialmente esposto alla Chiesa dei Bigi era come se trovasse il luogo adatto».
Così ha preso i colori della bandiera Ucraina, blu sopra e giallo sotto, senza rispettare le proporzioni, quelle appartengono solo agli occhi: dell’artista e di chi guarda. In mezzo una striscia bianca, non perfetta, non pulita, irregolare, si tratta della pace. Chiusa, delimitata da due linee nere, come se anche la pace stessa avesse i confini, le sue regole. Da rispettare anche da quei due grandi campi di colori, che non la schiacciano, ma la accompagnano, come se fosse un fiume che scorre in mezzo al quado.
Lì, sta la sua firma, tra cielo e terra: tra colori liberi che lasciano trasparire la materia, e volontà di direzione.
Autore
-
Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
Visualizza tutti gli articoli