TALAMONE. Con una sentenza pubblicata oggi, 20 febbraio, il Tar della Toscana, accogliendo il ricorso promosso dall’Associazione Consortile “Il Molo di Talamone”, ha annullato tutti gli atti impugnati relativi alla procedura di indizione della gara per la realizzazione del Porto Turistico di Talamone.
Fermo restando che la decisione si presta anche a valutazioni di natura politica, demandate ai soggetti istituzionalmente competenti, l’avv. Chech evidenzia, da un punto di vista tecnico, come la pronuncia confermi l’accoglimento dell’istanza cautelare ai sensi dell’art. 55, decimo comma, in linea con quanto già sostenuto.
La sentenza, inoltre, riconosce e accoglie tutti i profili sostanziali di illegittimità sollevati, con specifico riferimento alle modalità di svolgimento della procedura condotta dal Comune, a partire dai contatti con la Porto Turistico di Talamone, che avevano condotto alla pubblicazione di un’istanza già precedentemente rigettata.
Procedura di gara illegittima
Il Tar valorizza altresì la fase preliminare della programmazione urbanistica, nella quale il Comune aveva individuato gli obiettivi per il coinvolgimento degli attuali concessionari e gli strumenti giuridici per la realizzazione del Porto.
Proprio da tali atti discende l’ulteriore illegittimità della procedura in esame, poiché, come sottolineato nella sentenza, «il sostanziale ripensamento dell’Amministrazione comunale di Orbetello evidenzia un contrasto con le proprie precedenti determinazioni, che non può che rilevare anche con riferimento alla figura dell’eccesso di potere per evidente contraddittorietà»
.
«Soddisfatto quindi – dice Chech – per l’esito della pronuncia, che conferma la fondatezza delle censure sollevate e la correttezza dell’impostazione difensiva adottata».
Il comitato Salviamo Talamone: «Tutte le ragioni dei ricorrenti ritenute valide»
Il Comitato Salviamo Talamone – con una note – comunica che «Apprende con entusiasmo che il Tribunale amministrativo regionale per la Toscana ha annullato tutti gli atti della gara e la procedura del Comune di Orbetello relativi alla trasformazione dell’approdo di Talamone in porto turistico».
«Con la sentenza del Tar, pubblicata oggi, è stato dunque completamente accolto il ricorso proposto a ottobre dal Consorzio il Molo di Talamone, che rappresenta l’80% dei titolari delle concessioni per i pontili talamonesi, presentato dall’avvocato Pierluigi Chech».
«Tutta la procedura avviata tra luglio e agosto dal Comune di Orbetello è stata dunque considerata «radicalmente illegittima», tant’è che lo stesso Comune e la Società Porto Turistico di Talamone sono stati condannati al pagamento delle spese processuali in ragione di 5.000 euro a testa, per un totale di 10.000 euro».
«Secondo i ricorrenti, la procedura del Comune di Orbetello violava le norme nazionali e dell’Unione europea, calpestando i principi – relativi alle procedure pubbliche – di informazione, partecipazione, contraddittorio, imparzialità, trasparenza, non discriminazione, concorrenza, par condicio e pubblicità».
«Il ricorso puntava a tutelare l’interesse dei ricorrenti e aveva come finalità generale, la tutela collettiva dell’intera comunità talamonese e di tutto il gioiello del Parco della Maremma».
«Tutte le ragioni del ricorso sono state ritenute valide dai giudici amministrativi».
«Contraddittorietà del comportamento del Comune»
Il Tar, inoltre, ha evidenziato la «contraddittorietà del comportamento» dell’amministrazione comunale e «l’innegabile contrasto degli atti impugnati con i precedenti atti programmatori relativi al porto di Talamone»: il riferimento è al fatto che in una prima fase, il Comune aveva deliberato di procedere al rifacimento del porto attraverso lo strumento della Stu (Società di trasformazione urbana), che lascia in mano alle amministrazioni pubbliche la regia degli interventi infrastrutturali, salvo cambiare idea e puntare, «in maniera poco trasparente, come sancito dalla sentenza di oggi», alla procedura per la concessione.
Un «ripensamento» non legittimo e, quindi, cassato dal Tar, anche perché la strada scelta non avrebbe garantito l’indispensabile coinvolgimento di tutti gli operatori portuali.
Bocciata anche la ristrutturazione della Rocca di Talamone
«Il Tar ha poi bocciato l’intervento volto alla ristrutturazione della Rocca di Talamone, inserito in corsa nel progetto, in quanto nulla a che vedere con il porto».
«È una vittoria clamorosa, frutto della nostra battaglia, che stiamo portando avanti da agosto, quando abbiamo scoperto e denunciato pubblicamente il blitz del Comune di Orbetello sul gioiello della Maremma. Noi non ci fermiamo. A Talamone ci sono altre priorità, come la messa in sicurezza di alcune parti franose della roccia, che nei giorni scorsi ha subito un danno enorme ed è lasciata all’incuria da troppo tempo. Quelli sì, sono interventi improcrastinabili, mentre vanno cestinati, definitivamente, progetti mirabolanti che non rispecchiano gli interessi della nostra comunità».
«Siamo curiosi di conoscere la posizione del Comune, il quale ha subito una sconfitta rilevante non solo dal punto vista giuridico, ma soprattutto sul piano politico. Il sindaco Andrea Casamenti e l’assessore Luca Teglia in una conferenza stampa, a novembre, avevano sostenuto che il Tar, nella prima udienza, avesse riconosciuto la legittimità del loro operato. Ma le loro dichiarazioni sono state sconfessate oggi dalla sentenza» commenta il Comitato Salviamo Talamone.
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