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Portavecchia: «Lamioni una sicurezza, basta chiacchiere»

Il club biancorosso fa quadrato intorno al patron, mettendo a tacere le voci: «Sotto con il calcio giocato, c’è un campionato da vincere, partita dopo partita, tutti insieme»
La curva allo Zecchini, con i tifosi del Grosseto
La curva allo Zecchini, con i tifosi del Grosseto

GROSSETO. Il club biancorosso Portavecchia mette i puntini sulle i e si schiera a difesa del presidente del Grifone. «Vogliamo dire la nostra riguardo alle chiacchiere sui mancati pagamenti del Grosseto di patron Lamioni», esordiscono in una nota.

«Per quello che ci compete, diciamo subito che stiamo con l’amico Gianni e la società unionista» precisano dal club.

Gli appartenenti al Portavecchia sono stati i primi, tra i tifosi, ad appoggiare l’operazione d’acquisto del Grifone da parte di Lamioni. «Proprio quando c’era chi giocava su più fronti – puntualizzano – forse sperando in una “restaurazione”. L’abbiamo fatto con una lettera aperta nella quale abbiamo invitato ufficialmente l’attuale proprietario del Grosseto ad acquistarlo per garantire un futuro importante al sodalizio unionista».

«Fin qui ha mantenuto ciò che ha promesso»

Il club Portavecchia, nel delineare la figura di Lamioni, lo difende elencando le promesse che ha mantenuto.

«Ci aveva promesso la salvezza e l’azzeramento del debito pregresso – dicono i tifosi – molto ingente, non dimentichiamolo e comunque già coperto per circa l’80%. Ci aveva promesso anche una squadra forte per puntare al ritorno in C».

La salvezza è stata centrata. «La squadra forte è stata allestita – dicono i tifosi – ci sono programmi ambiziosi e c’è il tentativo di ricompattare un ambiente distrutto dopo anni di delusioni più o meno grandi».

Le chiacchiere quindi varrebbero poco. «Le voci sui presunti mancati pagamenti dei tesserati biancorossi non dovrebbero allarmare chi conosce la realtà dei fatti», dicono dal club.

Il club di tifosi biancorosso vedono Lamioni come una colonna forte sulla quale appoggiarsi. «Gianni è una persona di parola, un imprenditore vincente – dicono – ma soprattutto è un grossetano che ama la sua città. Avrebbe potuto fare come gli avvoltoi che si cibano di carogne, avrebbe potuto attendere il fallimento del Grosseto vecchia gestione e poi ripartire con un nuovo soggetto, magari dall’Eccellenza. Al contrario – ricordano  il patron unionista si è fatto carico di un grosso fardello di debiti altrui ridando futuro, dignità e speranza alla piazza grossetana».

«Chi accusa esca allo scoperto»

Il Portavecchia, poi, ritorna alla cronaca recente e non ci gira troppo intorno. «Chi accusa il Grosseto di non pagare i propri tesserati, esca allo scoperto e faccia nomi e cognomi, parli di fatti concreti, altrimenti, taccia per sempre» chiosa.

«Certo, conosciamo la nostra città e l’animo di tanti grossetani, per cui non ci siamo meravigliati quando abbiamo appreso quanto accaduto – dicono dal club – ma non ce ne siamo curati, perché confidiamo in Gianni e nei suoi collaboratori».

Di sicuro, nella storia ultracentenaria del Grifone, Lamioni non è stato il primo né l’ultimo a subire delle ingiuste chiacchiere sulla propria solidità economica. «Ma in questo caso si tratta di parole senza fondamento – dicono dal club – A noi non interessa se il Grosseto paga ogni mese oppure in tempi differenti i propri tesserati e fornitori. Sono aspetti gestionali che vengono portati avanti dai dirigenti unionisti nel migliore dei modi e proprio questi ultimi, senza che nessuno li smentisse, hanno garantito che la società è sana economicamente e in regola con i pagamenti».

«Gianni sappia che la sua gente gli vuole bene»

Il club Portavecchia conclude volendo far sentire il proprio supporto al patron biancorosso. «Gianni sappia che la sua gente gli vuole bene – ricordano – e che ha fiducia in lui. Gli garantiamo che noi tutti continueremmo a volergli bene anche se un giorno decidesse di lasciare il Grosseto. Perché non dimentichiamo che se c’è ancora una squadra da tifare (peraltro in serie D) è solo grazie a lui e a chi l’ha convinto a compiere l’acquisto».

«Ora, però – concludono – sotto col calcio giocato perché c’è un campionato da vincere, partita dopo partita, tutti insieme appassionatamente».

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