VENTURINA TERME. Arrestato il contadino che aveva recuperato 27 banconote, erano volate nel suo orto durante la rapina al portavalori, si apre così l’articolo (falso) de il Tirreno, condiviso sui social con tanto di foto.
Uno scherzo del 1° di aprile, un “pesce” inventato da un agricoltore venturinese.
Il testo del post su Facebook
«Incurante di ciò che stava accadendo intorno a lui M.R., contadino di 61 anni, che in quel momento si stava prendendo cura del suo terreno, confinante con la variante Aurelia, ha recuperato e prontamente occultato 27 banconote da 100 e 50 euro che erano volate nel suo orto a causa dell’esplosione del blindato durante la rapina di venerdì scorso.
Gli inquirenti, visionando i numerosi filmati fatti dai residenti, si sono accorti del fatto e hanno identificato l’uomo che è stato portato in caserma e denunciato a piede libero per appropriazione indebita.
L’avvocato difensore ha dichiarato che “se anche le albicocche del vicino che crescono sui rami che affacciano sul terreno del mio assistito sono da considerarsi di sua proprietà, non vedo perché i soldi che volano nel suo campo non diventino automaticamente suoi”. La parola adesso passa al giudice che ha già iscritto a ruolo il procedimento. L’udienza preliminare è fissata per lunedì prossimo».
Marco Razzolini: «Uno scherzo tra amici»

Un articolo ben costruito, tanto che qualcuno ha ritenuto anche fosse vero. In poco tempo le condivisioni sono aumentate fino a diventare virali tra i residenti di Venturina Terme.
«Da questa mattina leggo notizie che si rivelano dei pesci d’aprile, pure il Monte Amiata che si attiva – ci racconta Marco Razzolini, l’autore dello scherzo, che nell’articolo si autoaccusa -. Avevo dieci minuti liberi e ho pensato di farne uno anche io da condividere ai miei amici. Non credevo che il finto articolo sarebbe diventato virale. Spero che gli amici de il Tirreno non se la prendano se ho usato la loro testata».
L’idea contenuta nello scherzo è un qualcosa che in realtà, sotto sotto, per forza di cose, hanno pensato tutti coloro che nella tragedia si sono ritrovati a pochi metri da ben 4 milioni di euro.
Marco Razzolini, di sicuro, un pensierino ce lo ha fatto, essendo la sua azienda di noccioline, l’azienda agricola Paggetti Stefania, confinante con l’Aurelia.
«Quando è accaduta la tragedia, ci siamo spaventati tantissimo tutti – spiega Marco -, per fortuna, nonostante esplosivo e colpi di fucile, nessuno si è fatto male. Feriti non ci sono stati, i banditi hanno preso i soldi e sono scappati. La mia azienda confina con l’Aurelia e si trova proprio a pochi metri da dove è accaduto l’attacco al portavalori. Vedendo le foto delle banconote rimaste per terra, che in questi giorni sono state mostrate dai giornali, ho pensato, per smorzare la tensione che in questi giorni è stata altissima, “ma poteva esser venuta una folata di vento, così qualche soldo veniva nel mio terreno e lo recuperavo pure io?”».
Un pesce d’aprile ben riuscito, un modo autoironico, quello di Marco, una scrittura a metà tra l’autobiografico e il creativo, per rielaborare l’accaduto traumatico che lui, così come tutti i residenti di quella zona, hanno vissuto nei giorni scorsi.
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Collaboratrice di MaremmaOggi.Nel giornalismo non esistono sabati né domeniche, non c'è orario e neppure luogo. C'è passione, c'è talento. Il mio lavoro è il mio sorriso. Da sempre curiosa, amo il sapere: più apprendo più vorrei conoscere. Determinata o testarda? Dipende. Vivo di sogni e li realizzo tutti.
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