MONTE ARGENTARIO. Botte e minacce ai genitori, che sono andati spesso al Pronto soccorso per farsi medicare e continue richieste di denaro, per comprarsi la droga: il 31enne di Monte Argentario aveva trasformato la vita di suo padre e suo madre, conviventi con lui, in un incubo.
Arrestato e condannato, lavorerà in parrocchia
Arrestato, il 31enne di Monte Argentario (difeso da Alessia Massai di Grosseto) è stato condannato dal giudice dell’udienza preliminare Cecilia Balsamo per maltrattamenti in famiglia a due anni, 10 mesi e venti giorni di reclusione e 1933 euro di multa, oltre che al pagamento delle spese processuali.
Pena sostituita con il lavoro di pubblica utilità, per 2080 ore nella parrocchia di Porto Santo Stefano, almeno 15 ore settimanali.
Il 31enne faceva uso di sostanze stupefacenti e, quando era in crisi di astinenza, aveva minacciato di morte il padre, tentando di aggredirlo. In altre occasioni aveva colpito a calci e pugni i genitori e anche un vicino di casa.
Dopo l’intervento dei carabinieri e il ricovero in psichiatria, aveva mandato al padre una serie di messaggi telefonici minatori tipo “io ti uccido” o “impiccati” . In un’altra occasione aveva minacciato prima il nonno con un coltello e poi di utilizzare la lama nei propri confronti, per tagliarsi le vene.
L’uomo aveva anche opposto resistenza al momento dell’arresto dei carabinieri: aveva anche tentato di colpire al volto con una testata uno dei militari.
Autore
-
nasce dall'idea di Guido Fiorini e Francesca Gori Notizie in tempo reale, turismo, economia, sport, enogastronomia, ambiente, informazione MaremmaOggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
Visualizza tutti gli articoli