Picchia un commesso per rapinarlo: incastrata dal fermaglio | MaremmaOggi Skip to content

Picchia un commesso per rapinarlo: incastrata dal fermaglio

Quarantenne condannata a 3 anni e mezzo di carcere: insieme al fidanzato avevano rubato un’auto, poi avevano aggredito il commerciante con la chiave per smontare gli pneumatici e avevano portato via l’incasso
Pattuglie carabinieri via Roma
Pattuglie dei carabinieri in via Roma

GROSSETO. Era rimasto per terra, dopo essere stato colpito più volte con una chiave a L, di quelle che si utilizzano per smontare gli pneumatici. Gli avevano sferrato anche dei pugni, per costringerlo ad uscire dal suo negozio. Un negozio di frutta e verdura in via Roma, dove lo scorso 1° maggio, poco dopo l’1, una coppia di grossetani aveva fatto irruzione

Il ragazzo, che stava dando il cencio quando i due, quarantenne  lei, poco più che trentenne  lui, sono entrati nel negozio, era stato portato all’ospedale. Lo avevano picchiato, con pugni al volto e al corpo, con la chiave a L. Per portare via il registratore di cassa, dove c’erano 1.200 euro circa

«Avevo preso più di una scatola di Rivotril»

La sera della rapina in via Roma, la donna e il suo fidanzato erano riusciti ad aprire la portiera di un’auto parcheggiata in via Cesare Battisti. Con quella si erano diretti in via Roma, nel negozio di frutta e verdura e qui avevano cominciato a colpire il giovane commesso per farlo uscire dal negozio e per poter portare via la cassa. 

La chiave a L, di quelle che vengono utilizzate per smontare gli pneumatici, era proprio nel bagagliaio della Volkswagen Polo, la cui scomparsa era stata denunciata il giorno dopo dal proprietario. 

Una rapina efferata, quella messa a segno dai due. «Avevo preso più di una scatola di Rivotril», aveva detto la quarantenne al giudice, per spiegare il suo stato di alterazione. Di un farmaco che appartiene alla classe delle benzodiazepine

I due dopo la rapina si erano allontanati con l’auto rubata, che era stata poi ritrovata nel parcheggio del Centro commerciale Le Palme. La notte stessa, nel negozio di frutta e verdura erano intervenuti i carabinieri che avevano trovato il ragazzo ferito: soccorso dal 118, era stato poi portato all’ospedale. 

Incastrata dal fermaglio per i capelli

Le indagini per individuare la coppia di rapinatori erano cominciate subito: il titolare del negozio di via Roma, dove il suo dipendente era stato brutalmente picchiato, aveva fornito ai militari le immagini delle telecamere di videosorveglianza. Immagini alle quali si erano aggiunte anche quelle riprese in via Oberdan, nel negozio del nipote, dove la coppia era stata poco prima. 

I due erano infatti clienti abituali dei due esercizi commerciali. Per questo, li avevano subito riconosciuti. Erano state poi analizzate anche le immagini di videosorveglianza del Comune che, grazie a Targamanent, aveva ripreso tutti i movimenti dell’auto rubata. 

La donna era stata riconosciuta dai carabinieri: indossava un fermaglio particolare, che i militari le avevano visto tra i capelli pochi giorni prima della rapina, durante un controllo. Lo stesso utilizzato per tenere ferma la coda di cavallo la sera in cui aveva brutalmente picchiato il ragazzo. 

Condannata a 3 anni e mezzo di carcere

La coppia era finita in carcere. La donna, difesa dall’avvocato Marco Fanti, ha scelto il rito abbreviato. Il pm aveva chiesto una pena di 5 anni, un mese e 10 giorni di carcere e 1027 euro di multa.

Il giudice Giuseppe Coniglio ha dichiarato il non doversi procedere per il furto dell’auto, perché la querela nei confronti della quarantenne era stata ritirata. L’ha condannata a 3 anni e mezzo di carcere e a 1.600 euro di multa, oltre al pagamento delle spese processuali e di custodia cautelare. La donna è in carcere a Pisa. 

 

Autore

  • Francesca Gori

    Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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