GROSSETO. È il Comitato pastori d’Italia con la sua presidente Mirella Pastorelli a lanciare l’allarme. «I lupi ormai sono ovunque -dice Pastorelli – Sono stata raggiunta al telefono da una signora di Magliano in Toscana che, spaventata, mi ha raccontato di aver visto gironzolare un lupo in località Belvedere, zona San Martino».

«Ormai i lupi come i cinghiali si stanno appropriando di un habitat che non è di loro appartenenza – precisa – si stanno avvicinando con disinvoltura ai centri abitati sfatando la diceria che il lupo è diffidente nei riguardi dell’uomo e non lo attaccherà mai. Frasi che si possono smentire con episodi documentati nel passato e con fatti accaduti recentemente e resi noti giorni fa nel convegno di Vasto in Abruzzo»

Niente buone notizie dal “piano lupo”

La presidente è rimasta basita dopo aver letto anche del nuovo “piano lupo” che non avrebbe tenuto conto delle richieste e delle necessità consegnate al Ministro Francesco Lollobrigida nell’incontro del 19 Gennaio 2023 al Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. In gazzetta ufficiale (serie generale n. 152 del 1° luglio 2023) il testo sul “Piano straordinatio per la gestione e il contenimento della fauna selvatica” c’è. Ma non ci sarebbero abbastanza passi in avanti per quanto riguarda la gestione del lupo secondo Pastorelli.

«Tutti i comitati e le associazioni presenti sul territorio nazionale che affrontano da tempo il problema delle predazioni sono pronti a mobilitarsi – dice Pastorelli – Mobilitarsi perché un piano lupo inadeguato non venga approvato in conferenza Stato-Regioni perché sarebbe l’ennesima presa in giro nei confronti di coloro che non solo producono prodotti di prima qualità, ma curano anche l’ambiente evitando desertificazione e frane».

«Più gli allevatori chiedono soluzioni concrete più arrivano risposte contorte»

Secondo Pastorelli siamo davanti a un’ipotesi di piano lupo nettamente insufficiente. «Ancora una volta si preferisce utilizzare soldi pubblici offrendo assistenzialismo agli allevatori prima di cambiare la legge 157 e il Dpr 357 che privilegiano il lupo definendo specie particolarmente protetta. Si prospetta un piano lupo che parla di coesistenza lupo-bestiame e dimostra per l’ennesima volta che più gli allevatori chiedono soluzioni concrete più arrivano risposte contorte, inconcludenti che aumentano i problemi anche economici. Ancora una volta sembra che serva insegnare alle pecore a convivere con il lupo».

La presidente fa un appello all’assessore regionale all’agricoltura Stefania Saccardi, chiedendo anche a tutti gli assessori regionali che non approvino in conferenza Stato-Regioni il piano lupo così presentato, ma che tengano conto delle richieste e delle necessità degli allevatori. «Così da apportare modifiche che guardino al futuro delle imprese, per salvare un patrimonio che fa dell’Italia uno dei primi Paesi al mondo per la produzione di eccellenze» conclude Pastorelli.