GROSSETO. Melanoma, tumore all’utero e ai testicoli, problemi alla tiroide e neuroplasie: questo è quello che possono causare i PFAS, acronimo delle sostanze perfluoroalchiliche. Ma la lista non si conclude qua, visto che l’elevata esposizione a queste sostanze potrebbe causare anche diabete, danni al fegato e al sistema immunitario. I PFAS generalmente si trovano in alcuni oggetti che usiamo tutti i giorni: nelle padelle antiaderenti, nei vestiti e anche nella carta da forno.
Questo accade perché rendono impermeabile dall’acqua e dai grassi le cose che usiamo tutti i giorni.
Nella seduta del consiglio comunale del 12 novembre l’assise ha votato all’unanimità la mozione per chiedere l’approvazione urgente di una legge che metta al bando la produzione, l’utilizzo e la commercializzazione dei PFAS. La mozione chiede anche che vengano fatte analisi sull’acqua potabile dell’acquedotto comunale per valutare la presenza o meno dell’inquinante.
I PFAS, infatti, possono finire anche nell’acqua potabile delle città: le sostanze inquinano i torrenti, le falde acquifere e l’acqua che sgorga dai rubinetti dopo che sono state disperse nell’ambiente da chi le usa.
La piaga dei PFAS
I PFAS sono indistruttibili. Quindi una volta rilasciati nell’ambiente possono arrivare ovunque provocando malattie cardiovascolari o tumori. Utilizzati nell’industria da quasi un secolo, si possono trovare anche in alcuni oggetti di plastica, in alcuni fili interdentali, nei contenitori per l’asporto di carta, nelle padelle antiaderenti e, naturalmente, nel cibo che mangiamo.
Questo perché sono sostanze che possono essere assorbite dalle piante se annaffiate con acqua contaminata. Inoltre, possono essere assimilate dagli animali e rimanere nei loro fegati e passare così nel latte, nelle uova, nella carne e nel pesce.
Secondo una ricerca e degli studi dell’UC di San Francisco, l’università della California del sud e l’università del Michigan, i PFAS potrebbero essere direttamente collegati al tumore all’utero, al melanoma, un tumore della pelle e alle neuroplasie. Questo accade perché i PFAS e anche i BTA, bisfenolo A che si trova nella plastica, sarebbero in grado di interrompere alcune funzioni ormonali nelle donne.
Anche gli uomini sono a rischio, visto che sembra che ci sia una correlazione fra i PFAS e i BTA e il tumore ai testicoli.
Grosseto fa un passo verso l’eliminazione dei PFAS
Il consiglio comunale di Grosseto ha votato all’unanimità una mozione per chiedere di bandire i PFAS, sia nella produzione che nell’utilizzo e nella commercializzazione oltre all’analisi delle acque dell’acquedotto comunale per valutare la presenza o meno dell’inquinante.
Roberto Barocci del Forum ambientalista Grosseto, Luca Passalacqua dell’associazione WWF Provincia di Grosseto e Anna Bardelli di Italia Nostra Grosseto ringraziano i consiglieri comunali che hanno sollevato la questione.
«Sappiamo che anche l’industria mineraria e il settore edilizio e delle costruzioni hanno usato abbondantemente questi composti e pertanto è necessario compiere tutti gli accertamenti necessari e le verifiche nella nostra provincia – scrivono – Ringraziamo i consiglieri Giacomo Gori, Valerio Pizzuti e Rita Bernardini per aver portato in consiglio la riflessione sul tema e tutti i consiglieri comunali per la sensibilità dimostrata nel dibattito e nel voto in aula».
«Date le concrete e documentate minacce per la salute delle persone – concludono – è importantissimo che cittadini si informino prima dell’acquisto delle merci e, considerato che sono già in commercio alternative ai prodotti contenenti i PFAS, scelgano con attenzione evitandone il consumo».
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Collaboratrice di MaremmaOggi. Amo le bollicine, rigorosamente in metodo classico; il gin e credo che ogni verità meriti di essere raccontata. Non bevo prosecco e non mi piacciono né i prepotenti né le ingiustizie. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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