ORBETELLO. Mentre la politica si sta impegnando, per una volta in modo trasversale, all’approvazione di una legge che consenta la costituzione di un consorzio di gestione della laguna di Orbetello, sul meraviglioso specchio d’acqua fra la Feniglia e la Giannella incombe un’enorme spada di Damocle.
Una spada di Damocle che rischia di far morire la laguna molto prima che un qualsiasi consorzio vada a gestirla.
Una morte sul piano ambientale, che si porterebbe dietro grosse conseguenze per l’economia di tutta la zona, perché il delicatissimo equilibrio di quelle acque uniche, ma minacciate da svariati inquinanti, verrebbe stravolto in brevissimo tempo dalla mancanza di manutenzione, attenzioni e bonifica costante.
E anche di ossigeno dalle pompe che garantiscono il ricambio dell’acqua dal mare.
Non sono dettagli. E solo chi da quelle acque “particolari” e tutelate dal punto di vista ambientale (Riserva naturale, zona speciale di conservazione, zona di protezione speciale, ndr), trae il proprio sostentamento, solo chi su quelle acque ci vive e ci lavora da decenni, può averne la giusta cura.
La spada di Damocle è l’incubo fallimento, che ora si chiama liquidazione giudiziale, cambia il nome ma la sostanza è la stessa.
L’istanza di liquidazione giudiziale è stata promossa per entrambe le realtà che gestiscono la pesca in laguna (Orbetello Pesca Laguna società agricola e Cooperativa Peschereccia, insieme sono I Pescatori di Orbetello) dalla procura della Repubblica (il pm è il dottor Carmine Nuzzo).
La prima udienza è in programma il 30 gennaio prossimo.
Nel dettaglio la Opl, che ha la concessione dal Comune per la pesca in laguna, gestisce trasformazione e commercializzazione, oltre all’importantissima bonifica, mentre la Cp gestisce pesca e ristorazione.
Istanza di fallimento promossa solo dalla procura
Un’istanza di fallimento, e non è un dettaglio da poco, che non è stata promossa da nessun creditore, ma solo dalla procura, in seguito ad un accertamento della guardia di finanza, peraltro di qualche anno fa, che ipotizza, ma è tutto da dimostrare, che fra le due società ci sia stato uno scambio di fatture false.
Ipotesi che gli amministratori respingono con forza, tanto da aver convocato, il 20 gennaio, una partecipatissima assemblea pubblica per spiegare le loro ragioni. Ci hanno messo la faccia, per dire a tutti di aver agito con assoluta trasparenza.
E non va dimenticato che fu la Coop Peschereccia, nel ’90, a rilevare la Orbetello Pesca, di cui il socio di maggioranza era il Comune di Orbetello, che era fallita, portando così avanti l’attività e salvando decine di posti di lavoro.
La difficoltà a pagare le fatture della Coop Peschereccia
Il problema, ma lo vedremo più avanti nel dettaglio, è che negli ultimi anni Opl non riusciva a pagare le fatture di Cp e che per questo è andata in difficoltà, proponendo domanda di concordato preventivo.
In conseguenza delle difficoltà di Opl di pagare Cp è stato modificata la scrittura che regolamentava i rapporti tra le due realtà dal punto di vista economico: così a oggi il corrispettivo che è stato pattuito tra le parti è inferiore rispetto a prima.
Il contenzioso fra Orbetello Pesca Laguna e il Comune
E c’è un altro aspetto, non proprio secondario.
Perché, nel frattempo era nato un contenzioso fra Opl e il Comune di Orbetello, che chiedeva il pagamento del canone di convenzione per l’esercizio della pesca in laguna, convenzione in essere fino al 2029. Sono circa 5 milioni di euro, 2,5 quelli passati, 2,5 fino al 2029.
Ma Opl, avendo subito danni importanti sia per l’alluvione del 2012 che per l’anossia del 2015 (mancanza di ossigeno nell’acqua, ndr), replicava chiedendo di non pagarli a compensazione degli ingentissimi danni subiti.
Un arbitrato ha dato poi ragione a Opl che, quindi, nulla ha da pagare al Comune di Orbetello. Aspetto importante, che aiuta a dimostrare che la società non è in stato di insolvenza.
Dovesse fallire Opl, servirebbe in tempi brevissimi un operatore del settore in grado di sostituirla, con la professionalità necessaria per gestire la laguna. E anche con i soldi per pagare i canoni, arretrati e futuri.
In alternativa la laguna sarebbe lasciata a se stessa, per una morte ambientale che rischia di concretizzarsi in tempi assai brevi. Portando con sé conseguenze pesanti per l’economia di tutta l’area.
I rischi della liquidazione giudiziale per Orbetello Pesca Laguna
In sostanza, liquidata Opl, quindi decaduta la concessione, nessun altro potrà occuparsi della laguna, perché è impossibile riorganizzare il sistema in tempi brevi. Sempre che si trovi un operatore con le capacità e i soldi da investire.
E la modesta profondità delle acque (1 metro, mediamente) porterà a un veloce decadimento ambientale. Forse più grave dell’inquinamento da mercurio conseguenza dell’alluvione del 2012 o dell’anossia del 2015.
Una liquidazione, quindi, metterebbe in crisi la comunità locale, che ha un diritto di uso civico sulla laguna, l’economia della zona, basti pensare a quante attività lavorano attorno ad una laguna adesso attraente, i lavoratori dipendenti, che ora Opl paga regolarmente e che andrebbero a casa.
Eppure Opl, forte del lodo arbitrale che la esenta di fatto dai canoni, ha la potenzialità, da qui al 2029, di avere un margine assai superiore sulla propria attività. E lo dimostra il fatto che nessun creditore ha chiesto la liquidazione giudiziaria di Opl.
Opl non ha pagato solo la Coop Peschereccia
Alla fine dei conti, quindi, solo la Coop Peschereccia risulta essere un creditore “trascurato”, diciamo così, da Opl. Tanto è che dovuta ricorrere al concordato preventivo in continuità.
Alle fine dell’esercizio 2022 il debito di Opl verso Cp ammontava a circa 4,3 milioni di euro.
Per questo le due società hanno raggiunto un accordo transattivo, per cui la Peschereccia ha rinunciato a gran parte del debito (3,7 milioni) pagando quello residuo, ma mantenendo la collaborazione e rimodulando su nuove basi i termini economici.
Un accordo rivisto nel 2023, con una formulazione mista, fatta da una componente fissa e una percentuale sul fatturato della vendita del pescato.
Raggiunto un accordo proficuo per entrambi
Un accordo proficuo per entrambi, perché Opl, con una prospettiva favorevole non avendo più concessione da pagare al Comune, si libera di una grossa fetta di debito mentre la Peschereccia ha il diritto alla prosecuzione del rapporto di collaborazione. Non va dimenticato che Opl ha la concessione in esclusiva per la pesca in laguna.
Facendo due conti, peraltro, la Coop Peschereccia si aspetta da Opl corrispettivi per almeno un milione di euro all’anno fino al 2029. Sono sei milioni che Cp si è impegnata a distribuire ai propri creditori. Molto meglio che pretendere una riscossione coatta di un credito inesigibile.
La fiducia dei creditori anche dopo il sequestro
Appare chiaro inoltre che Opl, risolto nella reciproca soddisfazione il rapporto con il proprio socio di riferimento, cioè la Coop Peschereccia, ha la piena fiducia dei propri creditori.
Una fiducia dimostrata anche quando, nel novembre scorso, la procura ha effettuato un sequestro preventivo dei conti correnti di Opl. Un provvedimento “forte”, che però non ha prodotto alcun effetto sui creditori, tanto meno sulle banche che non hanno né ritirato i fidi, né intimato il rientro dai mutui.
Anzi sono state raccolte solo manifestazioni di solidarietà. E la partecipatissima assemblea del 20 gennaio è un’ulteriore conferma.
Del resto la storia dei pescatori è ben nota a tutta la comunità.
Ma la spada di Damocle del fallimento rischia di cancellare proprio decenni di quella storia. E un’intera economia.
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Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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