Pegaso 2, gli angeli del cielo e la libellula gialla al servizio di tutti | MaremmaOggi Skip to content

Pegaso 2, gli angeli del cielo e la libellula gialla al servizio di tutti

Turni di 12 ore, addestramento e simulazioni per far volare Pegaso 2, l’elisoccorso attivo a Grosseto 365 giorni all’anno per i soccorsi urgenti. Una macchina complessa in aiuto di tutti. IL VIDEO
L'elicottero Pegaso 2 in azione e nella piazzola al Misericordia, l'interno e la cabina di pilotaggio
L’elicottero Pegaso 2 in azione e nella piazzola al Misericordia, l’interno e la cabina di pilotaggio

GROSSETO. Alle otto del mattino la base dell’elisoccorso Pegaso, accanto alla Serenissima, cambia inquilini. Come sempre, 365 giorni all’anno. È un mercoledì del dicembre 2024, una giornata come tante, spira la tramontana, fa freddo. Il turno notturno dalle 20 alle 8 è appena smontato, una notte tranquilla, nulla da segnalare.

L’elicottero Pegaso 2 è ancora nell’hangar. L’avvicendamento del personale avviene all’interno della struttura adibita a casa per questi uomini che, per 12 ore filate, faranno la guardia ad un vasto territorio, isole comprese, con la possibilità di dover intervenire anche in altre zone della Toscana.

Di fronte al campo si staglia l’ospedale della Misericordia.

Caffè e briefing

La squadra è composta dal comandante di Pegaso 2 Andrea Siviero, il co-pilota Alex Gulli, il dottor Giovanni Sbrana, l’infermiere Luca Cinelli, l’unità antincendio composta da Fabio Baricci e Angelo Bocchi, il tecnico del soccorso alpino Stefan Bholi, il tecnico del verricello Cristian Franconetti.

Sotto un paio di occhiali neri, barba e capelli bianchi, fasciato da un giubbotto giallo col bavero alzato, fa gli onori di casa Stefano Barbadori, direttore UOC Elisoccorso Emergenza Territoriale 118, area provinciale grossetana, Usl Toscana Sud Est.

Il dottor Stefano Barbadori
Il dottor Stefano Barbadori

In cucina si prepara il caffè, quindi arriva l’ora del briefing, momento vitale per fare il quadro della situazione, programmare la giornata, controllare l’equipaggiamento.

Pegaso 2, intanto, è uscito dalla stanza, è parcheggiato nella piazzola di sosta di fronte all’hangar, davanti la manica a vento per capirne la direzione e l’intensità. A sinistra le pompe per il rifornimento.

L'elicottero Pegaso 2 sulla piazzola al Misericordia
L’elicottero Pegaso 2 sulla piazzola al Misericordia

A destra il secondo spiazzo, quello adibito al decollo, o a ricevere un secondo elicottero, con la corona di luci su tutto il perimetro. Entrambi gli slarghi sono circondati dall’impianto antincendio.

La squadra è tutta intorno alla libellula di quasi 4 tonnellate, colorata di giallo, ingentilita da macchie rosse, capace di raggiungere quasi i 250 km/h di crociera. È un’Agusta Aw 139.

La scheda, le dimensioni dell’Agusta Aw 139

L’elicottero, ex AgustaWestland, è ora prodotto dall’italiana Leonardo.

  • Lunghezza 16,65 m
  • Altezza 4,95 m
  • Diametro rotore 13,80 m
  • Superficie rotore 150 m²
  • Peso a vuoto 3 622 kg
  • Peso carico 2 778 kg
  • Peso max al decollo 6 400 – 7 000 kg

Un’ambulanza con le ali

Barbadori precisa subito un concetto, che gli sta particolarmente a cuore: «Ci chiamano gli angeli del cielo, e questo ci piace. Ma siamo solo uomini, come tanti. Facciamo parte del 118 anche se usiamo un’ambulanza con le ali, che vola, per il resto non c’è nessuna differenza. I medici e gli infermieri di turno non percepiscono nessuna maggiorazione economica per questa attività. Stessa cosa per molti altri. Siamo un gruppo fortemente compatto. Si sta insieme 12 ore, si mangia insieme, si ride, si lavora insieme».

«Il nostro elisoccorso interviene di giorno e anche di notte potendo atterrare su piazzole attrezzate o nei campi sportivi – continua Barbadori – con la luce del sole, nelle situazioni più difficili e impervie dove non si può scendere fino a terra, ci viene in aiuto un verricello di 90 metri con il quale il personale medico raggiunge il paziente facendolo poi salire sul velivolo. Una manovra delicata, specialmente in condizioni meteo avverse con forte vento».

Il verricello per i soccorsi più difficili
Il verricello per i soccorsi più difficili

«Per questo non devono mancare addestramento e simulazioni. Per ora ci manca – prosegue Barbadori – il poter lavorare di notte in ambienti privi di zone di atterraggio. A breve colmeremo questa lacuna con gli occhiali per visione notturna denominati NVG, ossia Night Vision Goggles, che hanno bisogno di un corso per entrare a regime. Uno strumento capace di amplificare al massimo la minima briciola di luce presente. Basta solo la luna per vedere nitidamente l’ambiente dove intervenire».

I ricordi di Barbadori, la notte della Concordia

Essenzialmente sono tre le fasi di “allarme” annunciate dallo squillo del telefono. Il primo a occuparsi della situazione è il comandante dell’elicottero a cui spettano le valutazioni aeronautiche come le condizioni meteo, la rotta da seguire per arrivare sul posto.

Quindi è il medico a valutare le condizioni del paziente rendendosi conto della gravità, durante il volo l’intera squadra si prepara allo scenario finale.

Barbadori si guarda indietro: «La notte della Concordia è indimenticabile. Siamo stati i primi ad arrivare al Giglio – ricorda – dove ci aspettava una situazione molto complessa. C’erano anziani impauriti, bambini spaventati, in molti non parlavano italiano ma non c’erano feriti da curare».

«Una volta tornato a casa, dopo 14 spole con l’isola, mi sono domandato se avessi usato i termini giusti, i gesti migliori per dare a quelle persone un piccolo ristoro umano, un sorriso e una speranza di normalità. La gente del Giglio, poi, è stata meravigliosa aprendo le case e farsi in quattro per alleggerire quelle ore drammatiche».

Il direttore aggiunge: «Dovevamo portare due neonati prematuri dall’Elba a Pisa. A bordo c’era il padre ed era, giustamente, molto agitato. Le manovre che precedono il decollo richiedono qualche minuto di attenzione ma quel tempo è stato letto come una sorta di passività dell’equipaggio generando nervosismo al genitore. Alla fine tutto si è risolto nel migliore dei modi».

IL VIDEO – Parla il dottor Stefano Barbadori

 

 
 
 
 
 
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I numeri di Pegaso nel 2023

Questi i numeri del 2023 di Pegaso 2. Dei tre elicotteri in Toscana è quello che ha i numeri maggiori. Gli altri due sono a Firenze (Pegaso 1) e al Cinquale, Massa Carrara (Pegaso 3)

  • Voli totali 2023: 1023
  • Ore totali di volo: 964,08
  • Interventi direttamente sul luogo dell’evento (Primari): 830
  • Trasferimento da ospedale a ospedale (Secondari): 160
  • Addestramenti: 33
  • Durata media interventi primari: 54 minuti
  • Durata media interventi secondari: 68 minuti
  • Interventi su Elba: 140
  • Interventi su Giglio: 81
  • Interventi su Giannutri: 12
  • Interventi diurni: 652
  • Interventi notturni: 322
  • Interventi NVG (Night Vision Goggles): 59

Autore

  • Collaboratore di MaremmaOggi. Ho viaggiato sulla carta stampata, ho parlato alla radio e alla televisione. Ora ho la fortuna e il privilegio di scrivere online su maremmaoggi.net. Come lavagna uso il cielo. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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