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Pedofilia online, boom di casi in pandemia

Le denunce sono state il 40% in più rispetto all’anno precedente: già 10 persone sono finite in manette
Polizia postale
Polizia postale

GROSSETO. Covid, dad e ragazzini che sempre più piccoli si avvicinano al mondo di Internet. Dove i pericoli sono costanti.  Giovedì 5 maggio si celebra la Giornata Nazionale per la lotta alla pedofilia e la polizia postale si conferma in prima linea nella lotta alla pedofilia e alla pedopornografia online. 

Un trend in crescita

Si riconferma infatti un trend preoccupante per cui la pedofilia diventa un pericolo imminente anche per i bambini più piccoli con incrementi, per quanto riguarda la Toscana, pari al 40% nel 2021 rispetto all’anno precedente nel numero dei bambini coinvolti in casi di pedopornografia e adescamento on line, attraverso social network, app di gioco e messaggistica istantanea. 

Chi in modo criminale sfrutta la rete per nascondersi, per nutrire le sue fantasie deviate sa quanto sia stretto il rapporto tra le piccole vittime e i devices tecnologici: nel 2021 nella regione  sono stati ben 228 i casi trattati (tra pedofilia e adescamento on line) dal compartimento Polizia postale e delle comunicazioni di Firenze,  casi nei quali famiglie e vittime sono state costrette a fare i conti con la capacità manipolatoria di adulti consapevoli, con la circolazione illegale di immagini di violenza, con la condivisione in circuiti apparente anonimi, sulle darknet, di confessioni di fatti di abuso. A riprova dell’aggravamento della minaccia contro infanzia e adolescenza in rete, cresce anche in Toscana il numero degli indagati per reati di pedopornografia e adescamento denunciati,  pari a 95 nel 2021 rispetto ai 70 nel 2020.

Nel primo trimestre del 2022 tuttavia, la situazione sembra ulteriormente preoccupare poiché cresce il numero degli arrestati rispetto al 2021: in Toscana sono 10 le persone finite in carcere nel primo trimestre 2022 rispetto ai 13 arresti effettuati nel 2021. La dirigente Alessandra Belardini, che guida il compartimento toscano della polizia postale, spiega: «È purtroppo triste la constatazione che, nell’ultimo anno, sempre più spesso l’analisi delle immagini pedopornografiche e le attività investigative svolte su tutto il territorio nazionale, con il coordinamento del Cncpo, consentano di salvare piccole vittime, oggetto di abusi sessuali reali perpetrati da soggetti che appartengono alla loro cerchia di fiducia. Si tratta di un dato che ribadisce l’impegno operativo che la Polizia postale e delle comunicazioni esprime quotidianamente e dichiara tuttavia anche la concreta pericolosità crescente dei soggetti che usano la rete per scopi di adescamento e pedopornografia. La complessità di questa minaccia impone continui sforzi di adeguamento e una sinergia costante, sia con i collaterali organismi esteri di polizia che con il mondo dell’associazionismo attivo per la tutela dei minori, in un’ottica di sistema in cui la prevenzione integra l’opera repressiva che con grande assiduità e impegno gli operatori della poliziapostale e delle comunicazioni portano avanti ogni giorno».

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