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Partecipate, colpo di scena: la delibera è stata approvata

I video dell’aula parlano chiaro, fanno notare i consiglieri di opposizione: i presenti erano 16. C’erano anche Gabbrielli e Serra. «Il voto è valido»
L'aula del consiglio comunale al momento del voto sulle partecipate (dal video YouTube del Comune)
L’aula del consiglio comunale al momento del voto sulle partecipate, Gabbrielli e Serra sono seduti al loro posto (dal video YouTube del Comune)

GROSSETO. Colpo di scena sulla vicenda delle partecipate: la delibera presentata da Giacomo Gori, e illustrata da Carlo De Martis, sui criteri di nomina dei vertici delle partecipate, che in un primo tempo pareva non essere passata per mancanza del numero legale, in realtà sarebbe stata approvata.

Questo perché due consiglieri di maggioranza, non conteggiati nel numero legale, in realtà erano in aula. Non hanno votato, ma c’erano, quindi rientrano nel conteggio ai fini del numero legale. Le immagini del canale YouTube del Comune parlano chiaro. E non esci, ci sei. Lapalissiano, ma determinante.

I consiglieri di opposizione: «In aula in 16, voto valido»

Lo fanno notare i consiglieri comunali Giacomo Gori, Davide Bartolini, Carlo De Martis, Giacomo Cerboni, Valerio Pizzuti. I quali hanno già scritto al presidente del consiglio, Fausto Turbanti, perché prenda atto della cosa.

«Il consiglio comunale di ieri (giovedì 17) – scrivono – era stato convocato per discutere la proposta di delibera del consigliere Gori del Movimento 5 Stelle, condivisa da Partito Democratico, Grosseto Città Aperta e Liberali-Riformisti-Socialisti, volta a garantire che le figure nominate dal sindaco alla guida delle società partecipate dispongano di adeguate competenze e professionalità».

«Una proposta di normale buon senso, trattandosi di società che muovono milioni di euro e gestiscono importantissimi servizi per i cittadini – farmacie, case popolari, manutenzione delle strade e tanto altro – che ha scatenato il panico tra la maggioranza, tanto che al momento del voto la gran parte dei consiglieri di centrodestra, guidati dal sindaco, sono fuggiti dall’aula nel tentativo di far saltare il numero legale e impedire così l’approvazione della delibera».

«Obiettivo, tuttavia, raggiunto solo apparentemente».

«Se è vero che al termine dello scrutinio il presidente del consiglio ha decretato che la votazione, che pure aveva visto prevalere i voti favorevoli, era invalida per sopravvenuta mancanza del numero legale, ad un controllo che abbiamo eseguito nel corso della giornata – attraverso la semplice ma inoppugnabile visione del video della seduta, disponibile sul canale YouTube dell’Amministrazione comunale – è stato accertato che il numero legale in realtà era stato garantito e, pertanto, la votazione era perfettamente valida».

Il tabellone del voto sulle partecipate
Il tabellone del voto sulle partecipate

La soglia del numero legale è 16

«Nel consiglio comunale di Grosseto la soglia del numero legale è costituita da un numero di sedici consiglieri presenti ed il regolamento stabilisce che ai fini del numero legale si computano tutti i consiglieri presenti, ancorché non votanti. Ebbene, durante il voto di ieri è stato registrato il voto di quattordici consiglieri (tredici favorevoli ed uno contrario), ma nei seggi erano presenti per l’appunto sedici consiglieri. Oltre ai quattordici votanti registrati, erano infatti presenti il consigliere di Forza Italia Amedeo Gabbrielli ed il consigliere di Fratelli d’Italia Paolo Serra, erroneamente non conteggiati nel corso dello scrutinio elettronico».

«Evidentemente il trambusto provocato dalla fuga sgangherata messa in atto dal sindaco e dai suoi fedelissimi ha provocato una qualche confusione nelle operazioni di scrutinio, ma è chiaro che la legittimità del voto deve essere immediatamente ristabilita».

Segnalazione formale a Turbanti

«Già ieri, pertanto, i sottoscritti consiglieri hanno inviato una segnalazione formale al presidente del consiglio comunale affinché provveda immediatamente a quanto di sua competenza per sanare l’errore compiuto nel corso dello scrutinio».

«Nell’attesa di un riscontro da parte del presidente del consiglio, che confidiamo perverrà oggi stesso, siamo certi che il sindaco, chiamato entro il 30 aprile a nominare una serie di figure apicali nelle società partecipate, a cominciare da Sistema s.r.l. e Farmacie Comunali s.r.l., vorrà rispettare la volontà espressa dal voto del consiglio comunale, organo al quale la legge – l’art. 50 del Testo Unico degli Enti Locali – attribuisce competenza esclusiva nello stabilire gli indirizzi ai quali il sindaco deve attenersi per la nomina dei rappresentanti del Comune presso tali società».

«Indirizzi che devono rispondere a criteri di competenza, professionalità e autonomia delle figure individuate, e non certo a quelle logiche di spartizione attraverso le quali il sindaco pretenderebbe di fare e disfare a suo piacimento, al solo scopo di mantenersi un ultimo scampolo di potere a scapito degli interessi della città».

«Diversamente, dovranno essere immediatamente interessate le autorità competenti, a cominciare dalla Prefettura».

La probabile posizione della presidenza del consiglio

La risposta del presidente del consiglio, Turbanti, dovrebbe essere che i due consiglieri erano “scollegati dal sistema”, cioè avevano tolto la scheda per il voto.

Però, va detto, il regolamento dice “presenti in aula“. E la scheda si può togliere anche, semplicemente, per non votare. Ma se non esci, sei “presente in aula”. E Gabbrielli e Serra al momento del voto sono seduti al loro posto

Gabbrielli: «Io mi sono astenuto»

Sulla vicenda c’è anche la nota di Amedeo Gabbrielli che dichiara di essersi astenuto. E che, quindi, era collegato al sistema.

«Nel corso della seduta del consiglio comunale del 17 aprile, è stata portata all’attenzione dell’aula una mozione presentata dal consigliere Gori, unitamente ad altri rappresentanti della minoranza, volta a introdurre criteri e indirizzi maggiormente oggettivi per la nomina dei componenti delle società partecipate».

«Fin dal mio primo intervento, ho voluto esprimere in modo chiaro e trasparente la mia condivisione degli obiettivi generali della proposta, riconoscendone l’importanza per una maggiore trasparenza e qualità nelle nomine, purtroppo  con un’unica criticità, il parere tecnico negativo del segretario  generale del Comune (peraltro non vincolante, ndr)». 

«In quest’ottica, ho ritenuto opportuno proporre un emendamento condiviso, che potesse superare le criticità tecniche sollevate dal segretario generale del Comune. Con rammarico, devo constatare che la mia proposta non ha trovato accoglienza né stimolato un confronto tra i colleghi consiglieri». 

«L’assenza di un dialogo costruttivo ha portato rapidamente al voto della mozione, senza le modifiche che avrebbero potuto rafforzarne la validità tecnica».

«Alla luce di quanto sopra ho deciso astenermi». 

Ma la sua astensione, come si vede dal video (astenuti 0), non è stata registrata.

L'esito finale della votazione in consiglio comunale
L’esito finale della votazione in consiglio comunale

«Una scelta, come ho dichiarato  dopo il voto,   ponderata, fondata sul rispetto istituzionale per le osservazioni del segretario generale e sulla volontà di mantenere alto il livello di correttezza formale degli atti discussi in consiglio».

«Ribadisco la mia disponibilità a lavorare, in futuro, per costruire strumenti più efficaci e condivisi che garantiscano trasparenza, competenza e merito nelle nomine delle società partecipate, nel pieno interesse della collettività».

 

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