Parenti serpenti a Natale? «Si digeriscono con il finocchio» | MaremmaOggi Skip to content

Parenti serpenti a Natale? «Si digeriscono con il finocchio»

Ricette, segreti e proprietà di dieci erbe per superare le prossime feste: le ha selezionate per MaremmaOggi la naturopata Serena Remi che ci propone anche alcune ricette
La naturopata Serena Remi

GROSSETO. «Quando da bambina vedevo la mia nonna maneggiare le erbe che raccoglieva nei campi, mi incantavo. Mi sembrava che compisse delle magie». Serena Remi è cresciuta a Bagno di Gavorrano. In casa con lei c’era la nonna Caterina, che per gli abitanti della frazione era Amoride. «Era lei la fattucchiera di casa – ricorda – raccoglieva l’erbetta per curare una cosa o un’altra, quella che poteva servire per l’una o per l’altra evenienza. Lo stesso faceva la mia mamma: quando ero ragazzina, se mi venivano i brufoli o se avevo problemi con il ciclo, ad esempio, mi portava in erboristeria, a Follonica. Mi ricordo i grandi pacchi di erbe, le balle di camomilla e malva che ‘erano nel negozio. Ho sempre amato quel mondo». 

La naturopata Serena Remi

Un amore, quello per le erbe e per la medicina naturale, che ha accompagnato Serena per tutta la sua vita. Che ha continuato a covare sotto la cenere, durante gli anni delle superiori. Con il suo diploma di analista contabile, Remi ha però scelto di inseguire il suo sogno. A 22 anni è stata assunta in un’erboristeria come commessa e da allora si è rimessa a studiare. Oggi è naturopata e guida, con lo stesso amore con cui guardava la nonna Amoride armeggiare con le erbette, la sua erboristeria Menta & Rosmarino, in via Calabria a Grosseto. 

Dicembre è cominciato. E tra parenti serpenti, abbuffate e malinconie, si può provare ad affidarsi alle erbe, quelle consigliate da Serena Remi, per arrivare indenni all’anno nuovo. 

Le erbe per il mese di dicembre

«Elencare delle piante specifiche per le feste di Natale non è semplice – dice – perché ormai da tempo ho una visione soggettiva e personalizzata delle persone, in base anche al loro stato d’animo. Ma qualche rimedio naturale alle situazioni che si possono verificare nei giorni di festa c’è».

A partire da quelle che servono a digerire: non solo il cibo delle grandi abbuffate, ma anche i parenti che si piantano di traverso sullo stomaco. 

Tra queste c’è l’anice stellato, sicuramente la più bella bella da vedere. «Ha la forma di una stella a 8/12 punte – spiega Serena Remi – Aroma deciso e forte, viene usata per la preparazione di liquori o per insaporire piatti di pollo o maiale. Antichissima la sua presenza, si pensi che i romani usavano i semi proprio dopo i loro lauti banchetti per digerire. Antifermentativa, digestiva, è da provare nel caffè d’orzo». L’anice stellato è una pianta così bella da essere utilizzata per decorare le confezioni dei regali di Natale. 

A sinistra l’anice stellato, a destra semi di finocchio

Capitolo a parte merita il finocchio, grande classico per digerire. «È la pianta per eccellenza del gonfiore o dei borborigmi intestinali – spiega la naturopata – proprio quelli che certe volte vengono ancora prima della cena fra parenti serpenti. Ottima, secondo me, da iniziare a prendere qualche giorno prima per evitare la fermentazione e quindi l’esplosione a tavola. Ha proprietà antifermentative, digestive e  diuretiche». 

Cannella, chiodi di garofano e arancia: i profumi delle feste

Come si può fare a meno della cannella d’inverno? Torte di mele, cinnamon rolls e chi più ne ha più ne metta. «A me piace tantissimo negli gnocchi in bianco con formaggio e olio – spiega la titolare di Menta & Rosmarino – Sicuramente come utilizzo in fitoterapia la consiglio per tenere sotto controllo il picco glicemico. Ha anche capacità antiputrefattiva e antisettica». 

Un altro profumo che proprio non può mancare sulla tavola delle feste è quello dei chiodi di garofano. «Mia nonna metteva sempre un chiodino nella cipolla del brodo, immancabile la sua presenza in tutte le preparazioni dolciarie di questo periodo. Però vorrei consigliarla  nel caso in cui qualcuno avesse un tremendo mal di denti e il dentista non può riceverlo. Basta utilizzare l’olio essenziale, poche gocce direttamente sul dente, per avere un potente antidolorifico e disinfettante».

Non c’è solo un’azione curativa per il corpo, nelle piante. Ma ce n’è una più intima, che riguarda il sé. Al chiodo di garofano è legata la parola “fiaccola” che stimola la ricerca, permette di trovare in sé forza, ispirazione, energia, coraggio per attraversare i momenti bui e le proprie paure. 

Zenzero e arancia

Zenzero è sinonimo di omini di pan di zenzero ma anche di vomito, nausea e in particolare modo bruciori di stomaco che per i sofferenti di digestione potrebbe essere un toccasana. «Le sue proprietà emollienti la vedono protagonista anche in funzioni lenitive per la gola – spiega Remi – Basta preparare una tisana di radici di zenzero e magari aggiungere due gocce di limone». 

La parola associata allo zenzero è “reazione”: quando si è persa la capacità di reagire alla vita. Contrasta la fatica, aiuta a mettere in moto la volontà. 

Risveglio, sorriso e gioia sono invece le parole d’ordine dell’arancia. «Messaggi che un po’ tutti gli agrumi rilasciano, hanno quasi tutti una forma sferica – dice – la rotondità è un carattere inclusivo, non ci sono punte e spigoli, ma morbidezza e tale è la loro modalità di azione: smussare, dirimere le asperità, le liti. I colori sono caldi, dal giallo all’arancione intenso. Colori che simboleggiano luce, calore, espansione». Le arance maturano in aree geografiche in cui le temperature sono miti, crescono dove c’è il sole a cui sono associati sia per le caratteristiche fisiche di energia e vitalità, sia per la capacità di nutrire del sole e per elementi spirituali ed emozionali ad esso collegati. «La loro buccia racchiude in un unico insieme tanti spicchi rimandando all’idea di gruppo e condivisione – spiega Remi –  Utilizziamoli per diffondere il loro profumo in casa durante le feste stimolando la nostra creatività».

Incenso per il raffreddore, mirra per compiere le scelte

Ci sono piante il cui utilizzo in erboristeria, certe volte, viene ignorato. Invece, sono utilissime. Un esempio è l’incenso. Le sue foglie vengono utilizzate come antidolorifico anche per lenire i dolori reumatici, quelli muscolari, l’artrite – spiega la naturopata – ed è di grande supporto per le sue proprietà analgesiche anche in caso di raffreddori violenti. La parola associata all’incenso è elevazione».

A sinistra le foglie d’incenso, a destra la mirra

La mirra invece, quella che insieme all’oro e all’incenso portano i Tre magi alla grotta dov’è nato il Bambinello, è uno dei più efficaci cicatrizzanti ed ha dei composti batteriostatici per cui agisce anche sulle ferite infette. Serve soprattutto per curare le problematiche della bocca ed è un ingrediente elettivo per le gengive. Gengiviti, ulcere, infezioni gengivali, stomatii, piorrea possono essere curate con la mirra.

La sua parola d’ordine è “condurre”. «Aiuta a superare i crocevia, quando ci sono più decisioni da prendere o quando abbiamo dei conflitti interni – spiega Remi –  È utile quando si devono prendere strade diverse e non si sa come orientarsi, aiuta a superare il blocco, ad andare oltre il crocevia. In questo periodo può essere utile per scegliere quando si hanno troppi inviti per la stessa serata». 

Troppe abbuffate: depurare il fegato e liberare l’intestino

Indispensabile poi il cardo mariano, pianta ben nota ormai da secoli e menzionata nei più antichi testi in materia medica. «Santa Ildegarda la impegnava per le fitte pungenti al fegato e al cuore – spiega la naturopata Remi – le sue proprietà epatoprotettive, detossinanti e radical scavenger aiutano il processo rigenerativo del fegato eliminando i radicali liberi e contrastando il deposito dei grassi». 

E se i pranzi e le cene fanno tappo? Il rimedio si chiama frangula, una pianta che richiama acqua nell’intestino facendo aumentare il volume delle feci, stimolando i movimenti peristaltici e favorendo l’espulsione. La frangula, inoltre, supporta un effetto coleretico nel miglioramento della bile.

Biscotti e tisana per arrivare all’anno nuovo

Serena Remi

La ricetta dei biscotti ai profumi di Natale
3 tazze di farina di frumento (oppure 2 tazze di farina di grano saraceno e 1 di farina d’avena)

1/2 tazza di Olio Vegetale (OV) di Cocco, fuso
1/2 tazza di sciroppo d’acero
1/2 tazza di zucchero di canna
1/4 tazza di latte di mandorle non zuccherato (o un altro latte vegetale)
1 bustina di lievito in polvere per dolci
1 cucchiaio di misto spezie (Cannella, Zenzero, Chiodi di Garofano e un pizzico di Noce moscata in base al gusto, oppure scegliete un mix per dolci di Natale già pronto)
Una presa di sale

Per la glassa
2 tazze di zucchero a velo
2-3 cucchiai di succo di limone o acqua
2 gocce di OE a scelta tra Arancio dolce, Cannella corteccia o Vaniglia.

Preparazione. In una ciotola grande, setacciare insieme farina, lievito, spezie e sale. A parte, mescolare Cocco OV fuso, sciroppo d’acero, zucchero e latte di mandorle. Aggiungere gli ingredienti liquidi a quelli secchi e lavorare velocemente fino a ottenere un impasto omogeneo.
Formare una palla, avvolgerla nella pellicola trasparente e metterla in frigorifero per circa un’ora.
Preriscaldare il forno a 180°C. Su una superficie leggermente infarinata, stendere l’impasto a uno spessore di 4-5 mm.
Coppare i biscotti con formine natalizie e disporli su una teglia foderata con carta da forno. Infornare e cuocere per circa 20 minuti o fino a quando i bordi iniziano a dorarsi.
Una volta raffreddati i biscotti, decorarli e a piacere con la glassa aromatizzata, ottenuta miscelando lo zucchero a velo, le 2 gocce di OE e succo di limone o acqua, fino a ottenere la consistenza desiderata.

Tisana per i pomeriggi malinconici

2 fette di arancia

2 fette di limone

1 fettina di zenzero

2 stelle di anice stellato

1 chiodo di garofano

1 seme di cardamomo

1 stecchetta di cannella

Aggiungere 500 ml di acqua bollente e un rametto di rosmarino lasciare infusione 15 minuti tisana.

Tisana digestiva

2 stelle di Anice stellato

1 cucchiaino Finocchio semi

1 cucchiaino di Cardo mariano

1 cucchiaino di Liquirizia radice

Mettere in 250 ml di acqua appena raggiunge il bollore mettere la tisana e lasciare al fuoco qualche minuto dere dopo i pasti

Miscela da diffondere in casa nel mese di dicembre

Oe di arancio dolce, oe di cannella, oe di mandarino e oe di zenzero: armonizza gli ambienti come se fosse un caldo abbraccio. Per i più tristi e un po’ depressi nelle feste consigliamo di fare una miscela di oli essenziali per donare calore e nutrimento per per chi non riesce a godere della vita e dei suoi doni, incrementa energie e soddisfazione chiodi di garofano 1 goccia + oe arancio dolce + oe di cannella

E per chi proprio non sopporta le feste e si sentono soffocati dai pranzi di famiglia consigliamo una bella miscela di fiori di bach con centaury e walnut. 

Ricordiamo per favore di rivolgersi sempre ad un professionista per qualsiasi consiglio

 

 

Autore

  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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