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Palio della Granocchia, non servirà più il parere dell’Asl

Approvata legge regionale che elimina il parere preventivo dell’Asl. Sostegni: «Solo una norma burocratica, le sanzioni per i maltrattamenti restano»
Il palio della Granocchia (foto Leonardo Bertaccini)
Il palio della Granocchia (foto Leonardo Bertaccini)

PAGANICO. La legge regionale è stata approvata oggi pomeriggio, mercoledì 24 luglio. Una proposta di legge, la 255, fatta dalla giunta regionale e portata in aula da Enrico Sostegni, presidente della commissione sanità. Una legge che va a modificare la precedente legge regionale (59, 2009) sul maltrattamento degli animali.

Una modifica che, sia chiaro, non cambia una virgola sulle norme a tutela degli animali stessi, che restano tutte in vigore, comprese le conseguenze penali.

Porta solo una semplificazione burocratica che, in sostanza, in occasione di manifestazioni folcloristiche con animali (come i palii, per capirsi) non obbliga gli organizzatori ad avere un parere preventivo dell’Asl.

Ma se, durante le manifestazioni, gli animali subissero in qualche modo maltrattamenti, le conseguenze saranno le stesse di prima.

Sostegni: «Tolta solo una norma burocratica»

«Abbiamo tolto solo una norma burocratica – spiega Enrico Sostegni, presidente della commissione sanità – che, peraltro, in tutta Italia esisteva solo in Toscana. Questo, però, non cambia una virgola alla legge sui maltrattamenti degli animali. Che continuano ad essere puniti e puniti in modo assai severo. Quindi, se nel corso delle manifestazioni, venissero ravvisati, le conseguenze penali saranno le stesse di prima».

La polemica era legata soprattutto al Palio della Granocchia di Paganico.

«Non cambia assolutamente niente. Lo dimostra il fatto che, l’anno scorso, pur con un parere negativo dell’Asl, il palio a Paganico è stato fatto lo stesso. Però, fossero maltrattate le rane, scatterebbero le stesse sanzioni già previste».

La legge è stata approvata con 19 voti a favore e 7 contrari. Sarà pubblicata sul Burt, poi entrerà in vigore.

La protesta della Lav

La Lav aveva già fatto un appello perché la legge non venisse votata. E ora è pronta ad opporsi.

«Rappresenta una modifica incostituzionale – dice Giacomo Bottinelli, di Lav -, in quanto trattasi di un passo indietro per la violazione del principio di salvaguardia della salute degli animali, che è un bene tutelato alla luce del novellato articolo 9 della Costituzione».

«Ogni manifestazione sul territorio regionale così necessita semplicemente dell’autorizzazione della commissione comunale competente, senza dover sottostare al preventivo vaglio della Asl in merito all’idoneità delle condizioni per cui gli animali possano essere sottoposti agli sforzi richiesti. Ci opporremo in tutte le sedi al nuovo articolo».

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