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Pagano tutta la casa ma intimano loro lo sfratto

Il calvario di una famiglia grossetana è cominciato quando è fallita la ditta di costruzioni: nell’appartamento vivono un’anziana invalida al 100% e la figlia con una bambina di appena due anni
Il tribunale di Grosseto
Il tribunale di Grosseto

GROSSETO. Hanno investito tutti i loro risparmi in una casa a Istia d’Ombrone. L’hanno pagata, fino all’ultimo centesimo. Ma ora si trovano con la spada di Damocle dello sfratto esecutivo che pende sulla loro testa. In un calvario giudiziario cominciato con il fallimento della ditta di costruzioni, la Costruzioni e progetti srl e terminato con il precetto di sfratto emesso il 22 dicembre 2023 e confermato dal giudice Valerio Medaglia al quale era stato presentata istanza di sospensione. 

Sfratto al quale la famiglia, attraverso l’avvocato Michele Mensi, si è opposta già due volte e che sarà ora valutata dal giudice dell’esecuzione Roberto Lisci, durante l’udienza di venerdì 26 luglio. Al magistrato infatti, è stata chiesta l’applicazione della sospensione del rilascio per 18 mesi. La stessa che viene applicata quando lo sfratto riguarda gli occupanti abusivi che hanno gravi problemi di salute. In questo caso però, le persone che abitano nell’appartamento non sono entrati abusivamente. Hanno acquistato la loro casa e l’hanno pagata. 

Un calvario giudiziario lungo dieci anni

Il calvario giudiziario che i proprietari dell’abitazione di Istia d’Ombrone sta vivendo tutt’oggi, è cominciato dieci anni fa quando il tribunale ha autorizzato il rogito alla Costruzione & Progetti srl, che era già in concordato preventivo. I proprietari dell’appartamento, una coppia di pensionati, avevano pagato l’intero importo per l’acquisto dell’abitazione. 312.000 euro, il prezzo per la casa dei loro sogni, nella quale avevano investito tutti i loro risparmi. 

Abitazione che poi sarebbe rimasta ai figli. Nove anni dopo però, i proprietari del terreno sul quale sono state costruite le abitazioni, che avrebbero dovuto ricevere in permuta degli immobili dalla Costruzione & Progetti srl (nel frattempo fallita) per un milione e 200.000 euro in cambio del terreno edificabile, hanno intimato alla famiglia di lasciare quell’abitazione. Dove oggi vive la mamma anziana dei proprietari, invalida al 100% e malata oncologica e la figlia con una bambina di appena due anni

I proprietari del terreno infatti, avevano vinto la causa contro la Costruzioni & Progetti, con la risoluzione del contratto di compravendita. Il terreno quindi, era tornato in loro possesso. «Ma di pagare le spese della costruzione ai proprietari dell’abitazione, non ne hanno mai voluto sentire parlare – spiega l’avvocato Michele Mensi – Nessuna cifra a titolo di rimborso dei costi di costruzione che sono stati necessari per la realizzazione dell’immobile». Costi che inizialmente erano stati sostenuti dalla Costruzioni e Progetti, prima che il diritto creditorio fosse trasferito ai proprietari, subentrati per effetto della compravendita.

Nessun indennizzo per la costruzione dell’immobile

Ad oggi quindi, alla famiglia, che non era stata nemmeno avvisata della causa intentata dai proprietari del terreno nei confronti della ditta di costruzioni fallita, e che quindi non aveva avuto la possibilità di difendersi, non è stata corrisposta alcuna cifra per l’immobile che però aveva pagato per intero. 

La questione dello sfratto verrà quindi affrontata dal giudice dell’esecuzione tra pochi giorni, con la speranza che madre, figlia e nipote possano restare nella loro casa.  

La causa di opposizione intentata invece dai proprietari dell’appartamento nei confronti dei proprietari del terreno, sarà discussa il prossimo novembre di fronte al collegio, del è relatore la giudice Claudia Frosini. Una causa,  per tentare di bloccare la richiesta di rilascio dell’appartamento da parte dei proprietari del terreno senza alcun corrispettivo per la famiglia. 

«Io e i miei assistiti abbiamo fiducia nella magistratura – dice l’avvocato Mensi – anche se, in questa fase, è evidente che si sia trattato di un caso di giustizia negata. È una situazione che ha del disumano: hanno pagato la loro casa fino all’ultimo centesimo, a stipulare la compravendita erano stati autorizzati dal tribunale e ora si trovano a doverla lasciare senza avere la possibilità di poterne acquistare un’altra, perché non viene riconosciuto loro alcun indennizzo per la costruzione dell’immobile». 

 

Autore

  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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