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Ospizio dell’orrore, gli oss chiedono la scarcerazione

I tre arrestati e i tre sospesi dal lavoro hanno presentato istanza al tribunale del riesame: le indagini non sono ancora concluse, acquisite le cartelle cliniche dei pazienti
Un fotogramma dei maltrattamenti ripresi dai carabinieri nell'ospizio dell'orrore
Le immagini riprese dai carabinieri nell’ospizio

PITIGLIANO. Ha chiesto la scarcerazione l’operatore socio sanitario di Pitigliano arrestato per maltrattamenti aggravati insieme ad altri due colleghi su 21 ospiti della casa di riposo Villa Daniela a Latera. Anziani che, secondo le indagini dei carabinieri, sarebbero stati vittime di abusi fisici e psicologici: botte, minacce di morte e ipotetiche somministrazioni improprie di farmaci. Sette di loro, durante il periodo delle indagini, sono morti.

Gli oss presentano ricorso

Gli avvocati Ylenia Porciani e Giovanni Labate, che difendono i tre operatori socio sanitari finiti in carcere, tra i quali anche Carmine Battiloro, 23enne di Pitigliano hanno presentato ricorso con riserva dei motivi, che saranno esposti direttamente in udienza.
Tutti e sei gli indagati durante gli interrogatori di garanzia si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. 

L’indagine, cominciata dopo la denuncia di alcune ex colleghe, non è ancora chiusa. Il pm Serracchini ha richiesto, tra le altre cose, tutte le cartelle cliniche dei pazienti della struttura dal 2023 a oggi, per verificare se i maltrattamenti, l’incuria e la mancanza di cibo (alcuni anziani risultavano malnutriti e disidratati) possano aver contribuito ai decessi.

 

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