Ospedale unico, l'allarme della sindaca: «Calato il silenzio» | MaremmaOggi Skip to content

Ospedale unico, l’allarme della sindaca: «Calato il silenzio»

La sindaca Pasquini lancia l’allarme: silenzio totale sul progetto dell’ospedale unico. Gli incentivi non bastano, bisogna che la Regione si attivi
Ospedale Villamarina di Piombino
L’ospedale di Villamarina di Piombino

VAL DI CORNIA. La sindaca di Suvereto, Jessica Pasquini, con grande preoccupazione, lancia un grido d’allarme per quanto riguarda  il sostanziale silenzio sulla proposta di un ospedale unico di primo livello per Piombino e Cecina e il depotenziamento, lento ma inesorabile, che avviene tra i reparti di Villamarina. 

«È calato un sostanziale silenzio nella discussione sull’ospedale – rileva la sindaca Pasquini– Dovevamo avere un ospedale di primo livello costituendo l’ospedale unico con Cecina, invece siamo di fronte ad un lento inesorabile declino del nostro ospedale di Piombino. È sotto gli occhi di tutti il depotenziamento silente che avviene tra i reparti e che mette a rischio la qualità dell’assistenza per i cittadini della Val di Cornia. È un grido di allarme che da sindaco mi sento di rilanciare con forza, perché il silenzio fa più paura di ogni aspra discussione».

La proposta dei sindaci delle Valli etrusche

«Nel settembre 2023 – ricorda la sindaca Pasquini -, i sindaci delle Valli Etrusche, superando precedenti divisioni, avevano redatto un documento di indirizzo con l’obiettivo di stimolare la Regione e l’azienda sanitaria ad intervenire sulla concreta attuazione dell’ospedale unico. Il documento dei sindaci poteva e può essere perfezionabile, ma ricordo che rappresenta l’unico punto di incontro riuscito tra le due ex zone della Val di Cornia e della Bassa Val di Cecina e, soprattutto, l’ultimo serio tentativo di uscire dall’immobilismo».

Il piano di riorganizzazione dell’ospedale unico venne approvato all’unanimità in una seduta dell’11 settembre 2023, a Suvereto. Il documento, che era già stato condiviso e approvato il 17 luglio dello stesso anno, avrebbe dovuto rappresentare un punto di svolta per la sanità locale, con l’obiettivo di trasformare la struttura in un ospedale di primo livello, in linea con le normative vigenti e con le esigenze dei cittadini, dopo anni di depotenziamento del servizio.

Da un punto di svolta al nuovo stallo

«Dopo diversi confronti con l’azienda sanitaria – aggiunge Jessica Pasquini – i sindaci hanno chiesto a più riprese, attraverso la presidente della società della salute, Sandra Scarpellini, un incontro alla Regione senza avere nessuna risposta. Successivamente, a novembre 2024, il presidente Eugenio Giani ha incontrato alcuni sindaci, in particolare quelli di Castagneto, Piombino, Cecina e Rosignano, dando la sua disponibilità ad approfondire il documento e portare proposte utili al potenziamento dei servizi. Da quella data siamo, quindi, in attesa ma non siamo allo stesso punto».

Per rispondere alle esigenze di un territorio vasto, in particolare a quelle di chi abita nelle zone periferiche, il progetto prevedeva un rafforzamento della cardiologia, con un’attenzione particolare allo sviluppo dell’aritmologia e della cardiologia interventistica, e l’istituzione di nuove unità operative complesse di oncologia e urologia.

Inoltre, ogni presidio ospedaliero sarebbe dovuto essere dotato di unità operative complesse autonome di anestesia e rianimazione e di emergenza-urgenza. 

Pasquini: «Stiamo assistendo a un lento smantellamento»

«La proposta di un ospedale unico era nata – ricorda Jessica Pasquini – in un momento di stallo, con l’idea di potenziare le vocazioni di ogni ospedale, quello di Piombino e quello di Cecina, in modo tale che ognuno dei due avesse dei punti di forza, anziché avere due ospedali gemelli con più debolezze, andando oltre ai contrasti tra la Val di Cornia e la Val di Cecina nell’ottica di uscire dall’immobilismo di allora».

«Il motivo per cui mi sento di dover tornare sull’argomento è perché stiamo assistendo a un lento smantellamento. È necessario dare una spinta alle istituzioni: quattro mesi di attesa non sarebbero neanche troppi se non assistessimo quotidianamente al declino dell’ospedale di Piombino, un indebolimento lento ma inesorabile, con il personale che si allontana o si demotiva. Invertire la rotta è già difficile, tra poco sarà impossibile. Non si può restare in silenzio».

Sandra Scarpellini: «La questione non è più rimandabile»

«Siamo in attesa di avere quanto concordato con la Regione – dichiara Sandra Scarpellini,presidente della Società della salute e sindaca di Castagneto Carducci – soprattutto in merito alla cardiologia e ai due pronto soccorso. Come conferenza dei sindaci delle Valli Etrusche abbiamo più volte sollecitato quello che sta divenendo non più rimandabile».

«La condizione d’incertezza – continua Scarpellini – non giova certo a dare attrattività ai due presidi. Dobbiamo dare stabilità e garantire servizi ai cittadini».

Anche San Vincenzo attende con preoccupazione

Per dare maggiore valore ai contenuti del documento, alcuni sindaci del territorio lo portarono in consiglio e dopo essere stato votato a Suvereto e Piombino, venne discusso anche a San Vincenzo.

«Insieme ai sindaci del territorio – ha sottolineato il sindaco di San Vincenzo, Paolo Riccucci – abbiamo concertato da tempo una proposta seria e concreta, nell’ottica di dare risposta alle esigenze dei nostri cittadini e di agevolare l’azione della Regione e dell’azienda con un indirizzo chiaro e ragionevole. Attendiamo preoccupati che le azioni richieste arrivino nel più breve tempo possibile». 

Burgalassi:« Gli incentivi da soli non sono sufficienti»

Pochi mesi fa, il documento venne portato in consiglio anche a Cecina, quando l’amministrazione attuale lo riportò in votazione rinnovando quegli indirizzi.

«Il sistema sanitario sta attraversando una fase di crisi dettata da molteplici fattori – dichiara la sindaca di Cecina, Lia Burgalassi -. Il definanziamento progressivo a fronte di un aumento costante della mancata programmazione sulla formazione del personale sanitario rischia di mettere in ginocchio il sistema. I nostri ospedali periferici soffrono, più di altri, questa mancanza e le misure messe in campo fino ad adesso, incentivi economici e professionali, non sono bastati a tamponare le carenze in alcuni servizi, come la cardiologia».

«Il progetto dell’ospedale unico – aggiunge Burgalassi – è nato dalla necessità di mantenere i servizi ospedalieri sul territorio, progetto senza il quale, a causa della legge 70 che nessun governo si è mai adoperato a modificare, ospedali come i nostri, soprattutto quello di Piombino, avrebbero perso parte delle unità operative presenti. Una fusione quella dei due ospedali, complessa e complicata anche dalla distanza e dalla non totale condivisione del progetto. C’è la necessità di aggiornarlo per alcuni aspetti a causa delle mutate condizioni, ma ne condivido l’impianto complessivo».

Ferrari: «Il documento è carta straccia per la Regione»

La posizione del sindaco di Piombino è molto chiara e fortemente polemica nei confronti della Regione che ha speso mezzo miliardo di euro investendo nella creazione di un nuovo ospedale, ma nulla ha fatto per quello di Piombino dove mancano perfino i servizi essenziali. 

«Redigendo quel documento – spiega il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari – noi sindaci abbiamo fatto ben più di quanto fosse di nostra competenza per rilanciare la sanità di un territorio che, per anni, è stato colpevolmente e deliberatamente dimenticato dalla Regione Toscana. Il presidente Giani l’ha trattato come carta straccia continuando, invece, a preferire le passerelle elettorali a Livorno, spendendo mezzo miliardo di euro per un nuovo ospedale, quando a Piombino mancano i servizi essenziali». 

«A nulla è servita la riunione di novembre – aggiunge – che doveva essere seguita da un altro incontro entro la fine dell’anno: siamo a marzo e niente ancora si è smosso. Le elezioni si avvicinano e con questo il momento in cui Giani dovrà rispondere di quanto fatto, o per meglio dire non fatto, ma non a noi sindaci, quanto piuttosto ai cittadini».

La questione sull’ospedale unico e il relativo documento, condiviso dai sindaci delle Valli Etrusche, è molto sentita dal momento che riguarda un servizio di prima necessità che necessita di essere preso seriamente in considerazione da parte delle istituzioni. E, questo, prima che la situazione degeneri totalmente e si verifichi un collasso generale dei servizi ospedalieri a causa del continuo smantellamento dei reparti e della difficoltà nel trovare personale medico specializzato che sia anche motivato a rimanere in carica. L’appello dei sindaci è, dunque, quello di interrompere questo silenzio assordante e di procedere attivamente in una qualche direzione.

 

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  • Collaboratrice di MaremmaOggi.Nel giornalismo non esistono sabati né domeniche, non c'è orario e neppure luogo. C'è passione, c'è talento. Il mio lavoro è il mio sorriso. Da sempre curiosa, amo il sapere: più apprendo più vorrei conoscere. Determinata o testarda? Dipende. Vivo di sogni e li realizzo tutti.

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