ORBETELLO. Sul presidio ospedaliero di Orbetello la Regione e l’Asl Sud Est confermano l’intenzione di investire, affrontando la principale criticità che riguarda il reperimento di personale medico specializzato.
«La Regione e l’Azienda Sud Est investono su questo presidio come su quello di Pitigliano, dal punto di vista delle infrastrutture, ma anche del personale. C’è un problema nazionale che riguarda la difficoltà di reperire professionisti e sarà necessario un grande lavoro per l’integrazione sul territorio, con il ruolo chiave che dovrà avere il medico di famiglia»: è il messaggio con il quale il presidente della commissione regionale Sanità, Enrico Sostegni (Pd) chiude il lungo confronto (circa tre ore) con i professionisti del presidio ospedaliero e gli amministratori locali sulla sanità della zona Colline dell’Albegna al quale erano presenti l’assessora di Orbetello, Silvia Magi, il sindaco di Pitigliano, Giovanni Gentili, il sindaco di Capalbio, Gianfranco Chelini.
L’incontro si è tenuto a conclusione della visita della struttura ospedaliera. La commissione Sanità del consiglio regionale, oltre al presidente Sostegni, era rappresentata dal vicepresidente Andrea Ulmi (Lega) e dalla consigliera Donatella Spadi (Pd).
Più tecnologia e nuovi spazi
La commissione ha avuto accesso alle strutture, organizzate per aree funzionali a diversa intensità di cura, superando il concetto di reparto tradizionale. Ad accoglierli, la direzione aziendale, guidata dal direttore generale dell’Asl Toscana Sud Est, Antonio D’Urso, la direttrice sanitaria Assunta De Luca e la direttrice amministrativa Antonella Valeri, il direttore di presidio Massimo Forti, la direttrice di zona Colline dell’Albegna, Roberta Caldesi, il personale sanitario e amministrativo, i sindacati.
«L’ospedale di Orbetello è una realtà sulla quale non abbiamo intenzione di disinvestire – dichiara il direttore generale dell’Asl Sud Est, Antonio D’Urso – È un ospedale in trasformazione: con un adeguamento tecnologico, due telecomandati nuovi, un mammografo, la centrale operativa territoriale i cui lavori sono in corso e con la realizzazione di una nuova palazzina per accogliere gli spazi di assistenza sanitaria territoriale. Presidia un territorio fortemente disaggregato come popolazione. Non nascondiamo i problemi che qui abbiamo, che riguardano principalmente radiologia e il pronto soccorso, per i quali dovremmo avere a breve due nuovi primari, gli avvisi sono in corso di definizione. Ora lavoriamo alla dotazione organica, per far sì che sia congrua ai bisogni dei cittadini».
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Serve più personale
Dagli operatori e dai rappresentanti degli enti locali, la richiesta di un rilancio degli investimenti, soprattutto per il reperimento del personale, la paura di una “privatizzazione strisciante” che grava sulla sanità pubblica.
«Sono molto orgoglioso di questa giornata, è stato un confronto interessantissimo – dice il vicepresidente Andrea Ulmi – Gli operatori hanno dialogato con grande forza d’animo, confrontandosi con le criticità che la sanità presenta. Siamo impegnati a sopperire alle mancanze sia di personale che di risorse», ha concluso il vicepresidente della commissione.
Donatella Spadi, componente della commissione, ha evidenziato i molti aspetti positivi. Riguardo alla difficoltà di reperire medici ha ribadito la sua convinzione, espressa anche attraverso una mozione approvata dal Consiglio regionale, «che sia necessario il superamento del numero chiuso a medicina».
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