PITIGLIANO. Il caso dell’ospedale di Pitigliano fa sempre più discutere.
Un ospedale che, mese dopo mese, viene depotenziato, si sta spegnendo come una candela, perché l’accentramento dei servizi serve a risparmiare. E poco importa se i territori periferici ci rimettono.
Al punto che, la denuncia del sindaco di Sorano Pierandrea Vanni è di due giorni fa, ora il Petruccioli neppure fa i ricoveri. Il reparto di medicina interna è chiuso.
Mancano i medici che, va detto, in un ospedale sarebbero fondamentali.
Eppure il sindaco di Sorano già denunciava il problema di febbraio. L’articolo qui sotto è del 24/2.
Parole finite nel nulla le sue.
Qualche giorno fa, una nuova denuncia, ancora rimasta lettera morta.
Chissà se l’ingegner Francesco Petruccioli, erede di antica famiglia pitiglianese, quando all’inizio del ‘900 lasciò gran parte del patrimonio proprio per la realizzazione di un nuovo ospedale al posto del vecchio Misericordia, fusione dei lorenesi Santa Caterina e Sant’Antonio, avrebbe potuto immaginare che, un secolo dopo, Pitigliano sarebbe rimasto quasi senza ospedale.
Certo a quei tempi non c’erano le macroaree, nate sotto il segno della razionalizzazione, ma di fatto realizzate solo per risparmiare. A scapito degli utenti.
La rabbia di tre sindaci. Inascoltati
Così ora i tre sindaci interessati ci riprovano ad avere un minimo di considerazione da… Arezzo, perché ormai la testa dell’Aslona è lì. Perché, non dimentichiamolo, l’ospedale più vicino, si fa per dire, è quello di Orbetello. Sono 40 km da Manciano, 59 km da Pitigliano, 68 km da Sorano, per una percorrenza media di 40 minuti, 1 ora e 1 ora e 9 minuti. E sono tutte curve.
I toni di Pierandrea Vanni (Sorano), Giovanni Gentili (Pitigliano) e Mirco Morini (Manciano) sono cortesi. Ma la rabbia traspare ad ogni virgola.
«I sindaci di Pitigliano, Sorano e Manciano – scrivono – rinnovano la richiesta alla Asl Sud Est di presentare in tempi rapidi un piano dettagliato e credibile sul ruolo e i compiti dell’ospedale di Pitigliano, comprese ovviamente le dotazioni di personale medico, infermieristico e Oss».
«I sindaci fanno presente ancora una volta che l’ospedale di Pitigliano rappresenta un importante punto di riferimento per il territorio e di collegamento con la medicina di base e le attività ad essa collegate».
«Per questo i sindaci hanno avuto modo di dissentire da scelte della Asl che sottovalutavano il ruolo dell’ospedale. Si ritiene infatti irrinunciabile l’attività di ricovero e cura, attraverso l’apposito reparto di medicina interna che dovrà essere riaperto al più presto e con ogni mezzo».
Il caso: i familiari firmano per evitare il viaggio in ambulanza
Un caso particolare si è verificato a Pitigliano domenica sera.
A raccontarlo lo stesso sindaco, Pierandrea Vanni.
«Ieri a tarda sera un cittadino del mio Comune di anni 93 portato in ambulanza per un malore all’ospedale di Pitigliano non è stato ricoverato perché, come è noto, è l’unico ospedale in Toscana che non effettua ricoveri. Per non farlo trasferire all’ ospedale di Orbetello e quindi sottoporlo a un lungo viaggio in ambulanza, i familiari hanno preferito firmare e portarlo a casa. Che cosa dobbiamo fare ancora perché la Asl finalmente si muova e riapra subito l’ospedale?»
