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Odore nauseabondo in città: «Intervenga il Comune»

Il Comitato aria pulita segnala di nuovo un problema che esiste da anni e chiede maggiori controlli sugli impianti a biogas: «Tante le segnalazioni dei cittadini, si faccia qualcosa»
Una manifestazione in piazza Dante del comitato Grosseto Aria Pulita
Una manifestazione in piazza Dante del comitato Grosseto Aria Pulita

GROSSETO. Da qualche giorno in città, a Grosseto, è tornato un cattivo odore nell’aria: molto probabilmente si tratta di biogas, come era avvenuto purtroppo anche in un recente passato. E la situazione per molti è diventata insostenibile.  

A segnalare il problema il comitato Grosseto aria pulita, che dice di ricevere decine di messaggi, che sono stati poi pubblicati dai cittadini anche sul web. La lettera è stata inviata, al sindaco del Comune di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, all’assessore alla sicurezza Riccardo Megale
all’assessora all’ambiente Erika Vanelli, all’assessore alle attività produttive Bruno Ceccherini, al presidente del Consiglio comunale Fausto Turbanti e a tutti i consiglieri comunali. Oltre che ai rappresentanti delle istituzioni, la segnalazione è arrivata anche al responsabile del dipartimento di Grosseto dell’Arpat Roberto Palmieri, al responsabile del dipartimento di prevenzione dell’azienda Usl Toscana sud est Giorgio Briganti, al comandante  della polizia municipale di Grosseto Alessio Pasquini, alla comandante dei carabinieri forestali di Grosseto Marta Ciampelli

Cattivo odore e condizioni climatiche

«Sono le condizioni atmosferiche a far sì che in alcuni momenti della giornata – scrive il comitato – l’odore venga percepito maggiormente, soprattutto nelle ore serali, notturne e di primo mattino. Spesso di notte, in città c’è una leggerissima brezza che arriva da est. E la fonte dei cattivi odori possa essere in alcuni casi gli impianti a biomassa, alcuni dei quali presentano delle vasche prive di copertura, nonostante le prescrizioni date in fase di autorizzazione. In altri casi invece, il cattivo odore può provenire dalla distribuzione del materiale organico in uscita dagli impianti stessi. In questo periodo molte persone hanno visto distribuire nei terreni agricoli vicini alla città il nauseante digestato in uscita dagli impianti, attraverso autocisterne ed altri sistemi di distribuzione».

Molte le domande che si pone il comitato

«La pericolosità del digestato per l’ambiente e gli odori che può generare fanno sì che la legge regionale – scrive ancora Grosseto aria pulita – preveda precisi termini e modalità per la sua gestione. Sono rispettati? Per il Codice penale gli odori molesti possono configurare il reato di getto pericoloso di cose. La Corte di Cassazione ha chiarito che in assenza di norme che stabiliscano dei valori soglia, si applica il criterio della “stretta tollerabilità” quale parametro di legalità dell’emissione. Per cui il giudizio sulla loro tollerabilità ben può basarsi su dichiarazioni testimoniali come quelle di numerose persone che abitano nella zona interessata».

Il Comitato chiede all’amministrazione comunale d’intervenire

«L’amministrazione comunale faccia rispettare il regolamento di polizia urbana – aggiunge il comitato dei cittadini – “È fatto divieto a chiunque, nell’esercizio di qualsiasi attività, lavorativa o meno, di produrre esalazioni moleste verso luoghi pubblici o privati”; lo sancisce il regolamento di polizia urbana del Comune di Grosseto all’articolo 20, attribuendo al corpo di polizia municipale la responsabilità di accertarne le violazioni e sanzionare i responsabili. Eppure i cittadini di Grosseto continuano a denunciare, giorno dopo giorno, odori molesti che essi stessi indicano provenire dalle attività di alcuni impianti a biogas, come da tempo chiarito sia dal Comune che dalla Regione Toscana».

Tanti i quesiti posti comitato Grosseto aria pulita

«Perché l’amministrazione comunale di Grosseto non fa rispettare il proprio regolamento? Quanti controlli e quante sanzioni ha erogato nel tempo il corpo di polizia municipale? Gli impianti a biogas sono dei bruciatori di gas generato dalla putrefazione di sostanza organica che generalmente deriva in misura prevalente da scarti agroindustriali. Complessivamente, gli otto impianti a biogas di Grosseto hanno la capacità di emettere alcune centinaia di tonnellate di gas di scarico ogni 24 ore, da camini alti pochissimi metri e con una ricaduta massima nell’arco di pochi chilometri. Ecco perché invitiamo ancora una volta il Comune (che per legge è responsabile della gestione agronomica dei terreni) e i carabinieri forestali a effettuare i necessari controlli sulle attività che generano tali odori a Grosseto, per porre fine al disagio denunciato da tempo e con continuità dai cittadini grossetani. Come sancito dalla nostra Costituzione, gli interessi privati di pochi imprenditori non devono essere anteposti all’interesse collettivo dei cittadini in merito alla qualità della vita, la salute e l’ambiente. L’amministrazione comunale di Grosseto sta dalla parte dei cittadini?».

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