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Nuovo consiglio alla Pro loco. Bartolini: «Un affare di famiglia»

Eletto il nuovo consiglio della Pro loco: «Bramerini ha fatto eleggere la moglie e il figlio e un consigliere di centro destra. Un intreccio fra poteri familiari e politici»
Andrea Bramerini con la moglie Morena Bigiarini a una serata della Pro loco, nel tondo Davide Bartolini, capogruppo Pd in consiglio
Andrea Bramerini con la moglie Morena Bigiarini a una serata della Pro loco, nel tondo Davide Bartolini, capogruppo Pd in consiglio

GROSSETO. Sabato 29 marzo la Pro loco di Grosseto ha rinnovato il proprio consiglio. E il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Davide Bartolini, fa notare come nel nuovo consiglio, oltre al presidente Bramerini, ci siano anche sua moglie e suo figlio.

Oltre ad un consigliere del centro destra in consiglio comunale, Lorenzo Lauretano. Fra i candidati, poi non eletta, c’era anche Amelia Gaviano. Candidato, e non eletto, era anche Franco Rossi, padre di Fabrizio.

«È un consiglio legato alla famiglia e alle amicizie politiche» scrive il capogruppo del Pd.

Questo è il nuovo consiglio della Proloco Grosseto per il prossimo triennio.

  • Andrea Bramerini presidente
  • Morena Bigiarini
  • Edoardo Bramerini 
  • Sara Gherardini
  • David La Mantia
  • Tizano Papini
  • Stefano Angelici
  • Sergio Ceccacci
  • Simona Ranocchiai
  • Marta Giovagnoli
  • Lorenzo Lauretano
  • Paolo Gori revisore dei conti

Bartolini: «Intreccio fra poteri familiari e politici»

«Che le Pro Loco – scrive Daniele Bartolini – siano associazioni di volontariato nate per promuovere e valorizzare il patrimonio storico e culturale locale, è risaputo. A Grosseto, però, da un po’ di tempo, più o meno dal 2016, dobbiamo sempre trovare il modo per distinguerci».

«Accade così che sabato 29 marzo, durante le recenti elezioni per la nomina del presidente e del direttivo della pro loco grossetana, si è generato un vero e proprio intreccio tra poteri familiari e poteri politici, che ha portato a un corto circuito».

«Il presidente Andrea Bramerini, evidentemente convinto che la valorizzazione del territorio passi prima di tutto dalla valorizzazione del proprio albero genealogico, è riuscito nell’impresa di far eleggere nel consiglio direttivo due familiari stretti: la moglie e il figlio, in pratica visto che di figlio unico si tratta, tutta la famiglia».

«Sarebbe più che sufficiente per accendere ogni spia di allarme per i nostalgici che credono ancora nell’etica come valore degno di essere perseguito ma la particolarità non si ferma qui, perché se la famiglia ha un valore l’amicizia non è da meno , specie quella legata da vincoli politici e cosi, tra i candidati al direttivo spuntano due consiglieri comunali del centrodestra: Amelia Gaviano di Nuovo Millennio, e  Lorenzo Lauretano, in quota Fratelli d’Italia, già nel precedente consiglio e come new entry la candidatura dell’onnipresente Franco Rossi, candidato sconfitto al comune di Civitella Paganico, già presidente del Panathlon nonché padre di Fabrizio Rossi onorevole in quota ai Fratelli D’Italia».

«Turismo e campagna elettorale permanente»

«Che dire? Un mix perfetto di turismo, cultura e campagna elettorale permanente. Qualcuno poi racconterà che la famiglia Bramerini si è immolata come muro eretto a difesa della politica (tutta di centro destra) che della proloco grossetana ne voleva il controllo. Noi vogliamo sperare che sia davvero così, visto che ad urne chiuse l’unico politico rimasto nel direttivo è risultato il meloniano Lorenzo Lauretano».

«Detto questo, stiamo descrivendo un’elezione poco coerente con gli statuti standard delle Pro Loco nazionali, dove (ma forse altrove sono noiosamente rigidi) si cerca di evitare certe confusioni tra ruoli familiari e politici».

«Nessuno mette in dubbio che la promozione del territorio passi anche da una famiglia unita e da politici motivati, ma forse, giusto per mantenere un minimo di decoro etico, sarebbe utile ricordarsi che la Pro Loco non è né il tinello di casa, né una dependance del consiglio comunale e non vorremo ritrovarci a pensare che domani il Grifone D’Oro venga deciso nel salotto di casa del presidente della Pro Loco».

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