GROSSETO. Da mesi ormai c’è un vero allarme per i bagnini che dovranno sorvegliare le spiagge per la nuova estate 2025.
Con l’entrata in vigore del nuovo decreto ministeriale 85/2024, che va a disciplinare in maniera uniforme la formazione per i bagnini di salvataggio o assistenti bagnanti, da più parti però si sono sollevate critiche e soprattutto richieste, urgenti, di chiarimenti.
Un’alzata di scudi anche da parte di alcune organizzazioni che si occupano della gestione dell’attività dei bagnini di salvataggio, visto che ancora non è ben chiaro come autorizzare la formazione della figura del bagnino. Insomma un bel caos.
Le novità introdotte dal decreto
Le prime discussioni sulle nuove regole sono iniziate a fine 2016. Tutte le associazioni e federazioni che potevano rilasciare i brevetti erano state invitate, Fin Fisa e Sns.
In corsa però è rimasta solo la Federazione italiana nuoto, di fatto togliendo molte altre possibilità di fare i corsi preparatori agli aspiranti bagnini quando appunto c’erano altre associazioni che potevano farlo.
La questione dei minorenni
Un punto molto criticato riguarda la possibilità di impiegare i bagnini minorenni. Il nuovo decreto non impedisce a chi ha la minore età di svolgere l’attività di bagnino di salvataggio o assistente bagnante.
I minorenni che hanno conseguito l’abilitazione prima dell’entrata in vigore del decreto (1° luglio 2024) potevano regolarmente svolgere l’attività per un periodo transitorio di ulteriori 90 giorni dalla data della sua entrata in vigore (fino al 31 ottobre 2024).
Dopo tale periodo transitorio, un minorenne potrà comunque svolgere il solo corso di formazione per conseguire l’abilitazione, ma non potrà essere impiegato professionalmente fino al compimento del diciottesimo anno di età.
Oggi il bagnino di salvataggio è una figura paragonabile ad un soccorritore a tutti gli effetti, altamente specializzata che volge inoltre un importante presidio di primo soccorso in caso di piccoli incidenti che possono capitare in spiaggia o nelle piscine.
Il bagnino è di fatto l’unico che può intervenire in ogni situazione di balneazione, con una conseguente crescita di responsabilità, anche a carattere amministrativo e penale, che viene a gravare su questa figura. Di qui l’esigenza di una maggiore professionalizzazione a discapito della minore età, che non permette tra l’altro alcuna assunzione di responsabilità diretta, poiché resta in capo al datore di lavoro o ai genitori.
Il rischio è quello di non avere bagnini a sufficienza
La preoccupazione, oltre alla formazione per prendere il brevetto, è che il decreto 85/2024 può essere la causa di una futura e drastica riduzione del numero di frequentatori dei futuri corsi di formazione, con la conseguente riduzione del numero di soggetti da impiegare in questa professione. Le problematiche anche in questo caso sono molte, come a fronte di una maggiore specializzazione richiesta, alle maggiori responsabilità assegnate al bagnino e ai turni massacranti e a volte senza le necessarie pause, non è corrisposto un trattamento retributivo commisurato al rischio e all’impegno profuso.
Serve dunque una revisione del contratto collettivo nazionale di lavoro, che è fermo da molti anni. In conclusione, il decreto ministeriale 85/2024, che è sicuramente una novità molto importante nell’ambito della formazione dei bagnini, non è assolutamente perfetto e può sicuramente essere migliorato.
Madioni: «Serviva un’introduzione graduale delle nuove regole»
«Il nuovo decreto è certamente migliorativo – dice Silvia Madioni, coordinatrice Fin di Grosseto – ma forse andava introdotto in modo graduale. Oggi il rischio di ritrovarci con pochi bagnini in tutta Italia è grande. In questo momento posso dire che le iscrizioni per fare i corsi di bagnino sono poche. Dobbiamo capire come affrontare la situazione, e forzare anche la Regione Toscana a rivedere le regole, magari con interrogazioni da parte della Provincia».
Preoccupato anche Simone Guerrini, presidente di Fiba Toscana
«Ci sono tante questioni in ballo da quella dei brevetti per i minorenni ai rinnovi degli stessi brevetti per chi era con altre associazioni, e ora dovranno farlo con Fin – dice Guerrini – senza dimenticare le problematiche delle torrette di salvamento. Se ci fosse una mancanza di bagnini dovranno essere trovate nuove soluzioni. In questo momento ci sono troppe situazioni non chiare e che devono essere affrontate urgentemente. Rischiamo di avere uno stallo».
Autore
-
Giornalista di MaremmaOggi. Ho iniziato a scrivere a 17 anni in un quotidiano. E da allora non mi sono mai fermato, collaborando con molte testate: sport, cronaca, politica, l’importante è esagerare! Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
Visualizza tutti gli articoli