di Maria Chiara Pierini
FOLLONICA. Dopo tre mesi e 16 giorni di attesa la follonichese più conosciuta d’Italia, attraverso il proprio consulente tecnico di fiducia, ha inviato una pec al Comune: Vanessa Incontrada, probabilmente stanca di un’attesa che va oltre ogni ragionevole tempistica, si è fatta portavoce di una “richiesta di assunzione determinazioni politico/amministrative nei rispettivi ruoli istituzionali” in merito alla mancata risposta di allaccio alla rete idrica pubblica delle abitazioni presenti all’interno del complesso Castello di Valle di cui fa parte anche l’abitazione della Incontrada. Sì perché tutte unità abitative del Condominio Valli, che si trova nello storico ed omonimo castello, non sono dotate di allaccio alla rete idrica pubblica con conseguenze facili da immaginare.
Costretta a utilizzare le autobotti
In realtà la storia del mancato allaccio alla rete pubblica dell’acqua nella zona a nord di Follonica comincia ben nove anni fa. Era il 2013 quando l’architetto Fabrizio Rombai ricevette il mandato da Vanessa Incontrada la quale, auspicando «una leale e fattiva collaborazione tra privato e Pubblica Amministrazione al fine di garantire il rispetto del Pubblico Interesse ed il diritto della proprietà privata alla Fornitura di acqua potabile dall’acquedotto Comunale» metteva gli amministratori a conoscenza della necessità di ricorrere saltuariamente alla fornitura di acqua con autobotti.
Nel 2021 lo stesso Condominio Valli scrive nuovamente al Comune e all’Autorità Idrica Integrata dell’Acquedotto del Fiora, la cui risposta arrivata dopo ben otto mesi, non lasciò dubbi in quanto si precisava che «dopo un accurato sopralluogo tecnico la struttura interessata non presentava i requisiti necessari per un utilizzo idoneo ed efficiente della SII in particolare in riferimento all’impianto autoclave nonché della rete idrica posta sia a valle che a monte dello stesso. Si evidenzia inoltre – si legge nel parere – che non è stato possibile disporre neppure della relativa planimetria con l’indicazione dell’ubicazione della condotta e dei relativi materiali di realizzazione della medesima».
A questo punto la popolare attrice e conduttrice decide di rendere nota la situazione che la riguarda «ritenendo che dopo 9 anni di attesa per avere la propria unità immobiliare dotata della fornitura di acqua potabile dall’Acquedotto comunale – scrive – sia giunta l’ora di passare alla sostanziale risoluzione della problematica in essere rivendicando l’obbligo dell’amministrazione comunale di dover effettuare l’estensione della rete idrica sino al limite della sua proprietà, mediante presa in carico del tracciato esistente condotta adduzione acqua potabile al Condominio Valli, per la relativa trasformazione in estensione della rete idrica pubblica».
L’alternativa potrebbe essere, sempre secondo il suo tecnico di fiducia, la «realizzazione di nuova estensione di rete passando dalla viabilità esistente ad uso pubblico, in modo da erogare il servizio pubblico anche a tutti gli altri edifici residenziali presenti nell’area».
Nonostante un comprensibile malumore per il prolungato disagio, la nota attrice e showgirl follonichese si è dichiarata disponibile attraverso l’architetto Fabrizio Rombai a valutare qualsiasi soluzione che ponga fine in tempi ormai non più procrastinabili a questo disservizio.
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