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Novax imbrattano la scuola: i bambini rispondono – LE FOTO

All’apertura insegnanti e studenti hanno trovato la brutta sorpresa. Mentre il Comune ha iniziato a coprire la vernice, i più piccoli hanno pensato a una risposta per i vandali
Imbrattano la scuola
La risposta degli studenti (sopra) alle scritte antivax trovate sui muri della scuola (sotto)

GROSSETO. Probabilmente è l’unico giorno dell’anno in cui le maestre hanno sperato che gli studenti non leggessero. Oggi, 4 settembre, quelle scritte trovate all’apertura su buona parte delle facciate della scuola in via Einaudi, infatti, hanno ben poco di educativo.

Qualche attimo dopo averle viste, le maestre si devono essere guardate e hanno deciso che quei “loro” bambini delle elementari, seppur così piccoli, erano comunque in grado di dare una bella lezione a chi credeva di darla loro, o a una città intera.

Chi nella notte ha scritto sulle pareti della scuola messaggi come “Vax = miocardite, ai giovani tolgono vite” oltre a portare un messaggio antivaccinista, ha imbrattato le pareti di una scuola ben tenuta, ristrutturata di recente. Una struttura decisamente invidiabile. Un vero schiaffo, insomma, sia alla scienza che all’architettura e all’istituzione scolastica.

Il Comune ha già provveduto a dare una prima copertura alle scritte e presto la scuola tornerà come prima.

Nel frattempo, i bambini, dalla loro, hanno deciso di lanciare un messaggio.

La risposta dei bambini

«C’è stato un gran fermento nella scuola di via Einaudi questa mattina – scrive in una nota la scuola – le insegnanti, le alunne e gli alunni, dopo un momento di sconforto, si sono messi a lavoro e attraverso circle-time, brainstorming e lavori di gruppo hanno cercato di rispondere agli atti di vandalismo che hanno colpito la loro scuola».

Insieme alle insegnanti i bambini hanno parlato del valore dell’istituzione scolastica ma anche la possibilità che ogni cittadino ha di manifestare il proprio punto di vista, le proprie esigenze, in forma corretta e rispettosa degli altri e dell’ambiente.

Dalle riflessioni e dai lavori svolti in classe è emerso che i bambini hanno provato disagio, tristezza, rabbia e disgusto per quanto accaduto: vivono la scuola come la loro seconda casa.

Imbrattano la scuola il cartellone degli studenti
Il cartellone dei bambini

Insegnanti e bambini hanno quindi voluto dare una risposta positiva per contrastare la provocazione. Così, pennarelli alla mano, hanno attaccato (con nastro-carta) alla parete uno striscione “Noi rispettiamo la nostra scuola perché l’amiamo” circondato da fiori disegnati.

Davanti all’accaduto ma anche al grande impegno degli alunni, la dirigente scolastica dell’Istituto Grosseto 4, Anna Maria Carbone, ha voluto sottolineare l’importanza dell’educazione civica all’interno delle attività scolastiche, come percorso trasversale a tutte le discipline che aiuta i ragazzi ad acquisire il senso di responsabilità civile e democratico, per spronarli a prevenire e contrastare tutti i fenomeni di trasgressione delle regole di convivenza civile. In qualsiasi forma si manifestino.

Il sindaco e il messaggio diretto ai vandali

Il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, venuto a conoscenza di quanto successo alla scuola, ha pubblicato un video sulla sua pagina Facebook. «Con il favore della notte, alcuni vandali hanno pensato bene di deturpare con vernice spray i muri della scuola elementare di viale Einaudi. Un atto tanto insensato quanto stupido. Ovviamente le scritte saranno ripulite nel più breve tempo possibile» dice Vivarelli Colonna.

«Bravi, vi siete mossi nell’ombra come i topi – dice nel video, rivolgendosi ai vandali – Complimenti. avete scelto una scuola elementare. Doreste tornarci su quei banchi, per imparare il rispetto. Quelle cose che avete scritto non rispondono alla logica del buonsenso e alla scienza, ma a quella della stupidità».

«È ovvio che il Comune si è adoperato per ripristinare il decoro dell’edificio – conclude – Con i sondi pubblici, i vostri soldi, i soldi dei vostri genitori, amici, conoscenti. Abbiamo già attivato la polizia municipale per le azioni investigative. Quello che più mi dispiace al di là della stupidità del gesto, è che non avete il coraggio delle vostre azioni e rivendicazioni. Io sono a disposizione qui nel mio ufficio, vediamo se avete il coraggio di venirmelo a dire in faccia».

Autore

  • Federico Catocci

    Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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