Non udente al pronto soccorso. La battaglia di Samanta | MaremmaOggi Skip to content

Non udente al pronto soccorso. La battaglia di Samanta

A promuovere il progetto è stata una donna, Samanta Vona, che si è fatta portavoce di chi, come lei, è affetto da sordità: «Recepite le esigenze di chi ha difficoltà uditive»
Samanta Vona

GROSSETO. Andare al pronto soccorso non è un piacere. Se poi si ha una difficoltà supplementare come la sordità, tutto diventa più complicato. C’è chi però ha cercato negli anni di far capire che ci sono possibilità per venire incontro alle persone con disabilità.

Samanta Vona, che appunto è sorda, ha voluto raccontare la sua esperienza con il Pronto soccorso di Grosseto. Tutto è partito nel 2018 quando ha voluto presentare il progetto di accessibilità per le persone sorde. 

«Nel 2019 ho inviato una email al Pronto soccorso – scrive Samanta Vona – chiedendo un incontro con il direttore per discutere del bisogno di comunicazione tra il personale e chi soffre di sordità. Ho incontrato tre direttori, sono stata anche invitata all’inaugurazione del nuovo ospedale e al convegno sul Codice rosa organizzato da  Vittoria Doretti. Poi ho avuto un incontro con Sonia Peri, la caposala del Pronto soccorso e alcuni suoi colleghi».

Lo scopo delle riunioni era quello di aiutare a far capire ai medici e agli infermieri le difficoltà delle persone sorde e come poter comunicare con loro, attraverso alcuni metodi. Soprattutto per non farle sentire sottovalutate.

«Recepite le esigenze di chi è sordo»

«Purtroppo l’arrivo della pandemia, con le restrizioni del Covid, hanno fermato i primi contatti – continua Samanta –  Pensavo si fossero dimenticati di me e invece ho ricevuto dei messaggi e il progetto è ripartito».

La donna ha rappresentato all’ospedale le varie difficoltà, e con la sua esperienza, ha aiutato alcune persone sorde a comunicare con medici e infermieri. «Purtroppo sono abituata da una vita ad andare in ospedale per via anche di una malattia oculare, con cui lotto da dieci anni – aggiunge –  Grazie alla mia esperienza, ho potuto dare una mano alle persone sorde a curarsi».

Proprio qualche giorno fa, Samanta Vona ha inviato una email alla caposala per avere notizie sull’attivazione del progetto. «Ho saputo dell’approvazione del progetto, che mi ha fatto piangere dalla contentezza – dice –  Ora al Pronto soccorso, è presente e attivabile un tablet che aiuterà a comunicare con le persone sorde, eliminando tutte quelle problematiche che ci possono essere e che invece verranno risolte in pochi minuti.  Non posso che ringraziare l’impegno e la gentilezza dimostrata nei miei confronti, e soprattutto dell’amore mostrato per le persone sorde in generale. Certamente continuerò a impegnarmi con altri progetti per regalare un futuro migliore per persone con disabilità».

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