GROSSETO. Una storia struggente e traumatica, una figlia che non ha potuto dare un’ultima carezza alla madre ricoverata in ospedale.
La donna anziana era in fin di vita e si è spenta dopo qualche ora.
La figlia era con lei e le avevano detto che poteva salire a portarle una borsa con il pigiama e salutarla. Ma così non è stato.
La donna ha suonato alla porta dell’ospedale della Misericordia di Grosseto e un’infermiera l’ha aggredita verbalmente.
«Ma non vedete che ora è? Il pass è chiuso», «In questo reparto ci sono i vecchi», le ha urlato l’infermiera, per poi strapparle la borsa di mano. Hanno ricoverato l’anziana verso le 20.40 ed è morta poco dopo mezzanotte e mezzo.
«È stato terribile per me, mi avevano detto che potevo portarle le cose e anche farle vedere che c’ero e invece non me lo ha permesso – dice la figlia – Non ho potuto dare a mia madre un’ultima carezza, un bacio e farle sapere che ero lì per lei».
La direzione infermieristica di presidio e del reparto di Medicina Interna ha contattato la famiglia per esprimere la loro vicinanza.
La vicenda
La figlia ha accompagnato la donna all’ospedale perché non si sentiva molto bene, dopo mesi che era allettata, ma, nonostante l’età, era cosciente di ciò che la circondava e di cosa le succedeva.
«Era anziana e mi avevano detto che potevo portarle la borsa con i vestiti e farle sapere che ero lì per lei – dice la figlia – Ma non me lo ha permesso l’infermiera, anzi mi ha aggredita verbalmente mentre io provavo a spiegarle la situazione».
«Non ha sentito ragioni ha continuato ad urlare e quando le ho dato della maleducata mi ha strappato la borsa di mano e mi ha chiuso la porta in faccia. Quando ho ricevuto la chiamata dall’ospedale a mezzanotte e mezza ero incredula e mi è cascato il mondo addosso».
Una sofferenza traumatizzante per la donna, che non chiede eventuali risarcimenti, ma che ad altri sia mostrata più umanità.
«Ne parlo perché non vorrei mai che qualche familiare passasse e provasse quello che sto passando io – dice la figlia – E neanche che altri siano trattati in questo modo. Quando sono tornata in ospedale ho incontrato altri infermieri che hanno capito la situazione, mi hanno consolata e si sono scusati per l’accaduto, ma questo non dovrebbe succedere a nessuno».
La risposta dell’Asl
L’azienda sanitaria ha avviato i procedimenti per l’accertamento dei fatti.
«L’Asl toscana sud est ha subito intrapreso tutte le azioni relative all’accertamento dei fatti narrati nella segnalazione all’Urp di Grosseto – dicono dall’Asl – La direzione infermieristica di presidio e del reparto di Medicina Interna hanno già contattato i familiari della persona ricoverata ed espresso loro vicinanza. L’episodio rappresentato configurerebbe una condotta inaccettabile da parte del dipendente».
«L’azienda sanitaria conferma che, sulla base delle procedure interne, ha attivato le opportune valutazioni per intraprendere gli eventuali provvedimenti del caso e le azioni migliorative – concludono – L’Asl ringrazia tutto il proprio personale che ogni giorno lavora per rendere sempre più umane le prese in carico dei pazienti e dei loro affetti più cari e intende correggere ogni comportamento che leda la dignità delle persone e violi questi principi».
Autore
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Collaboratrice di MaremmaOggi. Amo le bollicine, rigorosamente in metodo classico; il gin e credo che ogni verità meriti di essere raccontata. Non bevo prosecco e non mi piacciono né i prepotenti né le ingiustizie. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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