No della Regione al parco eolico di Scansano. Ma decide il ministero | MaremmaOggi Skip to content

No della Regione al parco eolico di Scansano. Ma decide il ministero

Il parere negativo della giunta regionale al parco eolico di Scansano e Magliano si unisce a tanti altri. La decisione finale spetta al ministero, ma poi ci sarebbe un ricorso al Tar della stessa Regione
Un fotoinserimento realizzato con l'AI di pale eoliche fra viti e olivi
Un fotoinserimento realizzato con l’AI di pale eoliche fra viti e olivi

SCANSANO. Nessuno si illuda più di tanto, perché l’ultima parola spetta al ministero dell’ambiente. La legge è questa. Ma l’ennesimo parere negativo al parco eolico di Scansano e Magliano ha un peso specifico importante.

Perché arriva dalla giunta della Regione Toscana, dopo che lo stesso parere negativo era arrivato anche dall’istruttoria regionale del settore Via (valutazione d’impatto ambientale), che non ha escluso impatti negativi del progetto su paesaggio, aree boscate, tutela delle specie animali e vegetali delle aree naturali protette, viabilità locale in fase di cantiere e aspetti socio-economici, in particolare sugli agriturismi, nella zona ce ne sono circa 200.

Un parere negativo, quello della Regione, arrivato in questi giorni, che si aggiunge a quelli del Settore regionale riforestazione, dell’Autorità idrica toscana, dell’Acquedotto del Fiora, del Genio Civile Toscana Sud, dell’Agenzia Regionale di protezione ambientale (Arpat) e dei tre Comuni interessati, in particolare Scansano, Magliano, ma anche Grosseto, oltre che della Provincia.

In sostanza, il progetto non va bene a nessuno.

Tanto che sono centinaia anche le osservazioni di privati e aziende che insistono sull’area che, di fatto, va da Istia a Montiano, attraversando i colli del Morellino e una delle aree più belle della Maremma.

11 pale, il progetto del Gruppo Visconti

Ne abbiamo parlato più volte, ma vale la pena ricordare che il progetto di parco eolico prevede 11 aerogeneratori di potenza pari a 7,2 MW ciascuno, per una potenza complessiva massima in immissione di 79,2 MW e una produzione di energia pari a circa 221,76 GWh/anno. Gli aerogeneratori dovrebbero avere una lunghezza della pala pari a 84 m ed un’altezza massima al mozzo di 114 m (altezza complessiva fuori terra di 200 m).

L’impianto si divide in due sezioni: quella nord, ricadente nel comune di Scansano e composta da 6 aerogeneratori, e sud quasi completamente nel comune di Magliano in Toscana, con 6 aerogeneratori (uno dei quali comunque ricadente nel Comune di Scansano) e la nuova sottostazione elettrica per l’immissione dell’energia prodotta nella rete nazionale.

Il progetto è stato presentato da una delle tante Srl costituite dal Gruppo Visconti

Gruppo Visconti che, in ogni Comune in cui presenta un progetto, lo fa con una piccola Srl con il nome stesso del Comune. Così a Scansano ecco la Gruppo Visconti Scansano Srl ed a Magliano la Gruppo Visconti Magliano Srl. Ma c’è anche la Gruppo Visconti Pitigliano Srl e la Gruppo Visconti Manciano Srl. Società con capitali sociali di poche migliaia di euro, facenti capo ad un geometra del foggiano, Antonio Visconti e alla moglie.

Micro società con appena 2500 euro di capitale versato. L’obiettivo dei proponenti è duplice: frazionare i progetti per non andare incontro a iter autorizzativi infiniti, quindi ottenere l’approvazione per poi rivenderli a multinazionali del settore energia.

Multinazionali con i capitali necessari: ogni progetto costa oltre 100 milioni di euro. Sul caso, peraltro, martedì 1 aprile è andato in onda un servizio de Le Iene. 

La delibera della giunta regionale sul parco eolico

La deliberazione della giunta regionale si inserisce nell’ambito del procedimento di Via di competenza statale per l’installazione di 11 aerogeneratori di potenza pari a 7,2 MW ciascuno.

«Nonostante la nobile finalità di incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili e la nostra convinzione che produrre energia pulita rappresenti un interesse prioritario in vista di uno sviluppo sostenibile e della lotta ai cambiamenti climatici – ha spiegato il presidente della Regione Eugenio Giani – la Regione Toscana giudica non adeguato questo progetto. Gli impianti per la produzione di energia rinnovabile devono essere realizzati nel rispetto sia del contesto in cui si vanno ad insediare, sia degli atti di programmazione e pianificazione regionale».

Impatti non sostenibili su paesaggio, biodiversità ed economia locale

«Dunque la Toscana non è contro l’eolico, ma ogni concessione deve essere ponderata e in questo specifico caso l’attività istruttoria ha fatto emergere impatti non sostenibili su paesaggio, biodiversità ed economia locale. La Toscana è per l’energia verde, ma è soprattutto per uno sviluppo ragionato, dove fonti rinnovali e tutela del paesaggio proseguono di pari passo, indissolubilmente intrecciate»

La giunta regionale ha espresso la propria impossibilità ad escludere un impatto negativo del progetto su paesaggio, beni culturali, infrastrutture ed aspetti socio-economici visti i pareri sfavorevoli espressi dai Comuni di Scansano e Magliano, le criticità segnalate dalla provincia di Grosseto, le interferenze con le risorse idriche evidenziate sia dal settore regionale forestazione che dall’Autorità idrica toscana e dall’Acquedotto del Fiora, i monitoraggi e le altre prescrizioni e integrazioni richieste dal settore regionale tutela, riqualificazione e valorizzazione del paesaggio, dal Genio Civile Toscana Sud, da Arpat, dal settore regionale tutela della natura e del mare e dal settore Vas e Vinca, e vista inoltre l’istruttoria regionale fatta dal settore Via  (datata marzo 2025) che non esclude impatti negativi del progetto a livello paesaggistico, sulle aree boscate, nella tutela delle specie animali e vegetali delle aree naturali protette, sulla viabilità locale nella fase di cantiere e sulla componente socio-economica (dato che nell’area interessata è fortemente diffuso l’agriturismo).

La parola al ministero. Ma c’è anche il Tar

La giunta regionale ha infine deliberato la trasmissione al ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica del proprio parere negativo, oltre al parere degli altri soggetti coinvolti e agli studi che hanno motivato la propria decisione.

Quindi la parola finale spetta al ministero.

Ma c’è anche un altro aspetto importante. Nel caso il ministero bypassasse tutti i pareri negativi, compreso quindi quello della Regione, c’è un’altra delibera della giunta regionale che ha già dato mandato all’avvocatura della Regione di fare ricorso al Tar. 

 

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  • Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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