GROSSETO. Ieri, 15 giugno, il consiglio comunale ha approvato le modifiche all regolamento di polizia urbana. La modifica estende il divieto di vendita diretta e vendita per asporto delle bevande alcoliche dalle 21 fino alle 6, anche all’area compresa tra le vie Buozzi, Trieste, Mameli, Sonnino, Bonghi, Lanza, Manetti, Porciatti e Tripoli, oltre che nella zona già normata del centro storico.
«La misura è stringente ma necessaria – commentano il sindaco Vivarelli Colonna e l’assessore alla sicurezza Riccardo Megale – La vendita al dettaglio e per asporto di bevande alcoliche o superalcoliche può determinare o comunque agevolare atteggiamenti molesti e favorire comportamenti lesivi della vivibilità urbana».
Non sono proprio dello stesso avviso le opposizioni.
«Le modifiche apportate rivelano sempre più la carenza di competenze di questa giunta nella gestione dei problemi sociali della città» così descrive la manovra Davide Bartolini, capogruppo Pd in consiglio comunale.
Critico anche Carlo De Martis, capogruppo di Grosseto Città Aperta. «Una restrizione alla vendita di alcolici dalle nove di sera alle sei del mattino – chiosa – Dopo sette anni di governo questo è quanto sono riusciti a partorire sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza a fronte dei grandissimi disagi con i quali quotidianamente devono confrontarsi coloro che abitano e lavorano in quella parte della città».
Meno scettici i consiglieri Amedeo Gabbrielli e Valerio Pizzuti (capigruppo rispettivamente di Forza Italia Ppe e Liberali riformisti) «Condividiamo la delibera approvata in consiglio comunale dell’assessore Riccardo Megale, però è importante intervenire anche a sostegno di quei giovani consumatori che sono le vittime».
«Un copia e incolla»
A Bartolini le modifiche sembrano essere un semplice “copia e incolla” fatto da un altro regolamento. «Il “Regolamento per la tutela e il decoro del patrimonio culturale e delle attività del centro storico” – precisa Bartolini – Alcuni articoli sono stati inseriti come nuove disposizioni nel regolamento di polizia urbana, ampliando l’ambito di applicazione non solo al centro storico, ma a diverse aree della città, con limitazioni che risultano essere sia ridicole che impraticabili, e soprattutto inefficaci».
Da un lato Bartolini apprezza la restrizione sugli orari di vendita di alcolici da asporto in determinate aree della città (come previsto dalla legge nazionale). «Dall’altro, tuttavia, siamo profondamente perplessi e critici sulla modalità scelta da questa amministrazione per affrontare il problema».
Bartolini:«Penalizzati commercianti e organizzatori»
L’articolo 4 quater del nuovo regolamento introduce un divieto assoluto: “È fatto divieto di promuovere, in qualsiasi forma e con qualunque mezzo, sconti offerte, condizioni vantaggiose d’acquisto o consumo di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione”.
«Questo significa che enoteche, birrerie, ristoranti e supermercati non potranno più promuovere la vendita di alcolici, che sia vino, birra, o altro. Così si penalizzano i commercianti. Si penalizzano anche i cosiddetti “alcol tour”. Il regolamento vieta di promuovere o organizzare gruppi di persone per far consumare a prezzo vantaggioso e in più locali le bevande. Il comandante della polizia municipale in IV commissione ci ha informato che il fenomeno degli “alcool tour” non esiste a Grosseto. I soli “alcool tour” che sembrano esistere in pratica sono quelli legati a feste di addio al celibato/nubilato e sarebbe interessante vedere se queste verranno penalizzate».
De Martis: «Un pannicello caldo, senza soluzioni»
Il capogruppo De Martis non si discosta molto dalla visione di Bartolini. «Non si fa altro che rendere permanente, introducendola nel regolamento di polizia urbana, una restrizione che già in passato era stata temporaneamente applicata con ordinanze straordinarie – afferma De Martis – In altre parole ciò che fino a ieri era emergenza da oggi sarà l’ordinario. Il divieto, al punto in cui siamo arrivati, è anche condivisibile. Ma che costituisce a tutti gli effetti una dichiarazione di impotenza, e incapacità, da parte dell’amministrazione comunale».
«Nient’altro che un pannicello caldo, come ammesso pure dalla Lega» dice De Martis. Infatti, in commissione, il gruppo leghista ha definito questa misura come un “palliativo”.
«È dunque una resa senza condizioni al dilagare del degrado – sostiene De martis – è il fallimento della politica che si accontenta di tappare i buchi senza fare ciò che le compete: prendere in mano i problemi. È, molto più concretamente, la ingiustificabile non attuazione da parte del comune di quei progetti di sicurezza urbana integrata che combinano interventi di natura preventiva e sanzionatoria con interventi di presidio sociale e di sostegno al piccolo commercio».
De Martis cita come esempio virtuoso la Cooperativa sociale Melograno. «Vicino al sottopasso della stazione ferroviaria sta realizzando la Ciclofficina sociale – sottolinea – un progetto di accoglienza e inclusione sociale dedicato a cittadini e turisti all’interno di un progetto più ampio di rigenerazione urbana dell’area vincitore di un’edizione del Premio Creative Living Lab promosso e finanziato dal MIC».
«Persi 30 milioni di euro»
«La nostra regione vanta una delle leggi più avanzate in materia, la n. 11/2020 – precisa De Martis – offrirebbe all’amministrazione comunale, se solo questa si attivasse, un consistente supporto in termini sia di programmazione che di risorse economiche. Le occasioni che ci sono passate davanti sono state fatte sfuggire, come i trenta milioni di euro di fondi pubblici per la rigenerazione urbana che questa amministrazione comunale ha perso. Quei soldi avrebbero potuto essere impiegati per la riqualificazione sia del Palazzo Cosimini che della stessa via Roma. Magari attraverso la rigenerazione, di concerto con le rispettive proprietà, dei vari edifici come quello che ospitava la banca e della piazza Ferretti»
«Politiche sbagliate»
Bartolini è fortemente critico. «Le modifiche apportate ieri al regolamento di polizia urbana mettono in luce l’assenza di una visione strategica e di idee innovative da parte di questa amministrazione – chiosa – che si limita a riciclare articoli di altri regolamenti senza curarsi di verificare l’effettiva applicabilità e l’efficacia delle norme che sta implementando. Oltre a confermare il fallimento dell’assessore alla sicurezza, questo atteggiamento evidenzia la mancanza di una vera e propria strategia sulle politiche sociali, che dovrebbero essere inclusive ed efficaci, in grado di rispondere alle reali esigenze dei cittadini».
Criticate anche le scelte in materia urbanistica. «Le scelte sbagliate dell’amministrazione- aggiunge De Martis – sono anche sulla politica urbanistica che ha ulteriormente indirizzato lo sviluppo urbano verso le periferie, con il via libera a nuovi quartieri dormitorio e nuovi supermercati, favorendo il processo di desertificazione, e di degrado, dei quartieri della città».
«Di fronte a questo quadro occorre una inversione di rotta, immediata e sostanziale, per il bene della nostra città».
«Questa città e i suoi cittadini meritano di più: una politica che agisca con lungimiranza, capacità e coraggio» aggiunge, infine Bartolini.
Autore
-
Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
Visualizza tutti gli articoli