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Muore sei mesi dopo la puntura di calabrone

Paolo Scovaventi era allergico: dopo la puntura, era entrato in coma. In tantissimi ai funerali. Il ricordo commosso del fondatore del Semproniano nelle parole del suo amico Franco Niccolini, oggi presidente della società
Paolo Scovaventi in un momento di grande felicità

SEMPRONIANO. Tutto il paese si è stretto intorno ai figli di Paolo Scovaventi scomparso a 75 anni dopo sei mesi di coma dovuto ad un pizzico di una vespa a cui era allergico. Sono arrivati anche tantissimi ragazzi che avevano scoperto il mondo del calcio grazie alla dedizione e la passione di Paolo.

Per partecipare ai funerali dell’ex dirigente sportivo, che sono stati celebrati martedì 23 maggio a Semproniano, i giovani calciatori sono venuti dai paesi intorno a Semproniano per dare l’ultima carezza ad un uomo conosciutissimo, stimato e amato, un uomo che aveva affidato al pallone risorse e un enorme affetto.

L’amore per il pallone e per i suoi ragazzi

Una storia finita in maniera veramente crudele, quella di Paolo. La racconta Franco Niccolini, un suo amico, un coetaneo, da sempre uniti dalla stessa attrazione per il pallone. Attualmente è Franco il presidente del Semproniano, che milita in Terza categoria provinciale.
«Siamo cresciti insieme in paese. Anche se poi le nostre strade si sono divise questa unione non si è mai affievolita – dice Niccolini – quando sono ritornato dopo anni abbiamo capito che non eravamo mai stati lontani. Paolo è stato allenatore, dirigente della squadra, il collante vivente su cui costruire una società, che potesse aiutare i ragazzi a crescere prima che a vincere sul campo. Era anche un volontario della Croce Rossa».

Franco prosegue: «La nostra idea rimaneva la stessa. Volevamo costruire il Semproniano calcio, ricominciare questa avventura con ragazzi del posto. Poi il Covid ci ha tagliato le gambe. Ed è inizia l’odissea per Paolo. La moglie, gravemente ammalata, lo ha lasciato solo. Si stava lentamente riprendendo quando ha avuto un infarto. Superato anche questo brutto momento è stato punto da una vespa. Gli era già successo – continua Niccolini – ed era riuscito a uscirne. Questa volta, dopo sei lunghi mesi travagliatissimi, è andato via lasciando i figli e tutti noi. Lo ricorderemo con amore e tanta nostalgia. Era un uomo di calcio, nel 1967 aveva fondato il primo Semproniano. Adesso – termina – desidero fortemente proseguire la sua strada, il suo esempio».

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  • Collaboratore di MaremmaOggi. Ho viaggiato sulla carta stampata, ho parlato alla radio e alla televisione. Ora ho la fortuna e il privilegio di scrivere online su maremmaoggi.net. Come lavagna uso il cielo. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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