GROSSETO. Una chiamata d’emergenza da Arcidosso, poi la corsa all’ospedale Misericordia. Per Danilo, classe 1948, la premura dei soccorsi che lo hanno trasportato all’ospedale, non è bastata. È purtroppo deceduto, alcune ore dopo, per l’aggravamento delle sue condizioni. Alcuni parenti più stretti, dopo aver elaborato quando successo nella giornata del 31 gennaio, lamentano molte mancanze da parte del pronto soccorso.
«Ci avevano detto che sarebbe arrivato Pegaso vista l’urgenza, poi lo hanno trasportato in ambulanza – precisano i parenti – Una volta arrivati al pronto soccorso sembra sia stato difficile trovargli anche posto». Quello che sottolineano i suoi cari, consci del grave stato di salute in cui Danilo è arrivato in ospedale, sarebbe una mancanza di personale e quindi di assistenza al malato proprio nel pronto soccorso, dove è anche caduto. «Dalle 3 di mattina in cui è arrivato – precisano – è stato praticamente abbandonato, non c’era nessuno. È anche caduto sbattendo la testa e non c’era personale a soccorrerlo».
«Quando ha avuto bisogno di andare in bagno ha chiamato, ma senza avere risposta – precisa uno dei parenti – sono dovuto andare a cercare io qualcuno che lo aiutasse o portasse qualcosa. È stato diverse ore in pronto soccorso, e l’assistenza è mancata spesso. Dove erano tutti? – chiede – Nel tardo pomeriggio Danilo è stato portato in reparto, poco dopo se n’è andato».
L’Asl risponde: «Abbiamo fatto il massimo»
«Per la segnalazione ricevuta – risponde la Asl – la direzione del pronto soccorso del Misericordia assicura che è stato fatto il massimo nella presa in carico del paziente sia dal punto di vista clinico che da quello assistenziale».
L’uomo era arrivato in codice rosso, con un quadro clinico pregresso compromesso «Con presenza di numerose patologie gravi – precisa la Asl – ha completato il percorso diagnostico-terapeutico del caso, con una lunga serie di visite ed esami che hanno indagato con scrupolosità ogni possibile causa, anche potenzialmente connessa con le patologie in essere».
«Va da sé – sottolinea la Asl – che ogni esame necessita di una determinata tempistica tecnica di esecuzione e refertazione. Ripetuti più volte gli esami, è stato trattato con appropriata terapia farmacologica, che ha dato un leggero miglioramento dei parametri. Dopo un ulteriore accertamento, il paziente è stato portato in reparto per il ricovero».
«Non è mai rimasto solo»
La Asl ci tiene a rispondere specificando che il paziente ha ricevuto sempre assistenza. «Non é mai rimasto da solo – dice l’azienda – e ha ricevuto assistenza continua. Anche quando ha avuto un mancamento per crollo di pressione, era assistito dalla moglie, lì presente, tant’è che l’infermiere si era allontanato di qualche metro per reperire del materiale per accudirlo – prosegue – Appena la moglie ha chiesto aiuto, immediatamente più infermieri sono accorsi e il medico ha subito controllato i parametri vitali, rimasti accettabili e dunque invariati».
L’Asl motiva anche la scelta del trasporto: come mai non sia stato scelto Pegaso ma un’ambulanza. «Per quanto riguarda il trasporto sanitario- conclude – dopo la chiamata alla centrale 118 è stata attivata ed è arrivata al domicilio del paziente un’ambulanza infermierizzata. Gli operatori, dopo un primo accertamento sul posto, hanno ritenuto necessario l’immediato trasporto al Misericordia di Grosseto. Non è stato possibile far ricorso all’elisoccorso Pegaso per le difficili condizioni meteo che avrebbero impedito all’elicottero di atterrare».
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Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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