ISOLA DEL GIGLIO. Non si fermano le polemiche sulla gestione di mufloni all’Isola del Giglio. Dopo l’approvazione del piano dei “prelievi” degli ungulati da parte della Regione Toscana e la lettera a Giani della presidente della Lndc Animal protectioni, Piera Rosati, questa volta è il presidente del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, Giampiero Sammuri, ad alzare la voce. Anzi a passare dalle parole ai fatti.
Sul Parco, infatti, gravano denunce per “disastro ambientale”, presentate dalle associazioni animaliste Vitadacani, della Rete dei santuari di animali liberi, e il Centro di recupero ricci La Ninna, che hanno contestualmente richiesto il sequestro di tutti i mufloni per arrivare a creare una riserva sull’isola.
Sammuri: «anche il Parco ha fatto le proprie denunce»
Ma Sammuri questa volta non ci sta e annuncia che l‘ente da lui diretto ha fatto esso stesso le proprie denunce, per fermare, scrive, «la campagna denigratoria mediatica e le provocazioni a danno dell’Ente Parco sulla vicenda dei mufloni, basate su argomenti privi di fondamento e fake news».
Secondo Sammuri, dunque, il vero disastro ambientale – dice riferendosi alle denunce appena depositate – è ostacolare le nostre attività di lotta alle specie aliene per la tutela della biodiversità del nostro territorio.
Ad ogni modo anche il Parco ha fatto le proprie denunce e sta attivando tutte le forme di difesa perché i livelli di attacco, non solo mediatico, sono insostenibili, a fronte di un’attività che ha tutte le carte in regola ufficiali per operare, confortata da studi e monitoraggi, incontri di condivisione, di pareri di alto livello e in accordo con le maggiori associazioni ambientaliste nazionali, tra cui anche Lav e Wwf».
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