ISOLA DEL GIGLIO. A due anni di distanza dall’accordo sottoscritto con Lav e Wwf il progetto Life Letsgo Giglio per la parte che riguarda l’eradicazione del muflone è da considerarsi concluso, anche se tutte le altre azioni continueranno fino alla scadenza definitiva del progetto Life, il 31 dicembre dell’anno prossimo.
Infatti, non dovrebbero essere più presenti esemplari di muflone sull’isola, anche se, il protocollo prevede che, per averne l’assoluta certezza e per certificarla, il monitoraggio dovrà proseguire con sopralluoghi periodici per tutto il 2024, più o meno la stessa procedura che è stata utilizzata per certificare l’eradicazione del ratto dall’isola di Montecristo.
Coerentemente con l’accordo sottoscritto il 30 novembre 2021 con Lav e Wwf, da tale data il Parco Nazionale ha immediatamente sospeso gli abbattimenti ed intensificato le operazioni di cattura.
Mufloni trasferiti con la scorta dei carabinieri
Da allora sono stati catturati, trasferiti e successivamente sterilizzati 52 mufloni. È da sottolineare come le operazioni di cattura siano state rese più difficili e meno efficaci da numerose azioni di disturbo. Gli operatori sono stati pedinati e filmati mentre lavoravano e numerose sono state le azioni di sabotaggio, danneggiamento e, addirittura, di furto delle attrezzature utilizzate per le catture, tutte regolarmente denunciate.
C’è stata una spasmodica volontà di fotografare e filmare gli animali catturati, anche quando erano all’interno di casse di trasporto caricate su mezzi per il trasferimento, creando un inutile stress agli animali. Per questo il Parco è stato costretto a chiedere la collaborazione dei carabinieri che hanno provveduto a mettere a disposizione mezzi militari e anche a “scortare” una parte del trasferimento.
Non ci sono dubbi che, senza tutte queste azioni di disturbo, i mufloni catturati e trasferiti avrebbero potuto essere ben più numerosi.
Abbattuti 35 mufloni
Il Parco ha dato anche la disponibilità, come previsto dall’accordo, di far effettuare catture mediamente la telenarcosi ad operatori segnalati dalla Lav ma le due persone incaricate, dopo le opportune verifiche, non hanno nemmeno tentato, probabilmente consci della grande difficoltà di utilizzare tale tecnica nel contesto dell’Isola del Giglio.
Dopo oltre un anno di sospensione e di sole catture sono ripresi anche gli abbattimenti e sono stati abbattuti 35 mufloni.
Quindi, il parco chiude il progetto, salvo ritocchi conseguenti al monitoraggio, con 35 mufloni abbattuti (40%) e 52 catturati e trasferiti (60%), dopo l’accordo fatto con Lav e Wwf.
Sammuri: «Grazie a chi ha collaborato per raggiungere l’obiettivo»
Il presidente del Parco Giampiero Sammuri ha detto: «Penso che alla fine ne siamo usciti bene tutti, noi che abbiamo realizzato l’importante obiettivo dell’eradicazione del muflone e le associazioni che hanno spinto ed ottenuto la consistente riduzione dei mufloni abbattuti».
Sammuri passa in rassegna tutte le associazioni animaliste che hanno permesso l’eradicazione consentendo la cattura di 52 capi che quindi non sono stati abbattuti: Irriducibili Liberazione Animale, Lav e Wwf.
Ma anche gli operatori delle ditte Agrofauna e Dream, che hanno gestito le operazioni con serietà e professionalità, anche quando subivano sistematiche azioni di disturbo. «Il direttore e l’ufficio conservazione del Parco che hanno sempre coordinato le operazioni nel migliore dei modi – aggiunge Sammuri – Le istituzioni che ci sono state sempre a fianco aiutandoci a gestire situazioni complicate: dalla Prefettura di Grosseto, al Ministro dell’Ambiente, Pichetto Fratin, massima carica dello stato in materia, così come la Regione Toscana che fin dall’inizio sottoscrivendo un protocollo con il Parco ha condiviso gli obiettivi del progetto e ha portato avanti con coerenza la parte di sua competenza. Il Comune dell’Isola del Giglio, che, sottoscrivendo il progetto, ha aderito formalmente alle finalità di esso facendo sempre sentire la sua condivisione».
Revocata l’ordinanza di divieto d’accesso al Parco
Sammuri passa poi ai ringraziamenti riservati al mondo scientifico, che ha sostenuto il progetto: l’Ispra, Jon Paul Rodriguez, chair della Species Survival Commission e Juan Herrero, chair del “Caprinae specialist group” dell’Iucn, i migliori specialisti italiani di ungulati a partire dal professor Sandro Lovari e dai professori Marco Apollonio e Pier Giuseppe Meneguz, specialisti del muflone e autori del testo relativo alla specie nella fauna d’Italia, i professori Luigi Boitani, Francesco Dessì Fulgheri, Folco Giusti e Silvano Toso, il professor Alessandro Chiarucci, presidente della Società botanica italiana, la Società Italiana di Ecologia.
«Infine, un grande ringraziamento alle forze dell’ordine: alla polizia provinciale e all’Arma dei carabinieri, sia nella componente territoriale che in quella forestale con i reparti parco e biodiversità. Mi riferiscono che qualcuno sui social ha giudicato negativamente la presenza di personale delle forze dell’ordine sull’isola – dice Sammuri – Sinceramente non ne capisco il motivo, per ogni cittadino onesto la presenza di chi è deputato a far rispettare le leggi non dovrebbe essere motivo di preoccupazione. Personalmente dovunque io sia, se vedo la presenza di personale delle forze dell’ordine, mi sento più tranquillo e sicuro. Vista la conclusione delle operazioni revocherò l’ordinanza di divieto di acceso nel Parco e ne sono felice. Mi è molto dispiaciuto dover precludere aree del parco a tranquilli escursionisti che vogliono godere della straordinaria bellezza dell’isola del Giglio, ma purtroppo le continue azioni di disturbo, i danneggiamenti ed i furti lo hanno reso inevitabile».
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